martedì 15 maggio 2018

Trattati UE, non c'è nulla da rinegoziare


Ieri mattina il governo M5S – Lega sembrava in rampa di lancio, ieri pomeriggio si è ripiombati in una situazione di stallo. Nel frattempo è stata “bruciata” la candidatura di Giulio Sapelli: perché Luigi di Maio punta ancora alla carica di primo ministro per sé stesso (ipotizza qualcuno); perché Mattarella lo giudica troppo esplicitamente euroscettico (sostengono altri).

Il problema di fondo, tuttavia, va al di là delle persone, ed è quello dei vincoli UE, in particolare con riferimento alla finanza pubblica e alla conseguente possibilità – o meno – di attuare azioni di espansione della domanda e di rilancio dell’economia.

Ribadisco per l’ennesima volta che porre la questione in termini di “rinegoziare o non rinegoziare i trattati” non ha alcun senso. Il rinegoziato richiederebbe tempi lunghissimi anche se ci fosse la volontà di sedersi al tavolo. Volontà che, al contrario, è totalmente assente: questa è la posizione dei paesi nord-eurozonici. Che non piaccia, lo comprendo. Che sia chiara ed evidente da sempre, è insensato (nonché sterile) negarlo.

L’azione del futuro governo italiano, se vuole essere efficace nel rilancio economico del paese, non può che essere unilaterale. Di conseguenza, le possibilità rimangono due.

La prima è la rottura.

La seconda deriva da un attento studio dei trattati e dall’aver identificato che la variabile non incrementabile (nella misura necessaria alla ripartenza dell’economia) non è il debito genericamente inteso, ma il Maastricht Debt: il debito finanziario da rimborsare in euro, quello soggetto al rischio di non essere rifinanziabile (se non a condizioni inaccettabili).

I trattati dicono questo, il che lascia aperta la via per risolvere l’impasse: introdurre uno strumento finanziario nazionale – come la Moneta Fiscale, in particolare nella forma dei Certificati di Credito Fiscale – che (1) non rientra nel Maastricht Debt (2) può essere emesso direttamente dallo Stato italiano, e (3) costituisce un mezzo di pagamento e, nello stesso tempo, una riserva di valore.

Questa seconda possibilità può essere implementata con rapidità ed efficienza, non viola nessun accordo e non richiede alcuna revisione dei trattati. Alcuni l’hanno definita un “aggiramento”, altri addirittura un inganno. Ma non è niente di tutto questo.

Se per andare da A a B posso percorrere un’autostrada oppure una superstrada, e se per una qualsiasi ragione l’autostrada è bloccata, non aggiro e non inganno nessuno prendendo la via alternativa. Nessuna persona dotata di un minimo di raziocinio affermerebbe il contrario.

Se non ci fosse il blocco, prenderei l’autostrada e risparmierei magari dieci minuti su un tragitto di un’ora. Il blocco invece c’è, ma per fortuna esiste un altro tragitto. Dove sta il problema ? conta arrivare a destinazione.


17 commenti:

  1. Giovanni Albin: Che dice Sapelli della mf? Sulla possibilità di ridiscutere i vincoli UE ctedo che nessuno si illuda di cambiarli, ma quantomeno poter porre il problema e vedere le reazioni in modo da rimodulare la strategia dandole un respiro europeo anche grazie alla creazione di un fronte del cambiamento europeo e lì innestare la proposta di mf a llivello eutopeo....il problema é arrivare al governo per poterlo fare e dalle recenti esternazioni di Mattarella si desume che non abbia nessuna intenzione di offrire questa opportunità ad un governo da lui nominato....e questo secondo me vale anche per la mf perché lo ha sottolineato: le leggi devono avere coperture certe secondo le leggi vigenti , cioè ad ogni capitolo di spesa deve corrispondere un finanziamento specifico.

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    1. La MF risolve anche il problema delle coperture, vedi il post del 1° giugno 2016.

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  2. Giovanni Albin: Se esiste qualche possibilità di creare un fronte popolare contro austerità e UE, la si può trovare chiedendo compatti di ridiscutere i vincoli, non chiedendo di fate la mf che non verrebbe capita , anche grazie alla manipolazione mediatica, quindi difficile da cavalcare elettoralmente... funzionerebbe forse meglio se proposta della mf venisse fatta nei vertici UE come strada alternativa da percorrere al posto dell'autostrada bloccata ....sarebbe la risposta più indolore s fronte di una forte spinta popolare per la revisione dei trattati.

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    1. Non va "chiesto di fare la MF", va FATTA. Non c'è bisogno che venga "capita prima": quando la gente se la trova in tasca, la capisce perfettamente.

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  3. Va fatta ma nessuno la propone. Il problema rimane questo. Lasciamo perdere per un momento Mattarella che potrebbe opporsi. Ma se nessuno dei due partiti la propone conoscendola (perché la conoscono entrambi) allora vuol dire che non lo vogliono fare. Senza questo è tutto vapore i loro programmi e ridiscutere i trattati sono fuffa. Io non ci credo più oramai non so lei che ne pensa professore. Ma se anche tornassimo al voto e vincesse il cdx temo che saremmo punto e a capo. Magari sbaglierò eh

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    1. E se la tattica fosse proprio di non parlarne prima, per poi attuarla una volta al governo ? Dopo aver spaventato la UE minacciando incrementi di debito, le si fa tirare un sospiro di sollievo emettendo un non-debito. Perché no ?

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    2. In effetti sentendo le esternazioni di Sapelli nelle sue interviste recenti circa il fatto che Lega 5S stanno ricevendo (ovviamente) pressioni molto FORTI dall'eurocrazia ed establishment euro italico.. potrebbe essere certamente. Tattica e cautela. Speriamo sia cosi professore.

