domenica 7 gennaio 2024

Perché il deficit pubblico è SEMPRE risparmio privato

 

La differenza tra spese e incassi dello Stato, altrimenti detto il deficit pubblico, si trasforma centesimo per centesimo in risparmio privato. Perché ?

Perché se lo Stato immette nell’economia privata più soldi di quanti ne preleva, l’economia privata nel suo complesso riceve più soldi di quanti ne versa allo Stato (con le tasse).

Si tratta di affermazioni di una tale ovvietà che sembrerebbe superfluo doverle spiegare, ripetere e rispiegare. E invece vengono costantemente contestate da soggetti non necessariamente, non sempre, in malafede.

Perché vanno in confusione di fronte a questo concetto ?

Semplicemente perché hanno in testa che il deficit pubblico, certo, affluisce nelle tasche di altri componenti del sistema economico, quindi di soggetti privati. Ma “nel momento in cui diventa reddito una quota è consumata il resto è risparmio”.

Qual è il passaggio mancante ?

Semplicissimo: la “quota consumata” è spesa per beni e servizi che costituisce REDDITO DI ALTRI SOGGETTI PRIVATI. Se ricevo uno stipendio dallo Stato perché sono un dipendente pubblico e lo uso per comprare pane, il mio consumo diventa reddito del panettiere. Il risparmio privato non sarà più mio, ma del mio fornitore. Che è anch’esso un soggetto privato.

Immaginate che al posto della moneta si usino conchiglie, e che lo stato realizzi il deficit spendendo conchiglie (che è in grado di produrre dal nulla) nell’economia privata.

Nel momento in cui le conchiglie entrano in circolazione, vengono, certo, in parte spese da chi le riceve: passano di mano in mano. Ma non spariscono. Se lo Stato immette dieci conchiglie, le dieci conchiglie sono sempre in mano a qualcuno. Sono sempre parte del risparmio privato di qualcuno. Non necessariamente del ricevente iniziale, ma sempre di qualcuno.

Il deficit pubblico incrementa il risparmio privato, centesimo per centesimo.

Certo, se si verifica un peggioramento dei saldi commerciali esteri, l’incremento del risparmio privato c’è ma è (in parte) risparmio privato di soggetti non nazionali.

Certo, se per problemi di eccesso o di composizione il deficit aumenta l’inflazione, il risparmio privato cresce in termini nominali ma non in termini reali.

Per cui, per capire se stiamo attuando una politica economica corretta, dobbiamo (non solo ma anche) tenere sotto controllo inflazione e saldi esteri.

Ma rimane assolutamente vero, e incontestabile, che il deficit pubblico incrementa il risparmio privato. Chi lo nega semplicemente commette un errore elementare nell’analizzare il funzionamento del sistema economico.


3 commenti:

  1. Giovanni Piva: Marco, il problema nasce per me solo dal fatto che è stato fatto dai media un lavaggio del cervello alla gente, terrorizzandola su due parole: deficit e debito. Queste due parole, se nn le usi in ambito economico per uno stato, sono di per se' negative. Es ho un deficit della vista o dell'udito. Ho un debito con la mia banca...

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    1. Non c'è dubbio, esiste un problema di terminologia. Andrebbero chiamati surplus privato e risparmio privato invece di deficit pubblico e debito pubblico.

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    2. lavaggio del cervello oltre che dai media, aggiungo dalla scuola.

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