venerdì 5 maggio 2023

Pentimenti britannici ?

 

Non demordono, sui social network, i sostenitori della tesi che i cittadini del Regno Unito siano pentiti della Brexit. Motivo ? ne starebbero derivando danni inenarrabili all’economia.

Richiesti di fornire dati a supporto di questo presunto sfacelo economico, naturalmente non sono in grado di farlo: i dati macro dalla Brexit in poi non evidenziano alcun andamento del PIL britannico significativamente peggiore di quello dei principali paesi UE (se c’è qualche modesta differenza, tende anzi a essere a favore del Regno Unito).

L’ulteriore linea di “argomentazione” è “sì ma la gente è pentita, io conosco questo e quell’altro che stanno lì e dicono che è stato un errore”. Questa non vale la pena di commentarla perché siamo al livello del “mi ha detto mio cuggino” di Elio (quello delle storie tese).

Qualche commento meritano invece coloro che citano sondaggi di opinione. Ce ne sono, certamente, alcuni che rilevano una maggioranza di popolazione  dubbiosa sui benefici della Brexit. Ma i sondaggi vanno presi per quello che sono: stime, tra l’altro fortemente influenzate dal tipo di domanda che viene posta e dal come viene posta. Non risultati elettorali.

Sondaggi secondo i quali la maggioranza stava dalla parte dei remainers se ne sono visti, e parecchi, anche prima del referendum del 2016, delle elezioni europee del 2019 e delle elezioni politiche dello stesso anno. Dopodiché i leavers hanno vinto il referendum, il Brexit Party di Nigel Farage ha ottenuto un fortissimo livello di consensi alle europee e Boris Johnson ha vinto le politiche con una piattaforma di completamento della Brexit (poi infatti avvenuta a fine gennaio 2020).

C’è un’altra considerazione di cui comunque i sostenitori del pentimento albionico dovrebbero tenere conto. Se i cittadini britannici sono veramente, in larga misura, “pentiti”, perché nessuno dei due partiti maggiori sta inserendo il re-ingresso nella UE nel suo programma elettorale ?

Il sostegno – così come il non sostegno – alla Brexit erano e sono trasversali nell’elettorato. Sia i conservatori che i laburisti erano spaccati. Alla fine comunque la Brexit l’hanno attuata, e se la sono intestata, i conservatori. Se ci fosse questo massiccio pentimento di cui qualcuno si dice convinto, quantomeno i laburisti dovrebbero farne un cavallo di battaglia elettorale, giusto ?

E invece nulla di tutto ciò. Né il principale partito di maggioranza né quello di opposizione stanno facendo della Brexit, cioè del suo eventuale annullamento, un punto chiave di proposta politica.

Le opinioni dei singoli esistono, e meritano rispetto. La propaganda UE pure esiste, e merita molto meno rispetto. Ma il pentimento britannico come fatto politico non esiste. Se non appunto in quella certa propaganda.

 

2 commenti:

  1. Gabriele Ascione: io penso che la brexit vada inquadrata soprattutto in un'ottica geopolitica, come d'altra parte tutto il rapporto tra la GB e gli organismi creati nell'Europa occidentale.
    La partita è geopolitica e di lungo respiro, trascende le pure considerazioni economiche.

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