venerdì 28 febbraio 2014

Certificati di Credito Fiscale: M5S e proposte in sede parlamentare

Un breve aggiornamento sul tema, a beneficio dei molti che mi chiedono a che punto stanno i contatti con le forze politiche.

Come sapete, ho presentato il progetto a un gruppo di parlamentari M5S quasi un anno fa (aprile 2013).

Fin dall’inizio l’orientamento dei miei interlocutori è stato di introdurre i Certificati di Credito Fiscale in una forma limitata rispetto al progetto "completo". Di utilizzarli, cioè, per accelerare il pagamento di debiti scaduti della pubblica amministrazione verso aziende fornitrici. Non, invece, di proporre l’utilizzo dei CCF per ridurre i costi delle aziende, per integrare il reddito dei lavoratori e per altre forme di sostegno della domanda in genere.

A quanto ho capito, l’idea sottostante alla formulazione della proposta in forma limitata e non completa era che quest’ultima sarebbe stata molto più difficile da far approvare da parte della maggioranza di governo.

Apprendo dal deputato Laura Castelli, via Mauro Bonino, che in effetti la proposta è stata discussa (mi pare di aver capito due volte in sede di commissione parlamentare) ma rigettata. L’approccio “minimalista” (che una logica l’aveva, beninteso) non ha quindi funzionato.

Ora i M5S la stanno per riproporre come progetto di legge da discutere direttamente in aula, sempre nella versione "limitata".

Vediamo se il governo Renzi sarà mentalmente più aperto (o se si sentirà maggiormente pungolato dalla necessità) del governo Letta. Se volete una previsione penso che l’atteggiamento continuerà a essere questo. Ma magari mi sbaglio.

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