venerdì 10 ottobre 2025

Chi danneggiano gli zerovirgolisti

 

Claudio Borghi della Lega lamenta che ad ogni consultazione elettorale compaiono sulla scena piccoli partitini che si presentano come sovranisti eurocritici, sottraendo consensi al suo partito. A suo giudizio sono elementi di disturbo, in qualche modo sostenuti / supportati dal PD, che sarebbe il beneficiario della loro presenza. Meno voti alla Lega e al centrodestra, più percentuale e più seggi al PD.

Questo varrebbe, in particolare, per Democrazia Sovrana Popolare di Marco Rizzo, che dei partitini è probabilmente il più visibile (Rizzo sul piano comunicativo ci sa fare, ed è presente sui media più di quanto pesi elettoralmente).

L’interpretazione di Borghi mi lascia dubbioso, per due motivi (connessi).

Uno, dei consensi che ottiene Rizzo qualcuno sarà senz’altro sottratto alla Lega. Ma altri elettori DSP in sua assenza non voterebbero, o voterebbero scheda bianca, o magari M5S. Che l’elettore DSP sia un elettore leghista “fuorviato”  sarà vero in qualche caso, ma nella maggioranza non credo proprio.

Due, il sovranista eurocritico è molto dissuaso dal votare Lega, più che dall’esistenza di Rizzo, da quella di Giorgetti. Che è indistinguibile da un ministro PD se non per il fatto di essere più euroausterico di un ministro PD. Anzi lo definirei MOLTO più euroausterico, visto come ha affossato la Moneta Fiscale (tra l’altro con gli applausi del teammate di Borghi, l'ineffabile Alberto Bagnai).

I problemi della Lega nel farsi apprezzare dai sovranisti euroscettici ci sono, ma Rizzo ? non lo è, o quantomeno non è certo il principale.

 

4 commenti:

  1. Giorgio Pavan: a me questi che si intestano il diritto di dare patenti di sovranismo fanno un po' ridere. Se i soli sovranisti doc sono gli zerovirgolisti allora dovremmo credere che il tema sia del tutto marginale per gli elettori.

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    1. Io non do patenti di sovranismo. Faccio solo notare che Borghi (che considero un sovranista vero) non può lamentarsi che altri sovranisti veri non votino Lega se il ministro più importante targato Lega è Giorgetti.

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    2. 1, Il Signor Giorgio Pavan si sbaglia, molta gente non sa nemmeno ch esistono gli zerovirgolisti sovranisti perché TV e giornaloni non ne parlano mai!

      Che poi tanto zerovirgolisti non sono perché alle ultime politiche nazionali di settembre 2022 presero insieme il 3% e furono censurati senza pietà da TV e giornaloni, per non parlare del fatto che la scadenza naturale della legislatura era marzo 2023, insomma, anticiparono le elezioni di sei mesi per anche fregare di brutto zerovirgolisti sovranisti !!

      2. Capitolo Borghi: sta facendo solo propaganda politica della peggore specie, i legaioli hanno una paura matta, come tutti quanti gli altri politcanti, che qualche autentico sovranista venga eletto in parlamento e che gli faccia fare una figura di palta, un giorno sì e l'altro pure!!

      PS continua nel prossimo post!

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    3. Domanda: Cosa pensi sia successo che ha provocato il voltafaccia di Borghi, Bagnai, Rinaldi.

      Non credo che “tradimento” sia la parola giusta. Dando per assunta la buona fede delle persone in questione, cosa che non ho motivo di dubitare, credo si tratti piuttosto del naturale epilogo di un errore strategico di fondo, cioè che la Lega potesse abbracciare realmente la causa della fuoriuscita dell’Italia dall’euro. Parliamo in fondo di un partito storicamente europeista e il cui zoccolo duro ancora oggi rimane il mondo delle piccole e grandi imprese del Nord Italia orientate all’export, le quali sono pienamente integrate nella catena del valore europeo (cioè, tedesco) e beneficiano delle politiche europee volte alla compressione salariale.

      E i rappresentanti locali di questo blocco, i potenti presidenti di regioni quali la Lombardia, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, mantengono ancora una notevole influenza all’interno del partito. Per dare un’idea della divisione interna al partito sulla questione europea, basti ricordare che uno dei pesi massimi della Lega, Roberto Maroni – ex leader del partito e già presidente della Regione Lombardia –, ha recentemente proposto la creazione di un’ Europa federale. La stessa proposta di autonomia regionale – fortemente auspicata dalla base “nordista” della Lega – è perfettamente in sintonia con i progetti di regionalizzazione che da sempre fanno parte della strategia dell’Unione europea e che mirano a creare un rapporto diretto tra regioni (e cosiddette “macroregioni“) e istituzioni UE, bypassando (ed indebolendo ulteriormente) i governi nazionali. Un fatto che cozza con le credenziali suppostamente “sovraniste” del partito. Questo potrebbe spiegare l’atteggiamento in certo qual modo schizofrenico della Lega nel corso dell’esperienza di governo Conte I.

      Ad esempio, la controversa idea della Lega di emettere dei titoli di Stato di piccolo taglio, i cosiddetti “minibot“, per pagare i debiti detenuti dal settore pubblico nei confronti dei suoi fornitori privati – un’idea inizialmente proposta dal portavoce economico della Lega Claudio Borghi – è stata affossata proprio da un altro esponente di spicco della Lega, Giancarlo Giorgetti (segretario del Consiglio dei Ministri nel governo M5S-Lega e rappresentante dell’ala filo-europea del partito).

      La natura multicefala della Lega potrebbe anche spiegare perché Salvini, che ha esplicitamente contestato il MoVimento 5 Stelle su tutto, non abbia mai sollevato pubblicamente il problema dell’eccessiva deferenza del suo alleato di governo nei confronti di Bruxelles. Oggi mi pare che si possa dire che il blocco europeista del partito ne abbia definitivamente ripreso le redini, come dimostrano i membri del partito scelti da Draghi del governo, tutti provenienti da quella compagine. Quindi capisco che qualcuno possa aver creduto in buona fede che quel partito potesse farsi sinceramente portavoce delle istanze sovraniste, ma direi che si è trattato, nella migliore delle ipotesi, di un’ingenua illusione

      Estratto da:

      https://www.sovranitapopolare.org/2021/04/25/intervista-a-thomas-fazi/

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