martedì 16 maggio 2017

La Moneta Fiscale come proposta politica


Quanta strada ha fatto il progetto Moneta Fiscale / CCF nel dibattito politico italiano ? spesso mi dicono “ancora troppo poca, non ne sento parlare sui media”.

Sarebbe quindi facile convincersi che il progetto come proposta politica non esiste. Ma i dati di fatto sono in realtà parecchio diversi.

Il M5S sta esaminando il suo inserimento nel programma economico per le prossime elezioni nazionali.

La Lega Nord propone i “Minibot fiscali”, di fatto una forma di Moneta Fiscale – con la differenza, indubbiamente importante, che sono concepiti come ponte verso l’Euroexit, non come soluzione per evitarla (risolvendone le disfunzioni).

E Berlusconi parla sistematicamente da mesi (occasionalmente anche da prima) di moneta parallela nazionale, sia pure senza chiarirne i dettagli.

La situazione è che quasi tutti i principali schieramenti politici italiani stanno ragionando sulla possibilità di introdurre una moneta nazionale parallela, sicuramente (M5S e Lega) o probabilmente (Forza Italia) con valenza fiscale – tutti tranne il PD, in effetti.

Sarebbe importante ottenere un maggiore rilievo mediatico ? vi sembrerà strano, ma non ne sono certo.

Si vincono le elezioni proponendo la Moneta Fiscale ? non lo so, perché la proposta – finché non viene attuata – non è affatto semplice da spiegare e da capire per la maggior parte dell’opinione pubblica. Non nei principi di base, ma nelle implicazioni.

In realtà è difficile da accettare anche per parecchi – troppi – “addetti ai lavori”, perché è qualcosa di molto innovativo per il grosso degli economisti mainstream (senza contare quelli che hanno interesse a non capire… ma questo è un altro discorso).

Certo, si sta dicendo a famiglie e aziende che verrà erogato potere d’acquisto (soldi, in pratica) senza contropartita. E certo, gli ottanta euro di Renzi sono stati (questa perlomeno è la convinzione generale) la chiave del suo successo alle elezioni europee del 2014.

Ma c’è una differenza fondamentale. Gli ottanta euro in busta sono arrivati a parecchi milioni di persone a fine aprile 2014, e a maggio si votava. Sono stati un segnale molto tangibile, quindi.

Chi ne sapeva qualcosa di più si rendeva conto che gli ottanta euro, in ossequio alle “ricette” UE, erano dati con una mano e ripresi con l'altra. Compensati da tagli e tasse per importi complessivi esattamente uguali, in altri termini.

Ma questo la maggior parte dei riceventi l’ha scoperto dopo. E va anche detto che almeno in parte i riceventi non erano le stesse persone che hanno poi subito una delle varie “azioni compensative”.

Gli ottanta euro sono stati una manovra di pura riallocazione, e non stupisce - anzi era assolutamente da prevedere - che non si sia, quindi, prodotta alcuna apprezzabile espansione di consumi e PIL.

Ma sono serviti a spostare la decisione di voto di molte persone che se li sono visti in busta paga, poche settimane prima delle elezioni.

L’erogazione di Moneta Fiscale (o sue varianti) potrà essere annunciata come intento prima delle elezioni da uno o più schieramenti politici, ma non potrà, evidentemente, essere attuata (salvo che lo faccia il governo su sollecitazione del PD, che però è l’unico partito di rilievo che non ne parla).

E se la annunci senza attuarla, susciti interesse, sicuramente dibattito, probabilmente (purtroppo) cagnara (“ma che roba è ? soldi del monopoli ? pizze di fango ?”) ma rischi di non spostare granché le decisioni di voto. Perché ancora non l’hai erogata: nessuno l’ha ancora toccata con mano, nessuno ne ha ancora percepito tangibilmente il valore.

Allora, mi preoccupa che l’interesse mediatico non sia per ora alto ? vorrei che se ne parlasse moltissimo in TV, in vista delle elezioni ?

Non ne sono sicuro. Vorrei che andasse al governo qualcuno che voglia attuare la Moneta Fiscale, e che immediatamente dopo essersi insediato lo faccia, coadiuvato da un gruppo di tecnici con le competenze necessarie. Questi sì da identificare prima.

