Durante la prima metà abbondante della mia vita, sentivo
dire che il mondo era a rischio a causa della bomba demografica, dell’esplosione
esponenziale della popolazione. Se il numero di esseri umani in vita continua a
raddoppiare ogni x anni, come si fa a gestire un'umanità che passa da 4 a 8 a 16
a 32 a 64 eccetera miliardi di persone ?
Da non tanti anni, al contrario, sta crescendo la
consapevolezza (basata su dati di fatto) che l’esplosione demografica non ci
sarà e che avremo non solo una stabilizzazione, ma da un certo punto in poi
addirittura un declino.
Siamo arrivati a 8,3 miliardi ma ormai l’unica parte
del mondo in cui il numero di figli per donna supera i livelli di rimpiazzo è l’Africa
(ma è in calo anche lì). Per cui si raggiungeranno (forse) i 10 miliardi ma poi
assisteremo (o assisterà chi ci sarà ancora, nella seconda metà del secolo) a
un calo.
Si accusano, per questo, le politiche di austerità
fiscale di molti paesi occidentali e la mancanza di sostegni alla natalità e
alla genitorialità. Ma per quanto critico io sia di queste politiche, devo
riconoscere che una volta tanto il problema è più sociale che economico.
Decenni per non dire secoli fa, una donna aveva ben poche alternative alla
maternità per esercitare un ruolo nella società. Oggi non è più così, e sempre
più donne quindi decidono, anche quando non costrette dalle circostanze, di non
fare figli (o di farne solo uno).
Qualcuno pensa che il calo demografico sia un bene. A
me, per motivi forse non del tutto razionali, inquieta.
Però prima di estrapolare troppo le tendenze, ricordo
che la tecnologia cambia le regole del gioco. Leggo che l’ectogenesi, cioè la
possibilità di generare figli senza gravidanza, sarà non solo tecnicamente, ma
anche economicamente percorribile intorno al 2040.
Ci sarà accettazione sociale e legale di questa
possibilità ? questo è meno certo. Ma in tempi forse un po’ più lunghi, penso
di sì.
Temi comunque che meriterebbero più analisi e più riflessione.