martedì 14 febbraio 2017

Target2: articolo su Micromega

Un mio articolo su Micromega - che riprende e integra il contenuto di alcuni post precedenti, cercando di far chiarezza sull'ormai annosa vicenda dei saldi Target2.

Spero che leggendolo la questione risulti meno misteriosa ! comunque sul tema "gli sbilanci Target2 impediscono di uscire dall'euro ?" la mia risposta è, chiaramente, NO.

Poi, se vogliamo percorrere una strada operativamente (e credo anche politicamente, ma lì le valutazioni sono difficili) molto più semplice, ci sono i Certificati di Credito Fiscale...

7 commenti:

  1. Ed infatti, sempre rimarcando il fatto che i tuoi articoli sono mirabilmente comprensibili da chiunque, la valutazione dell'uscita dall'euro, che in qualche modo per coerenza comporterebbe l'uscita dall'europa che altrimenti potrebbe continuare ad imporci scelte economiche e per conseguenza politiche, è solo una questione politica che dipende dal fatto se si creda o meno allla possibile realizzazione del sogno Di Spinelli e se, per assurdo ma non troppo, questo sogno sia più facilmente perseguibile stando dentro o fuori dall'euro.Ne frattempo in attesa di ulteriori chiarimenti, anche se più chioari di così è difficile immaginarlo, ti rivolgo una dovande: vedo nella prima tabella del tuo articolo, alla voce passività,banconote in circolazione 181.208 mln di €.
    Immagino che siano passività in quanto la moneta € è, per così dire, della Bce e che quindi per giocare a monopoli ci abbiano prestato tutte queste fiches.
    Se così fosse, e qui sta la domanda, vorrebbe dire che quelli sono i contanti che circolano mediamente in Italia e che con quelli gira la nostra economia al netto di tutti i bonifici, assegni ed altre diavolerie che surrogano il denaro. Ora supponendo che i pagamenti fatti in Italia siano per due terzi fatti tramite banche e quindi non muovano le banconote il restante 1/3 di pil ovvero circa 550 mld di euro deriverebbero dai passaggi di "tasca" delle banconote il che significherebbe che le banconote di cui disponiamo in Italia cambiano tasca, mediamente, meno di tre volte in un anno, che si può leggere anche pensando che la maggior parte delle banconote siano invece ferme in qualche forziere..... Puoi darmi qualche chiarimento in merito
    Grazie!

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    1. Non ho al momento dati di conferma della tua stima. Assumendo per corrette le ipotesi (che a occhio mi sembrano plausibili, ma sono solo sensazioni) nessuna banconota resta "ferma nei forzieri" se, effettivamente, la media dei passaggi annui è circa tre. Ti sembra bassa ? forse no, tenuto conto che i biglietti di grosso taglio - i 100, i 200, e soprattutto i 500 euro - si spostano molto meno frequentemente degli altri.

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    2. Per inciso, le banconote stanno al passivo non perché sono "fiches prestate" dalla BCE, ma perché le banconote emesse stanno SEMPRE al passivo. Anche i dollari nel bilancio della Fed, anche le lire quando Bankitalia le emetteva. E stanno al passivo non perché siano un debito (non le devi ripagare) ma perché sono un impegno ("liability"): non vanno rimborsate, ma la banca centrale emittente si impegna a far sì che abbiano corso legale, quindi che vengano accettate per effettuare pagamenti. E gli impegni vanno a bilancio nel lato delle passività.

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  2. chiaro che le banconote sono al passivo, non ricordo se sulla sterlina o dove altro c'è ancora scritto "pagherò"; il mio tentativo di ironia è andato a vuoto :-). Comunque vada per i cinquecento al rallentatore, i duecento praticamente non esistono, dai cento in giù se li metti in tasca la mattina la sera hai qualche spiccio....... qualcosa non torna!

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    1. Era solo per ricordare che le banconote non sono un prestito della BCE, così come non lo sono i saldi Target2 (vedi l'articolo :) )

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    2. Quanto alle banconote ferme nei forzieri, individui e filiali di banche una riserva media la devono avere... non siamo ancora alla trasformazione integrale del cash in moneta elettronica.

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