Ma che sia un fattore chiave parlarne massicciamente in campagna elettorale, non lo so. Se qualcuno più competente di me in materia di comunicazione, politica e non, o comunque con le idee più chiare, mi fa sapere come la pensa, gli sono grato in anticipo.


11 commenti:

  1. Saggio e intellettualmente onesto. Rarità di questi tempi.

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  2. Giovanni Albin: Ottime considerazioni. ...non è detto che promettere 'chiu pilu per tutti' prima delle elezioni paghi ....dopo l'esperienza degli 80 euro nessuno ci crede più e sentono puzza di fregatura....però se autorevoli commentatori spiegassero in tv con la dovuta semplicità forse potrebbero convincere gli elettori. ..ovviamente si dovrebbe evitare fi farlo nei talk show più caciarosi.... È certamente più importante che l'idea di moneta fiscale si radichi bene nelle forze politiche candidate a governare. ....ma indubbiamente i milioni di voti li portano le denunce di corruzione sprechi evasioni malcostume ecc più che la proposta di moneta fiscale

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    1. Ma anche gli 80 euro non avrebbero funzionato se ad aprile 2014 un sacco di gente non se li fosse visti in busta paga. Cosa impossibile per qualsiasi proposta che non venga da un partito di governo.

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  3. Caro Marco,

    come diceva Keynes, le idee sono più importanti di quanto si creda.

    Per questo è bene che si continui a parlare di MF/CCF anche sui media mainstream (cosa che fino a poco tempo non avveniva o quasi…)

    Non servirà ad un’attuazione immediata della proposta, né a influenzare una larga parte dell’opinione pubblica … Ma almeno i cosiddetti “tecnici”, esperti, giornalisti, economisti, accademici, politici ecc. non potranno cadere dal pero quando se ne parla…

    Ed è bene che continui a fare capolino anche nei discorsi dei partiti, i cui programmi senza strumenti tecnici utili sono del tutto privi di credibilità… e poi in futuro gli si può sempre opporre che avevano detto che… Positiva anche la sua presenza “trasversale”, così da smontare in partenza pseudo-critiche del tipo “è una proposta leghista, grillina ecc.”…

    In sostanza, può darsi non sia utile parlare di MF/CCF come strumento di campagna elettorale, ma dovrebbe esserlo senz’altro per influenzare chi poi deve andare al Governo (che è quello che giustamente ti interessa).

    Che poi si giunga a una soluzione, per via partitica o magari tecnocratica, purtroppo non ne sono affatto sicuro, che se ne parli o meno… Comunque, non mi preoccuperei del fatto che se ne parli.

    Un caro saluto

    Fabrizio

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    1. Ciao Fabrizio! che se ne parli il più possibile infatti è utilissimo, non lo stavo certo contestando, e non devo certo spiegarlo a te che stai fornendo un contributo preziosissimo allo sviluppo e alla promozione della proposta.

      Semplicemente stavo sintetizzando alcune mie valutazioni - giuste o sbagliate non so, appunto per questo sono molto utili le riflessioni, al riguardo, tue e di altri - su quanto, realisticamente, ci si può aspettare riguardo alla capacità della proposta di muovere voti.

      Mi viene da dire che non vincerai le prossime elezioni con la Moneta fiscale, ma che ovviamente se la introduci e fai ripartire l'economia costruisci - DOPO - una base di consenso fortissima per le successive !

      Il che dovrebbe essere l'obiettivo vero: il trend opposto rispetto a Renzi, che ha preso un 40% con gli 80 euro finti per poi far constatare a tutti che non aveva risolto nulla...

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  4. La moneta fiscale come tema elettorale è forse troppo complicato per l'elettore medio. Se mai dovesse passare, sarebbe necessaria una campagna di informazione per chi ne usufruisce.

    Avrebbe molto più senso convincere Borghi che si occupa della linea economica della Lega e ri-presentarla a Bagnai come un primo passo fuori dall'Euro, che mi sembra sia anche la posizione del suo collega Zibordi.

    Per quanto riguarda i 5 stelle, la base è sostanzialmente anti-Euro, quindi vale lo stesso discorso, presentarlo come un primo passo verso l'uscita. La leadership si è un po' ammormidita e dice solo ''referendum''; anche qui il discorso non cambia, intanto si faccia la moneta fiscale, poi se hanno i numeri per la legge costituzionale per il referendum, vadano.

