giovedì 7 dicembre 2023

“Emergenza climatica” e “crisi del capitalismo”

 

Merita qualche riflessione e qualche commento questo sintetico tweet di Lidia Undiemi.

Io non credo alla “crisi inevitabile del capitalismo”, se per capitalismo intendiamo un sistema economico basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione. Lo sviluppo economico mondiale sta proseguendo, e la crescita è trainata da paesi fino a pochi decenni o a pochi anni fa sottosviluppati, ma oggi sempre più vicini agli standard di efficienza produttiva e di reddito procapite del mondo occidentale.

E l’economia di questi paesi è imperniata, su aziende a proprietà privata, o quanto meno lascia loro ampi spazi di azione. In questo senso, quindi, il capitalismo non è in crisi. Casomai, il caso della Cina non prova che il capitalismo è in crisi. Prova che può svilupparsi anche in assenza di democrazia. Non una buona notizia: ma non è un indicatore di crisi.

Mi pare corretta però la prima parte del tweet: sì, l’emergenza climatica è un tentativo di riconversione industriale a consumo forzato. Ma neanche questo è un sintomo di crisi del capitalismo. E’ un sintomo della tendenza, dell’avidità umana ancora prima che del capitalismo, a creare situazioni di tensione per aumentare la concentrazione di ricchezza, ma più ancora di potere, nelle mani dell’establishment.

Le tensioni economiche e sociali sono il presupposto per attivare grandi processi di cambiamento. E se il presupposto non esiste lo si crea. Non è più un presupposto ma un pretesto. Ma va bene lo stesso se i processi si attivano. Perché qualcuno li governa, e dal governo del cambiamento nascono opportunità di ricchezza e di potere. Enormi.

Non c’è una “crisi inevitabile del capitalismo”. C’è la necessità, come c’è sempre stata, di creare un sistema di contrappesi e controlli che eviti la tendenza dell’establishment ad accentrare smodatamente, senza limitazioni, senza rispettare principi etici e diritti collettivi, potere e ricchezza.

6 commenti:

  1. Giovanni Albin: Non si tratta di crisi del capitalismo, bensì di crisi della democrazia...il capitalismo si evolve sempre più in direzione della concentrazione dei capitali nelle mani di élites sempre più potenti , tali da gestire i media, i governi e tutti gli enti di controllo e di gestione delle conoscenze/informazioni... il capitalismo moderno non va in crisi perché si regge sulla democratura , una parvenza di democrazia ma nei fatti una dittatura delle élites.

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  2. Spunti integrativi. Prima parte.

    "The WHO, the UN, and the Reality of Human Greed", by David Bell for The Epoch Times, 22 August, 2023

    The World Health Organization (WHO) is not plotting to take over the world. We need to remember what it is: an organization of fairly ordinary people, not especially experts in their field, who have landed jobs and benefits that most of us would envy. Not intrinsically nefarious, the organization is just being obedient to those who fund it and who define how those funds must be used. This is necessary if its staff are to keep their jobs.
    The WHO is, however, promoting a new treaty being discussed by its governing body, the World Health Assembly (WHA), aimed at centralizing its control over health emergencies. The WHA is also amending the International Health Regulations, which have force under international law, to give the WHO power to demand lockdowns, mandate vaccines for you and your family, and prevent you from traveling.

    Proseguimento:

    https://www.theepochtimes.com/opinion/the-who-the-un-and-the-reality-of-human-greed-5475416

    PS nel prossimo post la traduzione in italiano

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  3. "Quando l’avidità viene scambiata per progresso. L’OMS, l’ONU e la realtà dell’avidità umana", traduzione a cura di Ardire.org, 16 settembre 2023

    Scritto da David Bell, ricercatore presso il Brownstone Institute ed esperto di biotecnologia e salute globale, il presente articolo mostra le dinamiche occulte che si nascondono dietro l’OMS e l’ONU: organizzazioni che, in realtà, non hanno nulla a che fare con la sanità e il benessere delle persone, bensì con l’avidità umana e il carrierismo

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non sta tramando per conquistare il mondo. Dobbiamo ricordare di cosa essa si tratti: un’organizzazione di persone abbastanza comuni, non particolarmente esperte nel loro campo, che hanno ottenuto posti di lavoro e benefici che la maggior parte di noi invidierebbe. Non intrinsecamente nefasta, l’organizzazione è semplicemente obbediente a coloro che la finanziano e che definiscono come devono essere utilizzati tali fondi. Ciò è necessario se si vuole che il personale mantenga il posto di lavoro.

    Tuttavia, l’OMS sta promuovendo un nuovo trattato in discussione presso il suo organo di governo, l’Assemblea mondiale della sanità, volto a centralizzare il controllo sulle emergenze sanitarie. L’OMS sta inoltre modificando i regolamenti sanitari internazionali, che hanno valore ai sensi del diritto internazionale, per dare alla stessa OMS il potere di richiedere lockdown, imporre vaccini per te e la tua famiglia e impedirti di viaggiare.

