venerdì 9 ottobre 2020

Austerità: la non soluzione di un non problema


L’economia italiana si trova in una situazione catastrofica in seguito all’ingresso nell’eurosistema e alle folli regole di funzionamento di quest’ultimo.

Situazione surreale ancor più che insensata. Per comprenderlo pienamente, riflettete in primo luogo sul fatto che l’ingresso nell’euro ha trasformato un debito in moneta nazionale (in realtà, una forma di emissione monetaria) in un debito in valuta straniera.

In altri termini, ha trasformato in un debito VERO qualcosa che prima non lo era affatto.

Creato senza alcuna necessità questo giogo finanziario, si è poi provveduto, soprattutto a partire dal 2011, a imporre regole di ricerca del pareggio di bilancio pubblico, che sono totalmente controproducenti per assicurare lo sviluppo dell’economia, e totalmente inutili allo scopo di risolvere il problema (creato dal nulla) del debito pubblico (in moneta straniera).

L’austerità imposta in un periodo di depressione economica, in cui il paese (come tutto il mondo occidentale) si è trovato in seguito alla crisi finanziaria mondiale del 2008, ha ottenuto il risultato di deflazionare la domanda, abbattere consumi e investimenti, tarpare il potenziale produttivo, e ovviamente NON ha ridotto (al contrario) il rapporto tra debito pubblico e PIL.

Si è creato un problema enorme dove non esisteva, e poi si sono adottati meccanismi che infliggono giganteschi danni all’economia pretendendo (senza minimamente riuscirci) di risolverlo.

Complimenti vivissimi ai vari Andreatta, Ciampi, Monti, Padoa Schioppa, Prodi. Neanche una guerra avrebbe creato all’Italia danni economici maggiori di quanti ne hanno generati loro.

 

4 commenti:

  1. I suoi complimenti potrebbero non essere retorici, perchè l'euro e le azioni adottate dai signori suddetti, probabilmente servivano proprio a questo.

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    1. E' il sospetto di molti. Ricordiamoci però anche del rasoio di Hanlon: "Mai attribuire a malafede quel che si può adeguatamente spiegare con la stupidità".

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    2. Per riuscire ad arrivare così in alto, bisogna assestare gomitate nei denti ben mirate e scegliere con precisione a chi portare la borsa (Prodi).
      Mario Monti: Presidente europeo della trilaterale, membro del gruppo Bilderberg, nternational advisor per Goldman Sachs... non credo che queste persone affidino i loro interessi ad uno sprovveduto.
      In questo caso, non credo alla stupidità neanche un po'.

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    3. A uno sprovveduto no. A un presuntuoso che si autoconvince di essere un genio perché fa carriera promuovendo (magari in buona fede: ma la buona fede è una qualità molto sopravvalutata, cit.) gli interessi delle élites, sì.

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