A volte mi danno del tecnofobo perché sono refrattario
a utilizzare (certe) innovazioni tecnologiche.
Non lo sono affatto, tecnofobo. Senza tecnologia vivremmo
senza luce, gas, riscaldamento, acqua corrente, medicina e chirurgia, mezzi di
trasporto, mezzi di comunicazione e tante, tante altre cose a cui non ho
nessuna intenzione di rinunciare.
Il punto è che CERTE innovazioni tecnologiche, invece,
complicano la vita e creano problemi invece di risolverli.
Faccio un esempio che non tocca certo la vita
quotidiana del grande pubblico, ma è importante per certe categorie
professionali (tipo la mia): i programmi di word processing come li
usano gli avvocati.
Fino a quarant’anni fa o poco più, un contratto di
acquisizione di azienda lo scriveva a mano un avvocato e lo dava alla
segretaria da battere a macchina. La procedura era piuttosto macchinosa, quindi
il contratto conteneva (se era fatto bene) le cose essenziali, ma non più di
quelle.
L’intero complesso dei contratti di acquisizione,
finanziamento dell’acquisto, dettagli, allegati era composto magari da 40 pagine.
Entra in scena il PC.
Nello stesso tempo in cui prima si scrivevano 40
pagine, adesso se ne scrivono 400.
Pensate quindi che si sia ottenuto un incremento di
efficienza e di produttività ?
Ripensateci. Le 40 pagine si riusciva a leggerle e a
capirle. Le 400 pagine difficilmente si riesce, anzi spesso le parti in causa
(venditore, compratore, finanziatore) non ci provano neanche
Il primo risultato è che nessuno capisce esattamente
su cosa ci si è messi d’accordo.
Il secondo risultato è che, siccome l’avvocato NON ha
scritto 400 pagine ex novo ma ha preso pezzi di documenti precedenti e ha
cercato di copia incollarli, adattarli e
renderli coerenti, le incongruenze e le contraddizioni sono all’ordine del
giorno.
Ne cito una banale che mi è successa (ma si vede di
molto peggio): nel testo principale del contratto un certo pagamento di
interessi era previsto tutti gli anni ad aprile, nell’allegato di sintesi (fatto apposta per "chiarire" quello che non si capiva leggendo il contratto) a giugno.
Il punto è che puoi scrivere dieci volte più
velocemente di prima, ma non puoi leggere e comprendere dieci volte più velocemente
di prima.
E non crediate che gli avvocati scrivano di più per
farsi pagare di più. In realtà i costi legali sono casomai diventati più bassi
rispetto al valore della transazione.
Io sarei assolutamente felice di pagare di più, non di
meno, l’avvocato che scrive 40 pagine invece di 400. Ma se avanzo una richiesta
del genere, mi rispondono che non si può comprare un’azienda senza centinaia di
pagine di testi contrattuali (perché non si può ? perché la best practice
prevede centinaia di pagine. Anche se per secoli ne è bastato un decimo. Boh.).
Ecco, questo è un esempio di (applicazione della) tecnologia
che butterei volentieri dalla finestra.