Immettere moneta nell’economia
Il deficit pubblico viene tipicamente demonizzato.
Si pretende che sia un indicatore di inefficienza e
spreco.
E’ invece una caratteristica del tutto normale delle
economie che si sviluppano.
Via via che le grandezze reali e nominali
dell’economia crescono, deve crescere anche la circolazione di potere
d’acquisto.
Il deficit pubblico immette potere d’acquisto perché
se lo Stato spende più di quanto tassa, il settore privato riceve più attività
finanziarie di quante ne paga.
Perché non si può fare affidamento solo
sul credito privato
La moneta viene immessa nell’economia anche per il
tramite dell’erogazione di finanziamenti bancari e degli intermediari
finanziari in genere.
Ma il credito privato è prociclico: i soggetti privati
lo espandono nei periodi favorevoli, creando bolle, e lo contraggono nei
momenti negativi, peggiorando le recessioni.
Per questo la creazione PUBBLICA di moneta mediante il
deficit dello Stato si DEVE affiancare alla creazione da parte del settore
privato – e deve essere gestita in maniera ANTICICLICA.
La Moneta Fiscale risolve le disfunzioni
dell’eurosistema
L’eurosistema è disfunzionale in primo luogo perché
demonizza il deficit pubblico: in linea di principio vorrebbe che non
esistesse.
Questo perché non esiste la volontà di garantire, da
parte dell’istituto di emissione, i deficit e i debiti pubblici degli Stati.
Il credito fiscale a libera circolazione, altrimenti
detto Moneta Fiscale, emesso dai singoli Stati risolve il problema perché
elimina il rischio d’insolvenza in quanto non deve essere rimborsato.
Il Superbonus ha dimostrato l’efficacia
dello Moneta Fiscale
Il Superbonus 110% ha costituito un esempio di
applicazione della Moneta Fiscale nell’ambito dell’economia italiana.
Ha prodotto un rimbalzo di PIL, dopo la fine dei
Covid-lockdown, molto superiore alle previsioni.
E l’ha prodotto senza incrementare il rapporto debito
pubblico / PIL rispetto alla situazione pre-Covid.
Tutto ciò nonostante evidenti difetti di impostazione,
che comunque possono essere facilmente corretti:
· Applicazione a un
unico settore e non a un ampio ventaglio di interventi.
· Dimensionamento in
linea di principio illimitato.
· Aliquota 110% che
disincentivava la formazione di prezzi corretti per gli interventi finanziati.
Dai CCF al SIRE
Proposta originaria di Moneta Fiscale: i Certificati
di Compensazione Fiscale. Moneta Fiscale della forma di titoli di Stato non
debitori.
SIRE: Sistema Integrato di Riduzioni Erariali.
Strumento finanziario utilizzabile mediante carte elettroniche, anche per
pagamenti correnti / quotidiani; conti centralizzati gestiti dal Ministero
dell’Economia.
Il deficit di bilancio è attuabile mediante accrediti
diretti su conti SIRE, senza necessità di emettere titoli e di creare uno
strumento di trading speculativo.
Questi conti sono movimentabili anche nell’ambito di
transazioni tra privati, creando una vera e propria moneta di Stato, che può
circolare fianco a fianco con l’euro senza (necessariamente) sostituirlo.