Adesso che il modello economico tedesco perde colpi, di pari passo con la produzione industriale della Germania, questa argomentazione la sento meno spesso. Ma rimane comunque un ritornello favorito degli euroausterici. A rallentare l’integrazione politica ed economica europea e i suoi mirabolanti (potenziali in quanto al momento inesistenti) risultati, contribuisce l’assenza di fiducia nel Nord Europa nei confronti del Sud Europa, anzi soprattutto della Germania nei confronti dell’Italia.
Ho detto contribuisce ? ma no, di più: è determinante, è decisiva.
Ne segue (sempre secondo gli euroausterici) che la responsabilità è nostra: dobbiamo raddoppiare triplicare decuplicare gli sforzi per conquistarci la soprammenzionata fiducia.
Ora, se questa attitudine teutonica sia giustificata o meno si potrebbe discutere a lungo. Ma non ho intenzione di farlo perché non penso che sia questo il punto.
Siccome se ne parla da quando esiste la UE e da quando esiste l’euro, ma in effetti anche da prima, da molti decenni per non dire da molti secoli, non mi interessa decidere chi ha ragione e chi ha torto.
Mi limito a constatare che un fidanzamento che non abbia alla base un reciproco rapporto di fiducia, una volta accertato che il rapporto medesimo non si è sviluppato in un adeguato periodo di tempo, non deve dare origine a un matrimonio.
Deve essere sciolto.
Se no è un disastro.
E’ così tra le persone. E’ così anche tra i paesi e
tra le popolazioni.