sabato 16 dicembre 2023

I negazionisti dell’austerità

 

C’è da riflettere su questo scambio di tweet.

C’è ancora in circolazione qualche mohicano che nega l’attuazione di politiche di austerità da parte dell’Italia, e i danni conseguenti.

Il punto è che secondo questi commentatori, inclusi quelli che vantano titoli accademici, non c’è austerità se il bilancio pubblico rimane in deficit, e non c’è austerità se il debito pubblico comunque continua a crescere in rapporto al PIL.

La verità è che l’Italia è stata letteralmente massacrata da IMU, riforma Fornero, aumento dell’IVA, tagli di spesa e investimenti pubblici, soprattutto per effetto delle “ricette” UE adottate tra il 2011 e il 2013, e ha proseguito a ricercare ossessivamente il contenimento del deficit pubblico fino al 2019, prima che il Covid sparigliasse le carte.

Certo, il bilancio pubblico non ha mai raggiunto il pareggio. Certo, il debito in rapporto al PIL non è diminuito. Ma questo dimostra soltanto che l’austerità, che c’è stata, è stata catastrofica, fallimentare. A partire da metà 2011, abbiamo subito piacevolezze quali tredici trimestri consecutivi di contrazione del PIL, decine di migliaia di fallimenti, il raddoppio della popolazione in condizione di povertà assoluta.

E la caduta del PIL e di conseguenza del gettito fiscale ha azzerato i presunti benefici dell’austerità su debito e deficit.

L’austerità non si misura sulla base di uno specifico livello, o di una specifica variazione, di deficit e debito.

C’è austerità quando il deficit pubblico è insufficiente a garantire il pieno impiego delle forze produttive del paese, nonostante non sussistano problemi di inflazione né di deficit estero da finanziare in valuta. Problemi di cui l’Italia non soffriva.

Sì, l’austerità c’è stata. E sì, è stata un disastro.

 


4 commenti:

  1. Brunori: Per gente come loro se non scorre il sangue non è austerità...

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  2. Punti deboli e punti forti del nuovo patto di stabilità?
    Lorenzo Zanellato

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    1. Bisogna leggere i dettagli per esprimere un'opinione. L'unica cosa certa per ora è che è astruso e complesso quanto il precedente. Poi dati i precedenti di quello che proviene dalla UE, presumo che ci sia una bassa probabilità che sia inutile, una nulla probabilità che sia migliorativo, e un'alta probabilità che sia dannoso. Ma magari sono prevenuto io...

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    2. Aggiungo: non si avrà mai un patto di stabilità sensato finché non ci si libererà dell'insensata convinzione che deficit e debito siano di per sé un male.

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