martedì 26 agosto 2014

Ricevo e volentieri pubblico


da parte di un gentile lettore:

 “Sono sempre più stupito del fatto che trovo tutte le sue argomentazioni semplicemente “perfette”. Lei si chiederà “ma perché stupito ?” Sono stupito perché mi domando a mia volta “ma come fanno persone che si occupano di economia e di politica economica dalla mattina alla sera a non rendersi conto di quanto tempo inutile stiamo perdendo e di quanto sarebbe semplice ed opportuno applicare una sorta di Riforma Morbida come quella da lei ipotizzata o, se ancora non ci credono, fare comunque scelte di politica economia coraggiose e anche un po’ più indipendenti ?” E se poi qualcuno in Europa non è d’accordo, intanto facciamogli vedere che la nostra economia riparte davvero e poi ne discutiamo…

Io sono un ex-bancario oggi in pensione e seguo la piccola azienda dei miei figli, conseguentemente di tanto in tanto sono in banca. Mai come da due / tre mesi a questa parte ho visto il direttore della filiale darsi da fare per impiegare denaro. Pensi che mi scadeva una piccola cambiale agraria per la quale, da buon bancario, mi ero nel tempo procurato i fondi per il rimborso. Bene non voleva farmela estinguere. Mi aveva trovato un titolo con il quale facevo quasi pari pur di farmi mantenere l’impiego. Lui insiste nel dire che in Direzione spingono perché le filiali facciano impieghi perché la banca è piena di soldi ed ha bisogno di trovare dove metterli… (senza far nomi si tratta di una delle prime banche europee!!!!)

Lei ha centomila volte ragione: servono soldi da spendere non soldi per indebitarsi ancora. E lo stesso ha ancora centomila volte ragione quando dice “sfora Matteo sfora”. Per un paese come l’Italia, infatti, avere un debito di 2500 miliardi invece che uno di 2000 non cambia niente. Il problema semmai è come utilizzare il maggior debito e come farlo gestire.

La ringrazio per quello che fa e come al solito le auguro di essere ascoltato”.

 

Ho risposto:
 
“La ringrazio moltissimo ! purtroppo la dimensione politica del problema è un po’ più complessa di quella economica.

Si è saldato un gruppo di interessi che al momento domina la scena.

La grande industria esportatrice, soprattutto tedesca (ma anche di altri paesi che hanno delocalizzato).

Gli eurocrati di Bruxelles e di Francoforte, che fanno finta (per interesse di carriera, ovviamente) di credere al mirabile sogno dell’Europa unita (quot commoda dat nobis haec fabula Christi…)

La grande finanza e i grandi gruppi multinazionali, che sono pro-estabishment (qualunque sia l’establishment) per definizione.

Cambierà, tutto questo, e continuo a pensare tra non molto. Sulle date non ho certezze, tuttavia.

Fa rabbia e frustrazione vedere quante persone soffrono senza motivo e senza colpe per tutto questo. Io continuo, comunque, non ne dubiti”.

 

Nell’autorizzarmi a pubblicare questo scambio, il lettore ha poi aggiunto:

“Si figuri. Faccia pure. Anzi visto che mi sono ricordato voglio fornirle una massima a me molto cara di mio padre (un contadino con la quinta elementare) che diceva spesso “prima di pensare a come fare per spendere cento lire in meno, pensa a come fare per guadagnarne duecento in più.”

 

Ora, questo consiglio è saggio in generale. Applicato a una famiglia o a un’azienda va preso naturalmente con una certa cautela, perché i costi sono certi e i ricavi meno. Ma applicato a un’economia nel suo complesso diventa semplicemente folle non tenerne conto, in un momento come questo.
 
Perché un sistema economico è fatto di persone e di capacità di lavorare e di produrre, e guadagnare di più significa, semplicemente, mettere all’opera quelle che in un dato momento sono inattive. Lasciare inoperose persone e risorse produttive che sono pronte a essere impiegate perché esistono dei “vincoli finanziari” equivale a essersi inventati limitazioni che non esistono, e comportarsi sulla base di una pura credenza superstiziosa.

