giovedì 18 novembre 2021

Una domanda agli euroausterici tedeschi

 

A partire da quando Mario Draghi, nelle sue vesti (allora) di presidente BCE, ha pronunciato il famoso whatever it takes, e a maggior ragione da quando è stato avviato il Quantitative Easing, in Germania ci si lamenta a voce spiegata per l’erosione di potere d’acquisto di cui soffre il risparmiatore tedesco.

Tra le tante disfunzioni dell’Eurosistema, non è in effetti la più grave. Però è probabilmente quella più sentita dall’opinione pubblica a nord delle Alpi.

E in effetti non è un problema da poco. Per un risparmiatore che non vuole correre rischi, essere in grado di preservare quantomeno il potere d’acquisto, e magari ottenere un modesto rendimento reale, appare un obiettivo legittimo.

Invece, il rendimento dei bund è da anni in territorio negativo in termini nominali. Il che sembrava una distorsione insensata quando l’inflazione era bassa; figuriamoci oggi che in Germania supera il 4%.

Questo crea effettivamente una difficoltà al risparmiatore: non solo a chi compra bund a titolo personale, ma anche e soprattutto ai detentori di fondi e piani pensionistici (fondi e piani che sono i tipici grandi compratori di titoli a reddito fisso). Si rischia una pesante erosione, in termini di valore reale, delle rendite future.

Però… la domanda che mi pongo è: perché nessuno ha pensato a una semplice soluzione per risolvere, o quantomeno per mitigare fortemente, il problema ?

Che cosa impedisce al governo tedesco di aumentare il rendimento (o meglio il non-rendimento) dei suoi titoli di stato offrendo – ma SOLO ai cittadini tedeschi – una cedola integrativa, pari per esempio al 2% ?

Ovviamente questo incrementerebbe il deficit pubblico (a parità di condizioni).

Però in Germania dovrebbero quantomeno mostrare un po’ di coerenza. Piace avere i conti pubblici in pareggio, e il debito pubblico senza costi ovviamente in questo è di aiuto. Ma si desidera anche un po’ di rendimento finanziario per il risparmiatore.

Il fenomeno dei tassi nulli, o negativi, aiuta il primo obiettivo mentre ostacola il secondo. Ma è sempre lo stesso fenomeno.

Allora, cari amici tedeschi, non sarebbe il caso per una volta di prendere atto dei vantaggi (per voi, nella vostra opinione) del sistema, nel momento stesso in cui vi lamentate degli svantaggi ?

La mia proposta tra l’altro lascia la Germania in posizione di vantaggio netto, perché l’integrazione di cedola verrebbe assegnata solo ai cittadini tedeschi, mentre gli stranieri (che detengono una quota rilevante del debito pubblico tedesco) continuerebbero a subire i tassi negativi.

Perché è stato ignorato un meccanismo correttivo così semplice ? Spiegazioni di questo curioso strabismo dell’opinione pubblica e dei commentatori economici teutonici ? Boh. Non pervenute.

4 commenti:

  1. Cristian d'Avola: Perché forse renderebbe ancora più visibile la stortura dell’euro sistema e sarebbe sempre più chiaro che che l’euro non è una valuta comune ma un sistema di moneta e cambio che allinea economie diverse. Pensate alle conseguenze in paesi come la Francia l’imbarazzo degli economisti a spiegare differenze del genere, pur ammettendo che la proposta è interessante.

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    1. Boh, sinceramente l'imbarazzo degli economisti (quelli "di regime" s'intende) non mi pare il problema. A dire tutto e il suo contrario, sono abituati.

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  2. Gustavo Rinaldi: temo che un risparmiatore straniero potrebbe accusare il tesoro tedesco di comportamento discriminante. Forse meglio una pensione integrativa pubblica gratuita per chi è cittadino tedesco o residente in Germania. Ti prendi la tua pensione privata + questa.

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    1. Non so se questa “accusa” avrebbe impatto legale, ma come metti in evidenza tu stesso ci sono molte vie alternative per ottenere risultati analoghi.

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