Le emissioni di CCF potranno essere suddivise in modo da far leva su vari fattori di espansione
della domanda interna e di miglioramento di competitività del sistema produttivo
italiano.
Su una dimensione
totale a regime di 120 miliardi annui si può ipotizzare una ripartizione del
tipo seguente:
IR = Integrazione
di redditi da lavoro, 40 miliardi annui.
CF = Assegnazioni
alle aziende a riduzione del cuneo fiscale, 40 miliardi annui.
SS = Interventi di
spesa sociale, 20 miliardi annui.
IO = Investimenti
e opere di pubblica utilità, 20 miliardi annui.
La parte destinata
alle aziende, a titolo di riduzione del cuneo fiscale (CF), si traduce in una riduzione
dei costi di lavoro dipendente pari al 9% circa, tenuto conto che tali costi
equivalgono oggi all’incirca a 450 miliardi annui.
Questa riduzione
corrisponde a un beneficio della stessa percentuale per il CLUP medio delle
aziende italiane, e quindi a un incremento di competitività. Si ottiene il
risultato di incentivare le esportazioni e anche di far recuperare quote di
mercato interno ai produttori domestici.
Le assegnazioni di
CCF, in ogni singolo anno, daranno luogo, ceteris
paribus, a riduzioni di gettito fiscale a due anni di distanza. Ipotesi cautelative sull’espansione di PIL reale e nominale conseguenti alla maggiore
circolazione di potere d’acquisto e al recupero di competitività delle aziende,
consentiti dal progetto CCF, portano a stimare che la crescita di gettito
prodotta dalla ripresa sarà superiore al calo dovuto all’utilizzo dei CCF.
E’ comunque
possibile introdurre un sistema di clausole di salvaguardia che preveda azioni
compensative da attuare solo se, e nella misura in cui,
l’effetto espansivo dei CCF su PIL e gettito sarà inferiore alle attese.
A titolo di
esempio, le clausole di salvaguardia potrebbero agire su:
IVA = aliquote
IVA, fino a un massimo di 56 miliardi annui.
IMU = imposte
sugli immobili, fino a un massimo di 32 miliardi annui.
RS = revisioni di
spesa, fino a un massimo di 32 miliardi annui.
E la ripartizione
temporale degli interventi potrebbe essere la seguente
TI = totale
interventi espansivi mediante assegnazioni di CCF
TU = totale utilizzi
CCF effettuati dagli assegnatari
CDS = massima
attivazione possibile delle clausole di salvaguardia
2017 2018 2019 2020 2021 2022 e successivi
IR 10 20 30 40 40 40
CF 10 20 30 40 40 40
SS 5 10 15 20 20 20
IO 5 10 15 20 20 20
TI 30 60 90 120 120 120
TU 30 60 90 120
IVA 14 28 42 56
IMU 8 16 24 32
RS 8 16 24 32
CDS 30 60 90 120
L’eguaglianza TU =
CDS in ogni singolo anno garantisce la totale compatibilità del progetto CCF
con i vincoli di bilancio previsti da normative, trattati e regolamentazioni
UE.
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