lunedì 2 novembre 2015

L’eterodosso Tabellini



Non esistono molti curriculum professionali più omogenei all’establishment italiano di quello di Guido Tabellini, docente di economia politica in Bocconi, rettore dell’università tra il 2008 e il 2012, indicato dalla stampa come possibile ministro dell’economia ai tempi della formazione del governo Monti.

Eppure, Tabellini non è nuovo a pubblicare opinioni che non stupirebbero in bocca a Paul Krugman, per non dire a Warren Mosler. Qui un esempio (in un articolo cofirmato con Francesco Giavazzi, addirittura).

Mi ha quindi stupito fino a un certo punto, anzi per la verità ben poco, leggere questo suo articolo sul Sole 24 Ore di ieri, con passaggi quali l’auspicio che “siano davvero considerate tutte le opzioni, e non solo l’estensione dell’acquisto di titoli o un’ulteriore riduzione dei tassi di interesse” da parte della BCE per “stimolare la domanda aggregata e far salire i prezzi e le aspettative di inflazione”.

L’azione più efficace in assoluto, tra quelle citate nell’articolo, sarebbe a mio avviso (ovviamente) “stampare più moneta, versandola direttamente sui depositi e sui conti correnti dei cittadini”.

Una riforma come l’introduzione dei Certificati di Credito Fiscale ottiene risultati analoghi all’azione sopra descritta (che è puro e semplice Helicopter Money), con una differenza significativa – e fortemente positiva, nel contesto dell'Eurozona: ogni paese la può eseguire in misura più o meno accentuata, a seconda della necessità.

L’HE “diretta” della BCE rischierebbe invece di essere posta in atto in misura eccessiva (per esempio) in Germania, e insufficiente invece in Italia. Salvo che avvenga in proporzioni differenti, il che non sarebbe facile da giustificare.

Il problema del progetto CCF, dal punto di vista dell’attuale leadership politica italiana (per non parlare delle autorità di Bruxelles e di Francoforte) è, chiaramente, che può essere interpretato come l’anticamera all’uscita dall’euro.

Il che è potenzialmente vero. Ma è anche vero che ottiene il risultato di dare stabilità a un Eurosistema che è e rimane a rischio frammentazione, se non ne vengono risolte le disfunzioni.

I CCF possono essere l’anticamera all’uscita dall’euro, certamente. Ma come diceva Kissinger riguardo alla bomba atomica, non si possono disinventare. Se è vero (e lo è) che un’unione monetaria può sempre essere sciolta, e anche in modo ordinato ed efficiente, il modo per evitare che questo avvenga non è fingere che lo scioglimento sia impossibile. E’ riformare l’unione monetaria in modo da farla funzionare.

Il paradosso dei CCF è che sono (loro o qualcosa che ottiene i medesimi effetti) un passaggio che dovrebbe essere considerato apprezzabile, per non dire necessario, sia a chi non crede alla futura integrazione politica dell’Europa, sia a chi se la pone come traguardo.

Dal mio punto di vista, l’obiettivo da porsi è molto semplice. Risolviamo le disfunzioni del sistema, e di conseguenza la crisi economica. Poi vedremo se l’integrazione politica si può, vuole, o deve costruire.

I miei scetticismi li conoscete. Ma gli “integrazionisti europei” dovrebbero rendersi conto che il sistema attuale non porta all’unione politica: casomai, a una crisi di rigetto.

6 commenti:

  1. se i proponenti del progetto ccf vogliono davvero dimostrare la loro buona fede, chi emette ccf non deve emettere titoli ccf. ma siccome i proponenti dei ccf sostengono appunto che l'emissione monetaria deve tornare in capo allo stato ecco che l'accordo è impossibile da raggiungere.

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    1. L'alternativa è che la BCE faccia direttamente Helicopter Money. Ma se non lo fa ? con un sistema disfunzionale non si va avanti.

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    2. cominciassero a smettere di tentare di distruggere l'economia privata cercando di assoggettarla tutta a loro stessi per salvare gli stati. in caso contrario qualcuno sbarcherà in normandia rimettendo le cose per dritte.

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  3. ....Mediobanca....Tabellini.......troppa gente ne parla, evitiamo che i ccf diventino della money thrown out of helicopter just on the banks, e facciamo si che diventino modo per finanziare il rilancio delle opere pubbliche, per tutto il resto c'e fiscal card... :-)

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    1. Troppa gente ne parla ? secondo me non abbastanza, fino al momento in cui queste cose non vengono attuate...

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