venerdì 4 marzo 2022

La difficile guerra economica alla Russia

 

L’Occidente spera, stando almeno alle dichiarazioni dei suoi leader, di mettere in ginocchio la Russia sul piano economico, ma il risultato appare tutt’altro che semplice da ottenere.

La ragione è facile da spiegare. La Cina, insieme tra l’altro all’India, al Brasile e al Sudafrica (i BRICS al completo, quindi) non ha aderito alle sanzioni e sta proseguendo senza limitazioni le relazioni commerciali con la Russia.

Il che significa, principalmente, che i russi continueranno a vendere gas, petrolio, grano ai cinesi, e a comprare da loro prodotti manifatturati. Qualcuno ha commentato che “la Russia sta riscoprendo l’autarchia”, ma non è affatto autarchia: è un rapporto commerciale bilaterale in cui ognuna delle due parti mette a disposizione i beni che la sua economia è in grado di produrre.

Gli elementi da tenere in considerazione sono chiari. L’Occidente ha un miliardo di abitanti in un mondo che ne conta quasi otto. Il reddito procapite occidentale non è più così tanto superiore alla media del resto del mondo quanto lo era anche solo una ventina d’anni fa. E l’Occidente non produce nessun bene e nessun servizio di cui la Russia non si possa approvvigionare altrove.

Certo, in molti settori di tecnologia avanzata gli USA (non l’Europa) mantengono una posizione di leadership mondiale. Le FAANG stanno lì. Ma non è che i cinesi non abbiano l’equivalente di Google, di Amazon o di Apple. E suvvia, si sta al mondo anche senza Netflix.

Molto peggio è fare a meno del gas russo. Non per gli statunitensi, ma per gli europei è in effetti impossibile. Altrimenti siamo noi a rischiare il collasso economico, non i russi. E infatti le sanzioni non stanno toccando il gas, e le banche russe sono state bandite “selettivamente” da SWIFT appunto in quanto il loro gas bisogna continuare a comprarlo, e beninteso a pagarlo. Con la beffa aggiuntiva che lo stiamo pagando molto, molto più caro.

L’arma economica finale-letale-totale per fermare Putin, molto semplicemente, non esiste. Salvo mettersi d’accordo con i cinesi. Il che forse è possibile – poche cose sono impossibili, in politica. Ma non so a fronte di quale contropartita.

 

12 commenti:

  1. Forse le migliori possibilità per l'Occidente, e il più grave rischio per Putin, è che il sostegno, o forse meglio chiamarla "benevola neutralità", della Cina non è gratis per la Russia e potrebbe sfociare in un vassallaggio di fatto.

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  2. BRICS... FAANG... SWIFT... fumetti in tivvù... fumetti in tivvu-u-u-ù

    (se l'avete capita siete dei veri boomer).

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    1. Per i diversamente boomer, ecco qui =>

      https://www.youtube.com/watch?v=BI4LS2IwSXY

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  3. Ciao Marco, sono Lorenzo Zanellato,
    io non sono solito tempestarti di domande,ma so che sei un professionista stimato.
    Ho visto che scrivi di economia in generale e non solo di CCF,pur rimanendo l'obiettivo principale.
    Posso chiederti in virtù delle tue conoscenze di storia economica se il costo del gas un giorno verrà abbassato?...se questa domanda ti sembra troppo da "sfera di cristallo" ,posso chiederti nel mondo del business cosa si dice,cosa si spera?...inoltre volevo riportarti la preoccupazione di una cittadina che mi ha sctitto su watsapp: fai scorta di scatolette ,olio e acqua perchè la vedo brutta; ha senso queste specifiche preoccupazioni di questa cittadina?(posto che tutti noi siamo arrabbiati contro le decisioni scellerate del Governo).

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    1. Diciamo che i miei contatti imprenditoriali tendono a pensare che il gas scenderà di prezzo se si diversificheranno le fonti di approvvigionamento. In particolare l'Italia può riavviare lo sfruttamento di siti che esistono ma che sono stati bloccati per scelte politiche.

      Quanto ai generi di prima necessità... questi rischi li vedo solo se la situazione ucraina esce completamente di controllo. Niente è impossibile, ma non credo.

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    2. Grazie.Il rublo ,mi dicono che vale 1 centesimo.
      Questa svalutazione non è in contrasto con il suo articolo?
      Grazie della risposta

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    3. No, perché il mio articolo parla di beni fisici, e della possibilità di scambiarli tra paesi. Che prescinde dal valore interno della moneta.

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    4. Vero,tuttavia il rischio default e inflattivo pare concreto.

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  4. Il forte deprezzamento del rublo non mi sembra un indice di economia sana.
    Il rishio default è dietro l'angolo.
    Lorenzo Zanellato

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    1. Il default è possibilissimo, ma è un problema per i creditori molto più che per il debitore.

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    2. Infatti la FED oggi ha consentito alla BC russa di utilizzare i fondi in dollari "congelati" per pagare le cedole trimestrali su 2 bond scadenza 2023 e 2024. Guarda caso alcuni fondi speculativi avrebbero fatto ordini tali da far rialzare la quotazione dei bond in questione del 58pct (pur se restano deprezzati rispetto a prima della crisi). Ergo: il default non conviene a nessuno. Soprattutto ai creditori con posizioni speculative aperte.

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    3. I creditori sono quelli che avrebbero il vero problema. Non la Russia.

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