martedì 16 maggio 2023

Moneta Fiscale e debito di Maastricht

 

Semplifichiamo e sintetizziamo il tema della Moneta Fiscale e del suo impatto sulla finanza pubblica.

Eurostat ha stabilito due principi (lasciamo perdere se giusti o sbagliati) molto chiari: la Moneta Fiscale aumenta il deficit quando viene emessa, ma non è debito pubblico (nel senso in cui il debito pubblico viene definito dal trattato di Maastricht).

I critici del progetto Moneta Fiscale ribattono: oggi non è debito, ma prima o poi la MF verrà usata per compensare tributi da pagare, quindi A PARITA’ DI ALTRE CONDIZIONI aumenterà il debito pubblico.

Certo: ma questo è un evento futuro, non attuale. Se il problema è far declinare il debito di Maastricht (in proporzione al PIL) siamo nel campo delle previsioni: la Moneta Fiscale aumenterà (in futuro) il debito A PARITA’ DI ALTRE CONDIZIONI, ma le “altre condizioni” NON sono pari, perché nel frattempo l’immissione di Moneta Fiscale nell’economia avrà stimolato PIL e gettito erariale lordo.

Quindi l’impatto sul debito va valutato tenendo conto degli effetti compensativi, e SOLO NEL CASO in cui questi effetti non fossero sufficienti, occorrerà IN FUTURO intervenire.

E qui entrano in gioco gli interventi previsti dalle clausole di salvaguardia non procicliche: sostituire spese in euro con spese in Moneta Fiscale, imporre tasse in euro compensate da Moneta Fiscale, allungare il periodo di utilizzabilità della Moneta Fiscale riconoscendo interessi, collocare titoli a lunga scadenza rimborsabili in Moneta Fiscale.

Finché il debito di Maastricht (in rapporto al PIL) scende conformemente agli impegni presi in sede UE, nel caso anche mediante l’utilizzo delle clausole di salvaguardia, non c’è nessun problema – e nessun motivo per cui la commissione UE si debba intromettere, chiedendo tagli o tasse o altri interventi restrittivi.

Se poi un paese esagererà nell’emettere Moneta Fiscale, creandola in eccesso rispetto al gettito lordo, svilirà il valore della SUA Moneta Fiscale nazionale. Ma non quello dell’euro.

Casomai potrà essere opportuno coordinarsi con la BCE, assumendosi un impegno a non disallineare l’inflazione rispetto alla media dell’Eurozona.

Va comunque ricordato che la Moneta Fiscale può essere utilizzata anche per mitigare l'inflazione.

 

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