    Forza Italia, non so onestamente a chi l'abbia proposta, ma siccome decide Berlusconi, bisogna farla arrivare a lui.

    Rimane comunque un tema troppo complicato per le campagne elettorali e forse non adatto in un momento in cui ogni partito dice ''mai con gli altri''. Qualora dovesse presentarsi l'ingovernabilità post elezioni invece, potrebbe essere un jolly vincente.

    Per quanto riguarda il PD, il 40% lo ha preso alle europee, che notoriamente hanno astensionismo alto (27 milioni di votanti, contro per esempio 33 milioni del referendum di Dicembre). Il PD inoltre è il partito degli over 65, e con politiche come i voucher o lo 0.5% di flessibilità sul budget il voto dei 18-34 disoccupati o sottoccupati lo vede con il cannocchiale.

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    1. Con Borghi i contatti sono aperti e la proposta Moneta Fiscale la conosce bene. Sul piano politico, ritiene che alla fine si arriverà allo scioglimento dell'Eurozona. Ma come primo passo propone comunque i Minibot fiscali che sono qualcosa di molto simile ai CCF.

      Al M5S, come si sa, ormai lo schema Moneta Fiscale / CCF è ampiamente noto.

      E il progetto è arrivato anche a Berlusconi, che peraltro di moneta nazionale parallela parla da tempo (sia pure con uscite caratterizzate da una notevole carenza di dettagli...).

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  5. Secondo me invece il progetto della moneta fiscale va spiegato in campagna elettorale, e per farlo bisogna scomodare i massimi esperti di comunicazione. Dovrebbe essere infatti la chiave di volta che distingue la retorica (in particolare l'indignazione contro l'austerità e l'invocazione della piena occupazione) dalle possibilità concrete di realizzare qualcosa di diverso da ciò che abbiamo da decenni davanti agli occhi. Se una forza politica (penserei a una forza di sinistra, ma restiamo sul generico) si presenta di fronte agli elettori come contraria alle politiche dell'austerità imposte dall'Europa e mai messe in discussione da Monti, Letta, Renzi, Gentiloni (per citare solo gli ultimi) senza specificare come fare a uscire dalla trappola, io penso che gli elettori le volteranno le spalle, la giudicheranno una combriccola di idealisti con la testa fra le nuvole, oppure semplicemente di contrafrottole. Com una proposta seria e spiegata bene, invece, si detta l'agenda della campagna elettorale (che è cosa essenziale per vincere le elezioni) e si fornisce un'immagine di serietà e credibilità. E tutti gli altri discorsi (diritti, distribuzione del reddito, giustizia sociale, ecc.) vanno a posto da soli, anziché fluttuare nell'aere.
    Servono competenza e capacità di comunicazione, e le due cose vanno insieme, se è vero l'aforisma di Einstein: "Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna."

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    2. Forse ha ragione lei, non è assolutamente un tema in merito al quale ho certezze e neanche convinzioni molto forti. Resta il fatto che ci sono tre importanti soggetti politici che stanno, in una forma o nell'altra, prendendo in seria considerazione il progetto, con modalità di comunicazione che al momento rimangono però "sottotraccia". Io e gli altri promotori della proposta per ora siamo arrivati a questo. Come farlo diventare un tema mediatico di primo livello ? al di là di considerarlo o no essenziale, non ho idea di come ci si possa riuscire...

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    3. Io non sono un esperto di comunicazione, sono docente di economia all'università, quindi il mio pubblico non è esattamente l'italiano medio (anche se non è neanche poi così sopra la media). Nel mio corso spiego anche MMT e moneta fiscale, e nel farlo cerco anche di applicare la massima di Einstein citata sopra.
      Secondo me un modo per fare digerire il concetto ai non esperti, in particolare su come si usa la moneta fiscale, potrebbe essere di fare l'analogia con i buoni pasto: più o meno tutti sanno cosa sono e come funzionano, e capiscono la loro funzione di salario aggiuntivo che può essere speso presso qualunque esercente che decida di accettarli come forma di pagamento. Questo è solo un esempio, solo per dire che una riflessione sul linguaggio e le metafore da adottare per comunicare col pubblico andrebbe fatta, e anche con urgenza. (Sempre secondo me, obviously.)

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