martedì 17 settembre 2024

Perché sburocratizzare la UE è un’illusione

 

Quando un’organizzazione non funziona, una spiegazione classica, buona più o meno per tutti i casi e per tutte le stagioni, è che il problema è costituito dalla burocrazia, dall’eccesso di regole, dalle procedure inutilmente complicate. Le cose funzionerebbero molto meglio se tutto si semplificasse, se tutto diventasse più semplice e lineare.

Per carità, evitare complicazioni inutile è sicuramente un obiettivo condivisibile, uno sforzo encomiabile. Però non mi ricordo di aver mai visto questa strategia produrre risultati concreti.

Di solito i tentativi di ridurre la burocrazia si traducono in libri dei sogni, quando non in varianti sul tema “creiamo un comitato per ridurre i comitati”, un “regolamento per eliminare i regolamenti” o roba del genere.

Nel caso della UE, la ricetta mi pare perdente in partenza ancora più del solito. E la ragione è banale: buona parte di quello che fa la UE è produrre regole. Forse due terzi dei suoi dipendenti e collaboratori sono dediti a quello (gli altri fanno cose ancora più dannose, spesso MOLTO più dannose).

Per sburocratizzare la UE una strada c’è, ed è abolirla. Il che mi pare un’eccellente idea. Improbabile però che venga intrapresa per iniziativa autonoma della UE stessa…

2 commenti:

  1. Antonello Climan
    Apprezzo quello che dici, e apprezzo il tuo "stare dietro" le strampalate proposte che vengono fatte di volta in volta in sede UE. Il punto di fondo è che l'organizzazione è di per sé studiata in modo tale che funzioni "male", dove per male intendo che è stata pensata e strutturata affinché la UE sia una sorta di imitazione del modello americano, ma se vogliamo pure esasperato. Quindi, in sintesi, un sistema che porta all'oligopolio di pochi che hanno tutto, un impoverimento progressivo della stragrande maggioranza delle persone affinché ci siano due livelli di classi ben distinte dove i primi siano irraggiungibili per i secondi. In sintesi ancora più estrema l'obiettivo a me pare quello di avere una società neofeudale, dove i padroni non fanno nulla ma hanno tutto e dove chi lavora si prende le briciole del suo lavoro.
    Un sistema mal pensato alla radice, che si è strutturato in modo tale che il voto non scalfisca il vertice della piramide, dove la BCE non è controllata da nessuno ed è in potere di rovesciare qualsiasi governo democratico, dove i vertici politici europei sono sostanzialmente in grado di eleggersi da soli, non può che pensa e produrre qualcosa che non potra mai andare bene.
    Siamo pieni di esempi ormai, dopo oltre 30 anni di evidenze tangibili. L'operato dei vari governi tecnici ha portato fallimenti se guardati razionalmente, ma successi se si guarda in ottica del raggiungimento di cui sopra. In ultima istanza possiamo vedere il disastro portato dagli alti tassi della BCE, o dall'eliminazione dei crediti fiscali e della moneta fiscale. Chiunque con qualche conoscenza macroeconomica è in grado di vedere i risultati concreti positivi portati dai crediti fiscali. Esistono grafici e dati che lo mostrano in modo cristallino e che oltretutto confermano quanto detto in sede teorica. Se vogliamo i risultati sono stati pure migliori di quanto teorizzato, il che mostra quanto sia gravemente contratta l'economia interna del paese.
    In conclusione, a mio avviso dobbiamo sempre tenere a mente che l'obiettivo è quello di instaurare un sistema neofeudale, dunque, siccome faccio fatica a pensare che questi signori non siano intelligenti, le proposte che verranno saranno sempre orientate al raggiungimento di questo traguardo. È lapalissiano che viste dal punto di vista collettivo saranno un fallimento.

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    1. E' peggio del modello USA perché il modello USA crea diseguaglianze ma almeno sostiene la crescita. La UE crea diseguaglianze e basta.

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