    Le “emergenze sanitarie“, in questo contesto, sono rappresentate da qualsiasi potenziale rischio che, secondo il direttore generale, potrebbe causare un problema significativo alla salute. Potrebbe trattarsi di una variante virale, di un’ondata di informazioni con cui lui o lei non è d’accordo o persino di un cambiamento climatico. L’attuale direttore generale ha già insistito sul fatto che tutti questi casi rappresentano minacce gravi e crescenti. Egli ha persino dichiarato che un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale può essere rappresentata soltanto da cinque persone che, da qualche parte del mondo, sono morte a causa del vaiolo delle scimmie.

    Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), nella loro attuale disperazione per l’imminente “Armageddon” climatico, si comportano più o meno come l’OMS. Mentre le temperature raggiungono livelli vertiginosi – anche se però si sono rivelate utili per la produzione di carne e orzo nella Groenlandia medievale – la maggior parte del personale di queste organizzazioni non crede che siamo davvero sull’orlo dell’estinzione. Sono solo persone comuni pagate per dire queste cose e preoccupate per la garanzia del loro lavoro e le possibilità di promozione.

    Le persone diventate molto potenti grazie alla loro ricchezza vedono un grande vantaggio nel fatto che l’OMS e l’ONU agiscano in questo modo. Queste persone hanno anche investito molto nei media e nella politica per assicurarsi un ampio sostegno. E quei membri del personale dell’OMS e dell’ONU che combattono questo problema dall’interno, difficilmente miglioreranno le proprie prospettive di carriera. C’è anche un pizzico di verità nelle storie (i virus uccidono le persone e la Co2 aumenta, mentre il clima sta cambiando) per autogiustificare il danno complessivo che sanno di fare.

    Vantaggi della predazione


    Proseguimento:

    https://www.ardire.org/2023/09/16/quando-lavidita-viene-scambiata-per-progresso-loms-lonu-e-la-realta-dellavidita-umana/

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  4. Spunti integrativi. Prima parte.

    Integrazione.

    "Il governo dei non governativi", 24 Il Pedante, dicembre 2017

    http://ilpedante.info/post/il-governo-dei-non-governativi

    In particolare, il seguente passaggio finale:

    Se le ONG che destabilizzano sono solo una minoranza (molto) rumorosa, è però vero che il governo dei non governativi rappresenta oggi la cifra tecnica dominante del riformismo più violento. Perché nel reclamare uno statuto «altro» e più alto consente di dettare le leggi senza essere legislatori, fare politica senza essere eletti, agire senza titolo e decidere senza responsabilità, disattivando in un sol colpo tutto l'arsenale delle cautele costituzionali e procedurali che si applicano agli statuti codificati. In questa deroga pascolano già da anni i banchieri centrali «indipendenti» dal potere politico, veri domini delle agende politiche contemporanee, per l'analoga e bizzarra idea che se lo Stato è inefficiente e mariuolo, i grandi azionisti degli istituti di credito privati servirebbero l'interesse generale perché «razionali». E così anche i tecnocrati, quelli che non bisogna infastidire con le opposizioni perché «competenti» e «autorevoli». E la piaga del secolo, il sovranazionalismo, dove l'illusione di uno spazio politico «altro» e migliore serve a promuovere cambiamenti incompatibili con gli ordinamenti interni delle comunità. Se certe cose ce le chiedessero i nostri ministri, sarebbero incostituzionali, o illegali. Invece ce lo chiede Leuropa, i think tank intergovernativi, l'OMS ecc. in nome dei più alti principi, cioè di chi di volta in volta li finanzia.

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  5. Spunti integrativi. Prima parte.

    Seconda Integrazione.

    "Globalisti privatizzatori, questa catastrofe è il loro piano", Libreidee, 16 novembre 2016

    Cos’è il globalismo, e perché esiste? E’ ormai noto da decenni che la spinta alla globalizzazione è un preciso piano coltivato da un’élite di finanzieri internazionali, banchieri centrali, leader politici e think-tanks esclusivi. «Spesso nelle loro pubblicazioni ammettono apertamente il loro obiettivo di globalizzazione totale, forse nella convinzione che le persone semplici e non istruite in ogni caso non le leggeranno mai», scrive Brandon Smith su “Zero Hedge”. Carroll Quigley, mentore di Bill Clinton, viene spesso citato per le sue ammissioni: «I poteri del capitalismo finanziario avevano un obiettivo di ampia portata, niente di meno che creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private, in grado di dominare il sistema politico di ciascun paese e l’economia del mondo intero». Un sistema che «doveva essere controllato in maniera feudale dalle banche centrali del mondo, che avrebbero agito di concerto, con accordi segreti». Il vertice del sistema «doveva essere la Banca dei Regolamenti Internazionali a Basilea, in Svizzera, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali che sono esse stesse imprese private».

    Ciascuna banca centrale, continua Quigley, cerca di dominare il governo del proprio paese «grazie alla capacità di controllare i prestiti del Tesoro, di manipolare gli scambi con l’estero, di influire sull’attività economica del paese e influenzare i politici disposti a collaborare, ricompensandoli poi economicamente nel mondo degli affari».

    Proseguimento:

    http://ilpedante.info/post/il-governo-dei-non-governativi

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    Risposte
    1. Quello è il link errato, questo è il link esatto:

      https://www.libreidee.org/2016/11/globalisti-privatizzatori-questa-catastrofe-e-il-loro-piano/

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