sabato 7 settembre 2019

Brexit e approvvigionamenti dall’estero


In attesa di sapere come andrà a finire (se andrà a finire) la ultracontorta vicenda Brexit, vale la pena di riflettere su uno dei suoi possibili, “pericolosissimi” (a giudizio di chi si oppone all’uscita senza accordo) impatti.

A quanto si legge, il Regno Unito rischierebbe nell’immediato carenze di approvvigionamenti per tutta una serie di prodotti essenziali, tra cui cibo, medicine e carburanti.

Questa affermazione l’ho letta qualche dozzina di volte. Da nessuna parte però ho letto risposte alle seguenti considerazioni / domande, che pure mi sorgono (e credo non solo a me) spontanee.

UNO, degli acquisti di prodotti e servizi che il Regno Unito effettua presso aziende UE, quale ammontare non può essere sostituito da produzioni interne ?

DUE, quale ammontare non può essere sostituito da acquisti presso altri fornitori – americani o asiatici, per esempio ?

TRE, dopo la Brexit no-deal, resterebbero in vigore gli accordi WTO, che consentono comunque l’import – export di beni e servizi, fatta salva la possibile applicazione di dazi fino a un massimo (se non sbaglio) del 10%.

Di conseguenza, tutto il problema degli approvvigionamenti da paesi UE si riduce a sostituire forniture UE con acquisti da aziende locali, oppure americane o asiatiche. E rimane in essere la possibilità di continuare ad acquistare dalla UE applicando (se si deciderà di applicarli, non è automatico) i dazi.

Poi c’è il problema logistico di riattivare le dogane per gestire gli acquisti dalla UE. Ma le dogane nel Regno Unito ci sono già, per gestire i flussi dal resto del mondo. Andrebbero potenziate, il che richiede tempo (ammesso che almeno in parte non sia già stato fatto, come misura preparatoria alla Brexit). Un periodo di inefficienze e rallentamenti va messo in conto, ma non mi sembra nulla di drammatico. Probabilmente il tutto si ridurrà a qualche lungaggine e a una fase temporanea in cui i controlli saranno più laschi (a campione, in pratica).

Magari mi sfugge qualcosa, ma uno scenario da giorno del giudizio proprio non lo vedo.


8 commenti:

  1. Domanda ot: sinceramente se l'aspettava tutto quello che è successo alla Grecia, all'Italia e al sud Europa negli ultimi 10 anni (la questione ovviamente parte da molto più lontano) ? Avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti a questi livelli (criminali nel caso greco)? Lo chiedo perché lei aveva le conoscenze economiche per capire (anche se alla fine di scelte politico-ideologiche si tratta). Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, non me lo aspettavo. Ero assolutamente contrario all'euro perché ero convinto che nella migliore delle ipotesi non avrebbe portato alcun beneficio, e con ogni probabilità, al contrario, grossi guai. Ma che la crisi sarebbe stata gestita in modo così scellerato, non l'avevo proprio messo in conto.

      Elimina
    2. Nessuno se l'aspettava infatti tranne CHI sapeva (ricorda Prodi? "Un BEL giorno ci sarà una crisi.."). Poi molti hanno capito che evidentemente la gestione politica della crisi NON era un errore (grazie anche a quelli che divulgavano i retroscena osteggiati da tutti come complottisti)

      Elimina
    3. Ricordo Prodi, certo, ma la "gestione politica della crisi" nella sua testa doveva portare alla creazione degli Stati Uniti d'Europa. Quello che è avvenuto e avviene non conduce a quello, conduce a un sistema di prevaricazione e sfruttamento dove Germania e in parte Francia impongono la loro volontà senza rinunciare neanche a un atomo della LORO sovranità.

      Elimina
    4. Mah ritengo che Prodi sapesse tutto (ci sono testimonianze es Parguez) e continua a ripetere ancora la storiella degli USE come specchietto per le allodole. Sapeva bene che Fra e Ger volevano mettere sotto l'Italia, lo vogliono da sempre e lui (con gli altri compari) ha eseguito il suo compito smantellando IRI e tutto il resto fino all'euro.

      Elimina
    5. Possibile. In ogni caso, tornando alla domanda originaria, a me personalmente questo catastrofico disegno politico sfuggiva. Mi erano invece chiare le pesantissime disfunzioni tecniche di quanto si stava creando con l'euro.

      Elimina
    6. Si ero certo che dal punto di vista tecnico lei avesse previsto i disastri. Oltre a lei era ben chiaro a molti economisti (Godley e Friedman per es). Il disegno chi poteva immaginarlo tra i comuni cittadini? Hanno raccontato panzane e propaganda per anni (forse in UK e Danimarca e Norvegia erano mediamente più informati). Parguez sapeva ovviamente fu testimone (dissidente) in prima persona (conosceva Attali, fu chiamato dal falso socialista Mitterand come consulente tecnico e parlò addirittura con Hayek che rivelò la sua tendenza fascistoide, nonostante professasse il liberalismo - fu fascista in gioventù e rimpiangeva l'impero Austro Ungarico; la Ue gli sarebbe piaciuta)

      Elimina
  2. Concordo su tutto......le storie che ci raccontano sono dirette a spaventare inglesi ed Europei perchè non se ne scappino a gambe levate da questo immenso "lager economico"

    RispondiElimina