mercoledì 11 gennaio 2023

L'aumento delle accise, che brutta storia

 

Se c’è una cosa che il governo non doveva fare, era eliminare (in parte a novembre scorso, e per il residuo dall’inizio del 2023) lo sconto sulle accise applicate ai carburanti. Il venir meno dello sconto pesa sul costo attuale al distributore innalzandolo di 30 centesimi (più IVA).

Un bruttissimo errore, sia di sostanza che di immagine.

Di sostanza, perché il maggior problema odierno dell’economia italiana è l’inflazione sui prezzi al consumo, e il modo migliore per mitigarla è abbassare imposte indirette e oneri vari sui generi di prima necessità e a domanda rigida. Categoria nelle quali rientrano anche e soprattutto, a pieno titolo, i carburanti.

Eliminare lo sconto sulle accise, cioè in parole povere aumentarle, va esattamente nella direzione opposta, e sbagliata. Sbagliatissima.

Di immagine, perché è il tipico provvedimento di cui si accorgono tutti. Non è nascosto tra le pieghe della legge di bilancio. Non si confonde nel calderone dei mille più e meno. No, tocca l’intera popolazione che se lo vede nella colonna dei prezzi dei distributori, e se lo ritrova a smagrire il portafogli.

Una comica totale poi le giustificazioni che si sono tentate di fornire. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio (non una carica marginale) Giovanbattista Fazzolari se ne è uscito con l’affermazione che le minori accise erano un regalo ai ricchi, perché pagavano di meno anche quelli che girano in Ferrari.

Che ovviamente sono l’uno per diecimila della popolazione, incidono quasi nulla sul gettito accise, e dello sconto nemmeno si accorgono.

Per non “regalare” qualche soldo a loro, si martellano milioni di persone a cui l’auto serve per lavorare, e per i quali il maggior costo di benzina e gasolio pesa, eccome.

A prendere alla lettera Fazzolari, le uniche tasse che sarebbe giusto ridurre sono quelle che i proprietari di Ferrari risultano autorizzati a non pagare. Non ho capito quali siano, però. Sospetto che non l’abbia capito neanche Fazzolari.

La salvezza dell’attuale maggioranza di governo, a livello quantomeno di consenso dell’elettorato, è l’esistenza di un’opposizione è così sgangherata che, invece di attaccarli su un provvedimento demenziale, gli dà ragione.

Lo stesso identico “ragionamento” di Fazzolari l’hanno formulato, infatti, Carlo Cottarelli e Luciano Capone (giornalista del “Foglio”, quotidiano che piace così tanto all’establishment da sopravvivere – grazie ai sussidi pubblici - praticamente senza vendere copie).

Rovesciando la nota massima, il governo con dei nemici così non ha bisogni di amici.

 

3 commenti:

  1. Luca Pieroni: Diciamo MARCO che magari con 2 neuroni in più si poteva portare la detraibilità dei carburanti a % maggiori in modo da proteggere chi si muove per lavoro che non sono solo gli agenti e gli autotrasporti ma anche molti operatori e professionisti che oggi recuperano solo un 20%.... così per provare...

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    1. Lasciavi però fuori molti lavoratori dipendenti che non hanno mezzi pubblici efficienti a disposizione per spostarsi. Bisognerebbe studiare qualcosa anche per loro.

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  2. PS tra gli oppositori plaudenti, a Cottarelli e Capone si è aggiunta Veronica de Romanis. Sempre peggio...

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