La distinzione tra moneta debito e moneta credito a qualcuno appare un’astruseria contabile, o addirittura un’invenzione di qualche pseudoeconomista non mainstream. E di sicuro non se ne sente parlare nei corsi di economia politica e monetaria delle istituzioni universitarie più note (quelle allineate al mainstream, appunto).
E invece è di importanza fondamentale.
E’ moneta debito quella che nasce con un impegno di restituzione: esempio tipico, la moneta generata dall’erogazione di un finanziamento bancario.
E’ moneta credito quella a cui NON si associa alcun impegno di restituzione: quella generata direttamente dallo Stato.
L’espansione della moneta debito è potenzialmente pericolosa perché il finanziatore è meno desideroso di espandere o anche solo di rinnovare il prestito proprio nei periodi di difficoltà economica, e anzi dove possibile chiede il rientro del finanziamento. La moneta debito ha quindi in sé un potenziale PROCICLICO. Rischia di creare bolle speculative e inflattive, per poi accentuare le recessioni, e potenzialmente creare depressioni economiche, quando l’euforia viene meno.
La moneta credito NON comporta questo rischio. L’emissione va correttamente gestita per non alimentare inflazione. Ma NON ha il potenziale prociclico della moneta debito. E poi anzi essere utilizzata dalle autorità pubbliche in funzione anticiclica - aumentando le emissioni quanto l'economia è debole e diminuendole quando c'è il rischio che si surriscaldi.
Questo non significa che il credito privato non debba esistere. Ma significa che la crescita dell’economia debba accompagnarsi a una crescita equilibrata della moneta, nelle sue due componenti – moneta credito e moneta debito.
E chi predica le virtù del pareggio di bilancio pubblico, dell’azzeramento del deficit, dimentica che il deficit di bilancio è proprio lo strumento ottimale per immettere moneta credito nel sistema economico – e quindi per diminuire i rischi di destabilizzazione associati all’espansione della moneta debito.
Peggio ancora: la separazione tra banca centrale e ministero del tesoro produce l’effetto che anche il deficit di bilancio pubblico si associ all’emissione di titoli che l’istituto di emissione non garantisce incondizionatamente. Quindi anche il deficit di bilancio viene ad assumere la forma di moneta debito.
Per gli Stati che emettono la propria moneta, questa separazione è spesso, anzi quasi sempre, più di forma che di sostanza. Nessuno penserebbe seriamente che la Federal Reserve USA lascerebbe andare il Tesoro in default.
Ma già è un errore che la separazione esista. Se poi
priviamo gli Stati della facoltà di emettere moneta, come avviene
nell’Eurozona, abbiamo fatto bingo. Abbiamo creato un sistema privo di senso
economico, e prodotto i presupposti per un disastro.
Anthony Ironmaker: è vero lo ammetto. Quando sulla controinformazione parlano di moneta CREDITO, da ragioniere, mi viene l'orticaria... Ma detta cosi come ha fatto lei è ineccepibile. Complimenti.
RispondiEliminaDomenico Preziosi
RispondiEliminaLa distinzione tra moneta debito e moneta credito è cruciale per comprendere le dinamiche economiche e finanziarie contemporanee, anche se spesso trascurata dalla narrazione economica dominante. La tua spiegazione è chiara e coglie gli aspetti fondamentali.
Moneta debito
Origine: Viene creata principalmente attraverso l'erogazione di prestiti da parte delle banche commerciali. Ogni prestito genera contemporaneamente un debito e un deposito.
Caratteristiche: La moneta debito deve essere restituita, con interessi, il che comporta un vincolo per i debitori.
Effetti prociclici: Nei periodi di espansione economica, le banche tendono a concedere prestiti più facilmente, aumentando la liquidità e alimentando la crescita. Tuttavia, nei periodi di crisi, le banche riducono il credito disponibile, causando una contrazione della liquidità che può aggravare la recessione.
Moneta credito
Origine: Emanata direttamente dallo Stato, senza un obbligo di restituzione (ad esempio, attraverso spesa pubblica a deficit).
Caratteristiche: Non comporta il vincolo della restituzione, il che la rende uno strumento più stabile rispetto alla moneta debito.
Gestione anticiclica: Permette alle autorità pubbliche di sostenere l'economia nei periodi di crisi, emettendo moneta senza la necessità di indebitarsi con il settore privato o dipendere dalle banche.
Problemi del sistema attuale
1. Separazione tra banca centrale e Tesoro: Questa divisione, particolarmente nell'Eurozona, priva gli Stati della possibilità di emettere moneta sovrana direttamente, costringendoli a finanziare il deficit attraverso l'emissione di titoli di debito. Questo trasforma potenzialmente la moneta credito (spesa pubblica) in una forma di moneta debito.
2. Vincoli di bilancio: Il pareggio di bilancio o la riduzione del deficit limitano l'emissione di moneta credito, lasciando il sistema economico sempre più dipendente dalla moneta debito privata. Ciò aumenta l'instabilità e rende l'economia vulnerabile a crisi finanziarie.
Eurozona: un caso limite
L'Eurozona rappresenta un esperimento unico, in cui gli Stati membri non emettono la propria moneta sovrana, ma utilizzano una moneta comune (l'euro) gestita da un'entità sovranazionale (la BCE). Questo sistema:
Riduce la sovranità economica: Gli Stati non possono gestire autonomamente la politica monetaria, dipendendo interamente dalla BCE.
Amplifica i rischi di instabilità: Senza una banca centrale nazionale che garantisca incondizionatamente il debito pubblico, i mercati finanziari possono facilmente attaccare gli Stati più vulnerabili.
La soluzione
Un sistema equilibrato dovrebbe:
1. Garantire una crescita bilanciata tra moneta credito e moneta debito.
2. Permettere agli Stati di utilizzare la spesa pubblica a deficit per creare moneta credito, senza dipendere dai mercati finanziari.
3. Ridurre la separazione artificiale tra banca centrale e Tesoro, evitando che il deficit pubblico si trasformi in un onere ulteriore per l'economia.
La questione che poni è fondamentale per ripensare l'architettura monetaria e fiscale, soprattutto nell'Eurozona, dove i vincoli attuali rischiano di perpetuare instabilità e disuguaglianze tra gli Stati membri.
Giuseppe Castellese
RispondiEliminaChiarissima la spiegazione delle differenze tra moneta a debito e moneta a credito.
Occorre allora capire bene come è stato possibile che degli Stati (tra cui l'Italia) abbiano abdicato al proprio potere di emettere moneta (e quindi ai propri interessi!)... è necessario chiarire tutto ciò in un momento di svolta (Positiva? Negativa?) che stiamo attraversando.
Giuseppe Donadi
RispondiEliminaPer i mercati dei capitali gli Stati, cioè i cittadini, erano e sono un boccone troppo grasso e succulento da sfruttare per lasciarlo in mano ai politici e rinunciare all'immane ricchezza che comporta l'esercizio dell'usura.