Il Giappone è una delle bestie nere degli
euroausterici: enorme debito pubblico, altissimi e persistenti deficit,
monetizzazione costante ed elevata da parte della Banca Centrale, tassi vicini
a zero da trent’anni. Dovrebbe avere rischi enormi di insolvenza e/o di
inflazione – SE la visione euroausterica avesse qualche atomo di plausibilità –
e invece ? e invece no.
Non tutti gli euroausterici però demordono. Anzi
qualcuno arriva a dire che “eh ma il Giappone è un caso diverso, i motivi sono
noti, non puoi prenderlo a paragone”.
Per quali ragioni il Giappone “sarebbe diverso” ?
perché hanno gli occhi a mandorla e hanno inventato Godzilla ? no,
l’euroausterico in questo caso cerca di argomentare. Ma non va lontano.
“In realtà il dato giapponese di debito pubblico /
PIL, il 260%, non è confrontabile perché c’è un diverso trattamento contabile
degli impegni pensionistici”. Scrivere al Fondo Monetario Internazionale,
please. I dati li riportano loro, c’è da supporre che siano rilevati in modo
coerente e omogeneo, e dicono che il debito / PIL giapponese è quasi il doppio
di quello italiano e più del doppio di tutti gli altri.
“Il Giappone ha grandi riserve valutarie”. E allora ?
queste riserve non sono poste in alcun modo, né formale né sostanziale, a
garanzia del debito.
“Una percentuale molto alta del debito pubblico
giapponese è posseduto da residenti”. Quindi ? la “tutela” sarebbe che nel caso
il governo si riserva la possibilità di non ripagare i residenti, cioè di
espropriarli ?
“Il Giappone ha bassa fiscalità e quindi margini per
aumentarla”. Se fosse così l’Italia sarebbe tranquilla perché ha alta spesa
pubblica e “può quindi tagliarla”. Gli effetti li abbiamo visti in seguito
all’applicazione delle politiche di austerità, 2011-3. L’austerità non aiuta in
alcun modo la gestione del debito pubblico.
“Una grossa quota del debito pubblico giapponese è
detenuta dalla Banca Centrale”. QUI CI SIAMO, ma l’euroausterico a questo punto
ci sta solo dando ragione. Il debito in moneta propria, garantito e nel caso
acquistato dal proprio istituto di emissione, non genera MAI rischi
d’insolvenza.
Alla fine del salmo, l’euroausterico ammette (forse
senza accorgersene) che abbiamo ragione noi. Il problema della finanza pubblica
italiana è un problema INVENTATO, e deriva dalla rinuncia a utilizzare la
PROPRIA moneta.
Tutto qui.