venerdì 27 gennaio 2023

Brexit, un disastro immaginario

 

Parecchie persone sembrano essere convinte che il Regno Unito sia nel bel mezzo di una catastrofe economica provocata dalla Brexit. Non li biasimo (non troppo, almeno): è facile essere fuorviati se ci si informa sugli organi allineati all’establishment, quelli che chissà perché sono da alcuni considerati “prestigiosi e affidabili”.

In Italia, mi riferisco in particolare al quartetto Stampa - Repubblica – Corsera – Sole 24 Ore, che su questi temi riciclano ossequiosamente le veline che arrivano da qualche scribacchino di Bruxelles (il Sole salvando un po’ di più le apparenze, Stampubblica segnalandosi invece come il più esagitato corifeo proUE).

C’è però anche qualcuno che va a controllare i dati. La Brexit è avvenuta il 31 gennaio 2020. Se fosse quel disastro di cui alcuni favoleggiano, a distanza di tre anni dovremmo constatare un andamento del PIL britannico molto peggiore di quello degli altri principali paesi europei, giusto ?

Beh, le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale ci fanno sapere che fatto pari a 100 il livello 2019, il Regno Unito nel 2022 era a 100,4. Un pelo sotto la Francia (100,7) ma meglio di Italia (100,2), Germania (99,3) e Spagna (97,8).

Al che qualcuno replica che “si vabbè ma nel 2023 il Regno Unito di questi paesi sarà l’unico in recessione”.

Sempre il FMI stima invece per il Regno Unito un PIL in crescita dello 0,3%, mentre prevede un calo per l’Italia (-0,2%) e per la Germania (-0,3%).

Sono differenze di decimali, e non significano un granché. Ma una cosa è evidente: il disastro economico prodotto dalla Brexit è pura immaginazione.

O per essere più precisi, pura propaganda, priva di fondamento e di riscontro nei dati.

4 commenti:

  1. Andrea Montalbano: Ormai il “sistema Occidente” si è rivelato per quello che è: un insieme di interessi di una piccola cerchia di persone che attraverso i media e l’Ue direzionano e influenzano le opinioni e le scelte politiche.

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  2. Non sembra vada così bene. Vedendo il niip la city ha perso pezzi già dal 2017 https://www.ceicdata.com/en/indicator/united-kingdom/net-international-investment-position

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    1. Perché sono in costante deficit commerciale. Ma questo era vero da parecchi anni, anche prima della Brexit.

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