mercoledì 21 agosto 2024

Il debito che non è debito

 

Un tema fondamentale, per risolvere i problemi dell’economia italiana, è far comprendere alla cittadinanza che il “debito” pubblico in moneta sovrana NON E’ DEBITO.

L’Italia è pesantemente condizionata, nelle sue scelte di politica economica, dall’aver convertito i propri titoli di Stato da lire a euro. A tutti gli effetti pratici, l’euro è diventato (e con ogni probabilità così era stato fin dall’inizio concepito) uno strumento di controllo politico. Una leva potentissima, in mano a interessi esterni al paese.

Nessuna entità esterna, al contrario, può forzare un paese all’insolvenza su “passività” che il paese stesso emette. I deficit pubblici possono essere eccessivi se creano livelli alti e volatili di inflazione. Ma il debito in moneta sovrana non crea condizionamenti di origine esterna.

Questo è il problema fondamentale nato, per il nostro paese, dall’ingresso nell’euro. Una moneta straniera, sopravvalutata rispetto ai fondamentali della nostra economia.

Tutto questo è chiaro e conclamato. Ma largamente ignorato dall’informazione mainstream.

Ogni contributo di informazione e comunicazione che aiuti a far comprendere tutto ciò è un passo, piccolo finché si vuole, ma è un passo nella direzione giusta.

4 commenti:

  1. Rossano Ferrazzano
    Il debito pubblico è a tutti gli effetti un debito.
    La differenza sta nel fatto che chi lo emette lo può sempre ripagare.
    Ma per essere debito, è debito eccome.
    Prendi soldi che non sono tuoi da uno, e alla scadenza prestabilita glie li devi restituire. Al singolo creditore, se egli li chiede, devi restituire lo stesso denaro che hai ricevuto, non altro debito.
    Se si vuole che tutti capiscano non si deve certo fare ulteriore confusione.

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    1. Un ben strano tipo di debito, che puoi estinguere con un pezzo di carta che stampi tu...

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  2. Rossano Ferrazzano
    E' un debito identico a tutti gli altri.
    E' la posizione del creditore ad essere diversa da quella di ogni altro.
    Ma quello è debito.
    Infatti anche lo Stato che stampa il denaro che serve per ripagarlo deve pure stare attento a come gestisce questa sua facoltà, perché in casi estremi (che ovviamente non riguardano l'Italia dei nostri tempi) può essere pure che a furia di esercitare questa facoltà si creino così tanti problemi che possa finire con l'essere costretto a ricorrere alla moneta altrui. Con il solo effetto di comprare un poco di tempo, e finire in seguito in condizioni ancora peggiori, come sappiamo. Eccetera eccetera.
    Ma il punto è comunicativo.
    Se tu lo dici a me che "il debito pubblico non è debito", io capisco cosa vuoi dire. Perché so già tutto.
    Ma uno che non lo sa ancora, e ti sente dire "il debito pubblico non è debito", ci pensa su e se ha un minimo di soglia critica fa spallucce e pensa che dici sciocchezze.

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    1. "Costretti a ricorrere alla moneta altrui" non siamo stati. MAI. E' stata una scelta. Scellerata. "Fa spallucce" ? appunto perché non c'è sufficiente informazione. Su quello bisogna insistere.

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