sabato 21 ottobre 2023

Tre presupposti sbagliati delle politiche di bilancio pubblico


Presupposto sbagliato numero uno: non è vero che il debito pubblico sia destinato a essere “ripagato”, nel senso di “estinto”. Il debito pubblico non si estingue ma si rifinanzia. Nessun paese ha mai estinto il suo debito pubblico, e (salvo in rari casi e per periodi brevi e transitori) nessun paese lo ha mai nemmeno diminuito in valore nominale.

Presupposto sbagliato numero due: non è vero che sia virtuoso avere conti pubblici in pareggio. Il deficit di bilancio è uno dei principali meccanismi tramite i quali vengono immessi mezzi finanziari nell’economia. Mezzi finanziari che devono crescere via via che l’economia medesima si sviluppa. La normalità, per qualsiasi Stato, è avere conti pubblici in deficit.

Presupposto sbagliato numero tre, conseguenza dei primi due: il principio che “per ogni spesa vada identificata la relativa copertura” è privo di senso. Una copertura per ogni spesa implica che la condizione ottimale sia il pareggio del bilancio pubblico. Il che non è vero.

5 commenti:

  1. Marco Sartore: Un cittadino medio come me che legge queste cose si chiede come possono a tutti i livelli politico economico finanziario monetaristico avere fatto e perseguito politiche (per dirne una come il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia) così assurde.

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    1. Luca Pieroni: perché a loro sono comode e non gli costano direttamente nulla...



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    2. più probabile che eseguano ordini superiori.

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  2. Io il deficit di bilancio come una cosa positiva non l'ho proprio capita: non sarebbe il caso che il sig. Cattaneo spiegasse in parole molto semplice e, magari, con esempi concreti, questo concetto, che, come corollario, porta il fatto che l'Italia non sarebbe indebitata? Grazie

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    1. Se legge questo blog trova molti post che approfondiscono il concetto. Per esempio quello del 20.9.2023.

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