sabato 22 novembre 2025

Non so quanto durerà la UE ma

 

Discutevo stamattina con un amico nonché socio e collaboratore professionale, che rispetto a me gode della caratteristica di essere nato nel 1991 e non nel 1962.

Come molti, vede i difetti gravissimi della costruzione UE / euro, ma sempre come molti, è pessimista sul fatto che qualche tipo di evoluzione politica possa condurre, in tempi ragionevolmente brevi, a smontarla.

Faccio notare a chi la pensa come lui che essere nati nel 1991 vuol dire non aver vissuto, evidentemente, gli anni Ottanta, anche se ovviamente chi è nato nel 1991 ne ha letto e ne ha sentito parlare.

Ma non basta averne letto o sentito parlare per avere ben chiara l’atmosfera degli anni precedenti al crollo del Muro. E l’atmosfera, fino ai primi anni Ottanta, era che l’Occidente si trovasse di fronte a un blocco granitico e inscalfibile. I tentativi di riformarlo o le spinte democratiche e riformiste di singoli paesi finivamo con i carri armati a Budapest nel 1956 o a Praga nel 1968, o con la repressione di Solidarnosc nel 1981.

Poi solo otto anni dopo quest’ultimo evento, il blocco sovietico si è dissolto come neve al sole. 

Il crollo del sistema UE / euro può essere distante secoli. Ma anche magari pochissimi anni.

L’unica cosa certa è che come tutte le istituzioni umane, è un sistema destinato a venir meno.

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