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  4. Gentile Marco (sono un altro anonimo) ha per caso letto l'ultimo articolo di oggi dell'avv. Mori ? Mi ha fatto venire la pelle d'oca. Riguarda quella bozza 5s Lega del 14 (2gg fa) diffusa dall'Huffington ieri. Su quel punto a pag 35 parla di “rafforzare al contempo l’incisività e la capacità decisionale dell’UE sulle sue competenze esclusive”. Io non so se questo sia un falso o se qualcuno ha avuto davvero l'idea di scrivere questa follia. Lei che ne pensa ? So che con Mori vi conoscete e collaborate spesso. So anche che l'avvocato è di diverso avviso e vorrebbe Uexit immediata e non si fida di Lega 5s da parecchio tempo. Ma se avesse ragione siamo messi male davvero.

    http://www.studiolegalemarcomori.it/bozza-di-accordo-lega-m5s-sovranisti-o-europeisti/

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    1. Penso che in quel passaggio si intendesse semplicemente dire che la UE deve limitare le sue competenze e fare meglio meno cose. In ogni caso quella era una bozza superprovvisoria dell’accordo di governo: se non sbaglio (non l’ho ancora letta) è uscita adesso quella finale - vediamo.

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  5. Il ragionamento è perfetto, calza e rende l'idea perfettamente.
    Se tecnicamente i CCF non sono un problema , e mi pare che la spiegazione tecnica ci sia stata...
    Fare tutto cio che è nel loro programma attenendosi strettamente alle regole imposte dall'UE non è possibile (parlo di Flat Tax , abolizione legge Fornero, Reddito di Cittadinanza)..
    Mentre invece fermo le regole imposta da Bruxelles ..se si ci servisse (in sostituzione del gap monetario creato dal sistema Euro) dei Mini Bot+ i CCF si potrebbero attuare tutti
    Il programma della Lega+M5s mi pare che non contempli più l'ipotesi di eventuale uscita dall'euro (che puo essere un ipotesi strategica tanto perché "quelli " di Bruxelles non si incazzino e il Mattarella pure ) ...ma allora perché escludono il metodo CCF? (che aveva accettato anche il M5s mi ricordo che ne parlava sia Grillo che l'economista Gennaro Zezza..ed erano i CCF ideati da Lei non altri CCF ) sapendo che i MiniBOt sono un sollievo ma son tutt'altro che risolutivi ...perché Borghi /Bagnai etc etc escludono i CCF? se poi per stessa ammissione di Borghi (sentita io in una trasmissione radio ) i mini bot sono stati studiati /ideati sulla base dello studio di Borghi di diverse forme alternative di moneta ..e parole sue testuali sui "CCF di Cattaneo..."...se ne riconoscono tecnicamente la piena validità perché non li prevedono ???
    Se lo fanno per "strategia" (cioè magari li introdurranno di botto a sorpresa ..al momento opportuno attraverso magari una dichiarazione di emergenza economica dichiarando l'iniezione di tot CCF "motu proprio" in forma massiccia come previsto nel suo libro 200 Mld o altra cifra congrua ) ..allora in questo caso è un altro discorso.

    Ma se sono intenzionati a lasciar le cose come stanno e limitarsi ai 70 miliardi di Mini Bot...non ci siamo. C'è qualcosa che non fa...

    a meno che non sia campanilismo di "cortiletto economico" e non vogliano prenderli in considerazione per una questione di campanile (non sono ideati da loro e quindi....) ...ma mi sembrano persone intelligenti non credo che sia questo il motivo...

    I mini bot NON SON SUFFICENTI...E ALTRE STRADE OLTRE AI CCF(che son già strutturati e congegnati in tutti i loro aspetti dal punto di vista teorico..io ho letto il libro ) NON CE NE SONO

    se non lo fanno in questo momento di seria difficoltà ove sono necessari come il pane (proprio per attuare il loro programma che richiede risorse monetarie enormi e straordinarie...e i CCF "fungono" perfettamente come alternativa al gap monetario dell'euro).

    C'è qualcosa che mi sfugge su questo per quanto riguarda Borghi...

    saluti

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    1. Siamo in due... complimenti comunque per la sintesi della situazione, molto puntuale.

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    2. E per forza ...è una vita che leggo questo blog (oltreché il libro letto tanto tempo fa )

      Scrivevo qua spesso quando c'èra un ANONIMO neo liberista (che però era simpatico anche se neoliberista )..che faceva un contradditorio continuo (per un po di tempo ) ed era anche preparatino: mi ricordo tutto un discorso che fece sul sistema bancario e sulla moneta e come veniva emessa..e faceva osservazioni interessanti (di tanto in tano intervenivo pure io ). Quindi questo discorso dei CCF lo ho assimilato e fatto mio.

      Saluti

      Shardan

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  6. Se il futuro governo non dovesse rispettare il fiscal compact che provvedimenti potrebbe prendere la BCE per farlo cadere? A me preoccupa il fatto che la maggioranza al senato è risicata e che già adesso hanno tutta la stampa contro.

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    1. Nessuno che non rischi di far saltare l’euro prima del governo...

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    2. Non si può ripetere una situazione tipo 2011? Ad esempio la BCE toglie la garanzia; alcuni parlamentari tolgono la fiducia al governo e lo fanno cadere; arriva un altro governo tecnico e la BCE rimette la garanzia.

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    3. Nel 2011 il “whatever it takes” di Draghi non era ancora stato pronunciato. Revocare la garanzia significa appunto dire che non c’è più: altissime probabilità che salti l’euro - e in un istante.

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