Una banca non ha bisogno di raccogliere depositi per erogare finanziamenti. Non presta i soldi che “ha raccolto prima”. Nel momento in cui eroga un finanziamento, automaticamente crea un deposito che è nella disponibilità del soggetto che ha ricevuto il prestito. Accendo un mutuo per 100.000 euro, la banca crea 100.000 euro di depositi di cui io sono il titolare, io prendo i 100.000 euro e compro l’immobile.
Certo, la banca ha questo punto ha 100.000 euro all’attivo e 100.000 al passivo. Il deposito bancario è infatti una passività della banca. Questo può diventare un problema per la banca se si trova a corto di liquidità, se il titolare del deposito ne richiede l’estinzione, e se la banca non ha accesso al rifinanziamento presso la Banca Centrale. Ma questa è una situazione del tutto anomala. Normalmente, questo problema per la banca non sussiste.
Il punto da sottolineare, come dicevo prima, è che la banca crea depositi quando eroga i finanziamenti. Non ha bisogno di raccogliere per poi finanziare.
Allo stesso modo, uno Stato che emette moneta non ha bisogno di raccogliere soldi per poi spendere. Crea moneta, la spende e l’atto di spesa immette automaticamente risparmio nel sistema economico: la moneta messa in circolazione è risparmio di chi la riceve. L’emissione di titoli di Stato è un’opportunità offerta al titolare del risparmio per impiegarlo. Non è necessaria per “finanziare la spesa”.
L’emissione di debito pubblico per finanziare la spesa
è necessaria solo se lo Stato spende una forma di moneta che non emette. E’
necessaria per lo Stato italiano perché spende euro, e solo per quello. Non
sarebbe necessaria, e non era necessaria, quando lo Stato spendeva lire.