domenica 10 novembre 2019

Garanzia del debito pubblico italiano nell’ambito del progetto CCF


Uno scambio di commenti con l’amico Paolo Canziani è utile a chiarire ulteriormente il contenuto di questo recente post.

L’emissione dei CCF incrementerà lo spread e i tassi d’interesse dei BTP, teme Paolo, perché i CCF assorbono una parte della “garanzia implicita” dei CCF: altrimenti detto, assorbono una parte dei flussi fiscali futuri.

E’ una preoccupazione comprensibile. Ma è infondata.

E’ infondata perché la garanzia implicita – ma anche esplicita – dei BTP è un’altra. E’ la capacità del sistema economico di generare crescita del PIL e del gettito fiscale, in misura tale da produrre una costante diminuzione del rapporto Maastricht Debt / PIL. Dove il Maastricht Debt – come da definizioni adottate nei trattati e nei regolamenti UE – è il debito che deve essere rimborsato cash, ed essere costantemente rifinanziato.

Immettere potere d’acquisto nel sistema economico mediante emissione di CCF produce una ripresa dell’economia e della competitività delle aziende, il che accresce il PIL, e anche il gettito fiscale lordo.

Partito il progetto CCF, ai fini della garanzia dei BTP e dei mercati che li sottoscrivono, tutto quello che lo Stato italiano deve fare è impegnarsi a far scendere costantemente il rapporto Maastricht Debt / PIL. Oggi i mercati constatano che questa diminuzione non si verifica, e temono quindi che ne possa conseguire, presto o tardi, un default o una ridenominazione (da euro a “nuove lire”) del Maastricht Debt italiano.

Il progetto CCF consente di azzerare questo rischio, grazie da un lato alla ripresa del PIL, dall’altro al fatto che l’immissione di potere d’acquisto supplementare nell’economia avverrà emettendo CCF, non ulteriore Maastricht Debt.

Quello che casomai potrà verificarsi è un eccesso di emissione dei CCF, tale da allungare (in pratica) i tempi per il loro utilizzo (via via che decorre il periodo di due anni, contemplato dal progetto, tra loro emissione e loro impiegabilità come sconti fiscali).

Quest’ultimo scenario comunque (1) è del tutto improbabile, dato il basso livello previsto per il rapporto CCF / gettito fiscale lordo, e (2) comporterebbe al massimo un deprezzamento di valore dei CCF, senza che venga meno la riduzione del rapporto Maastricht Debt / PIL: quella che interessa ai mercati.


2 commenti:

  1. È vero che in Italia mancano 2/2,5 milioni d'impiegati pubblici rispetto alla Germania ? Allora non siamo così inefficienti ? In questo modo avremmo una disoccupazione che passerebbe dal 9,5 al 6,2% senza dimenticarsi dei 300 000 posti di lavoro persi e 100 miliardi di € ogni anno solo per il falso made in Italy solo a livello enogastronomico se poi si aggiungono il falso made in Italy nei settori moda e mobiliare arriviamo a 150 miliardi di € rubati dagli stranieri copioni e 450 000 posti di lavoro bruciati. La disoccupazione si abbasserebbe ancora al 5,4%, tenendo conto che abbiamo un patrimonio industriale che non gira a pieno ritmo: basti pensare al settore auto, con marchi come Lancia, Alfa Romeo, Maserati e Jeep che non vengono sfruttati neanche al 50% delle loro potenzialità; perché marchi del lusso soprattutto come Alfa Romeo e Maserati ma anche Lancia potrebbero vendere milioni di auto annue, e col boom dei SUV anche Jeep potrebbe vendere sul milione d'auto annue. Nell'enogastronomico mi sono stupito nel sentire che in Cina quegli obesi luridi dell'Impero degli STUPRATORI USA riescano a vendere più pizze e gelati di noi italiani, inoltre il consumo di pasta nel mondo è raddoppiato in 20 anni e l'Italia potrebbe farla da padrona in questo settore. Per non parlare di come il mercato interno resusciterebbe grazie all'assunzione dei dipendenti pubblici e allo sfruttamento quasi totale del nostro potenziale industriale, enogastronomico, moda, mobiliare e soprattutto grazie al clima di fiducia e di entusiasmo verso il futuro grazie al miracoloso ma realistico sfruttamento del nostro immenso potenziale che ci porterebbe a azzerare la disoccupazione in pochi anni se solo ci fosse la volontà politica di riportare l'Italia ad essere una nazione indipendente, ambiziosa, vogliosa di essere protagonista, orgogliosa, con degli obiettivi, una nazione che si impone, che non subisce e che in un mondo diviso tra vittime e carnefici torni a far parte di questi ultimi !!!
    Luca il PATRIOTA

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    1. I dipendenti pubblici italiani in rapporto alla popolazione sono meno delle medie UE, verissimo.

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