Quello che è avvenuto e
sta avvenendo a Israele e a Gaza è orribile. Ma chissà che non sia l’evento che
innescherà la soluzione dei problemi che affliggono quei luoghi e quelle popolazioni
da tre quarti di secolo.
Certo, gli errori e i
crimini commessi da tutte le parti in gioco sono tanti. I paesi arabi che si
sono rifiutati di riconoscere Israele. L’orrendo trattamento della popolazione
palestinese da parte dello stato ebraico. L’ipocrisia dei vicini musulmani. Gli
iraniani che soffiano sul fuoco. La soluzione a due stati che non è stata sufficientemente
appoggiata dagli USA.
Però forse la situazione
è a un punto di svolta. Dell’attacco di terra a Gaza, le uniche cose certe sono
che farà danni enormi e che non risolverà nessun problema. Anzi radicalizzerà
ulteriormente le posizioni.
La soluzione a due Stati –
ma due Stati veri, realmente autonomi, realmente indipendenti – è possibile ?
certo che sì. Hamas ha per statuto la distruzione d’Israele ? ha il sostegno
della maggioranza dei palestinesi ? ma l’ha solo a causa delle vessazioni a cui
è sottoposta la popolazione. Se finiscono quelle, finisce anche la ragione dell’esistenza
di Hamas.
Quando ero un ragazzo il
conflitto anglo-irlandese pareva irrisolvibile. E’ stato risolto. Prima ancora,
pareva che i francesi non se ne sarebbero mai potuti andare dall’Algeria. Se ne
sono andati.
Sono cambiamenti che spesso
richiedono, per essere attuati, uno statista riconosciuto come leader indiscusso
e indiscutibile dalla parte più intransigente. Per il ritiro dall’Algeria, c’è
voluto De Gaulle. Forse la soluzione al conflitto israelo-palestinese stava per
arrivare nel 2006, a opera del superfalco Ariel Sharon – superfalco ma anche
cavallo pazzo che vinse la guerra del Kippur disobbedendo agli ordini. Un ictus
ha spento quella speranza.
Tutto cambia nella vita e
nella storia. E’ caduto il muro di Berlino, cosa che un solo anno prima ben
pochi credevano possibile. E’ finito l’apartheid in Sudafrica. Una serie di
problemi si sono risolti – e ovviamente qualcun altro se ne è creato.
Succederà anche in
Palestina. Non so quando, spero a breve. Ma succederà.
Sharon fece un ridispiegamento strategico nell'interesse di Israele, la ricerca di una soluzione non c'entrava niente.
RispondiEliminaLa soluzione a due stati ( due stati veri, non uno vero e uno finto ) è stata resa materialmente impossibile sul campo.
Prima si aveva un'entità oppositiva, rispetto ad Israele, a Gaza,cioè Hamas, ed una invece collaborazionista e subordinata rispetto ad Israele in Cisgiordania, cioè l'ANP.
La cosa che vedo più probabile è che alla fine del macello anche a Gaza avranno imparato a stare buoni.
L'ANP è diventata moderata ma è nata Hamas, e la situazione in Cisgiordania è tutt'altro che tranquilla. "Insegnare a stare buoni" è la politica di Israele da tre quarti di secolo ma non mi pare che stia funzionando.
EliminaGli insediamenti rendono complicata la soluzione a due stati (ed è il motivo per cui, al di là di quali fossero i suoi obiettivi, Sharon la stava avvicinando). Ma le cose impossibili sono altre.
Sharon tolse le colonie da Gaza, le mise appena fuori Gaza ,Gaza fu chiusa dal noto muro da cui si poteva controllare meglio e concentrarsi sull'espansione delle colonie in Cisgiordania.
RispondiEliminaL'ANP non è nè moderata nè estremista, è la struttura che controlla le 130 e rotte enclaves palestinesi in "subappalto" da Israele, lei si immagini quanto costerebbe a Israele in termini di soldi e di ogni altro tipo di impegno il dover stabilire il proprio controllo diretto dell'ordine pubblico su tutte queste aree densamente popolate da palestinesi.
Qualche retroscena sulla situazione attuale :
https://www.zerohedge.com/geopolitical/warnings-about-alarming-pre-oct-7-hamas-activity-ignored-say-israeli-surveillance