16 commenti:

  1. bellissimo post carico anche di saggezza fiscale di un ex-bancario..Mi è piaciuto..che controcoglioni( pardon ma lo devo dire) che ha tenuto testa a questi giovani damerini incapaci (non sempre) collusi dal sistema e che rispettano o guardano i parametri se ci sei dentro o no...e se non ti fanno accedere il credito sono boriosi maleducati e si sentono superiori..io rivoglio i bancari come questo signore che è onesto.... il mio pensiero è uguale al suo e delle banche non mi fido neanche un po'...non sono come quelle di una volta dove conoscevi e ti davano il prestito e con calma restituivi...ora ti lasciano morire di fame.....non citiamo Equitalia poi...Parlo da 26enne disoccupato con lavori saltuari... Daniele Scandelli

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    1. Non per difenderle (le banche) ma nel 99% dei casi i loro comportamenti sono causati da un sistema sbagliato a monte. Cambia quello (l'eurosistema) e anche con le aziende di credito si ragionerà in modo molto ma molto più sereno e costruttivo...

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    2. meglio togliere la sovranità all'italia
      ma purtroppo non ce la vogliono togliere perché non ne hanno il coraggio

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  2. il fatto che la banca faccia girare il denaro come l'ex bancario ha scoperto è un bene e non un male. la liquidità se ferma infatti non produce nulla per la banca ed è un bene che non produca nulla perché il valore della moneta sta nel farla girare (sangue) e non nel tenerla ferma come ancora oggi si tende a fare nel sistema bancario italiano ed europeo dove la moneta è ancora vista con la vecchia ideologia "aurea" e quindi va fermata nei forzieri e al massimo prestata ai soliti noti.

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    1. Il problema è che NON gira perché aziende e individui NON si vogliono indebitare. Per mancanza di potere d'acquisto e di prospettive.

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    2. ma la colpa è dello stato che tassa l'investimento prima ancora che hai fatto utili. oppure tassa un capannone più del costo del capannone stesso. e ti massacra dopo aver fatto l'investimento con la burocrazia. la banca infatti se oggi chiedi un prestito ti dice "lasci perdere tanto con queste tasse dove vuole andare, la gente risparmia per pagare le tasse. è ovvio che i soldi che le diamo non torneranno mai indietro".

      se lei fosse una banca presterebbe i soldi? certo che no. chi ha investito sul solare si è visto cambiare le leggi 3 volte e alla fine ha chiuso l'intero settore. se il gioco è truccato la gente smette di giocare. ed infatti anche gli 80 euro sono stati visti come "un trucco" e quindi non vengono spesi perché la gente sa che forse ne dovrà cacciare 100.

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    3. La gente ne HA DOVUTO cacciare 100 PRIMA ANCORA di incassare gli 80...

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    4. peggio ancora....

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    5. io ho fatto di più del suo gentile lettore:quando è uscito il vs. libro, sono
      andato alla Hoepli di Genova e ne ho ordinato un cospicuo numero
      ( nonostante la mia genovesità ) ; le copie sono state graziosamente
      elargite ai miei amici caproni che si ostinano a non capire.GFC

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    6. Chi ha detto che i genovesi sono avari :) ? ringrazio di cuore (anche a nome di Giovanni Zibordi e dell'editore).

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    7. sono diventati avari da quando persero la corsica per debiti....

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    8. Ah sì ? pensavo fosse una caratteristiche dei marinai-mercanti (anche gli olandesi hanno un po' la stessa fama :) )

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    9. nonò, prima spendevano e spandevano i genovesi...è per quello che divennero una potenza mondiale...poi hanno fatto la botta grossa...!!!!

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    10. i miei arcigni antenati con le palanche ci sapevano fare: si veda il sito
      " La Casa delle Compere e dei Banchi di San Giorgio" 1407-1805 GFC

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    11. perché facevano girare la moneta. poi arrivano al potere forze che lo impediscono e la potenza decade. finché genova si basava sul mercato era ricca. quando le elite lo hanno chiuso solo per loro escludendo il popolo invece di farlo partecipare come "azionista" arrivò il crollo. è quello che succede in europa.

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