venerdì 21 giugno 2019

La falsa alternativa tra acquiescenza e conflitto


Quando si discute di economia, i talkshow e i social network sono caratterizzati, ormai da parecchio tempo, da toni pugnaci e battaglieri.

“O si combatte (contro la UE, contro la BCE, contro Bruxelles e Francoforte) o si piega il capo”, è il messaggio che emerge.

Ma questa alternativa ha una reale ragione di esistere ?

UE e BCE non prestano un centesimo all’Italia e non forniscono alcuna garanzia sul nostro indebitamento. Né hanno intenzione di farlo in futuro, come è stato ribadito ennemila volte.

Quindi ?

Quindi, esiste uno strumento – i Certificati di Credito Fiscale, utilizzato come previsto dal progetto Moneta Fiscale – che, tanto per cominciare, è perfettamente in regola con i trattati e con i regolamenti che governano la UE e l’Eurozona.

Ma al di là dei pur importanti temi legali, il punto chiave della proposta CCF è un altro.

I CCF sono in grado di rilanciare domanda, produzione e occupazione, mantenendo il debito da rimborsare in euro e da rifinanziare sul mercato dei capitali (denominato “Maastricht Debt” dai trattati UE) al di sotto di livelli prestabiliti. E ottenendo anche il risultato di avviare una costante diminuzione del rapporto Maastricht Debt / PIL.

In questo modo si riduce, progressivamente, la dipendenza dai mercati finanziari.

Rimane il tema del rifinanziamento del debito esistente. Ma se l’economia riprende con forza e il Maastricht Debt diminuisce in rapporto al PIL, i mercati finanziari – quelli che, al contrario di UE e BCE, ci stanno dando soldi oggi – si trovano in una situazione molto, ma molto più confortante rispetto all’attuale. Per il semplice motivo che la loro esposizione cala rispetto alle dimensioni dell’economia italiana.

I CCF non rientrano in quell’esposizione, perché sono titoli su cui l’emittente non può essere forzato al default.

La ragione, sostanziale prima ancora che legale, è molto semplice: i CCF non danno diritto a rimborsi cash, ma solo a essere utilizzati per ridurre pagamenti di imposte future.

Il rischio massimo è che un eccesso di emissione (di CCF) faccia perdere loro di valore, in quanto il tempo necessario per utilizzarli (riducendo le tasse altrimenti dovute) diventa troppo lungo. Ma è un rischio remotissimo, per le ragioni sinteticamente illustrate qui. E comunque, non tocca i sottoscrittori del Maastricht Debt italiano.

Non c’è da ingaggiare alcun combattimento. Da UE e BCE non ci serve nulla. Il progetto CCF mette a disposizione dell’Italia tutte le necessarie leve di rilancio. Senza bisogno di chiedere niente a nessuno.

8 commenti:

  1. Ha visto che gli indiani hanno le palle ? Hanno messo dazi su 28 prodotti USA, senza paura... mica come gli italiani, i tedeschi, gli inglesi o i francesi che sono cagnolini al guinzaglio dell'Impero degli Stupratori AmeriCANI (popolo criminale con un retaggio culturale mediocre) !?
    Luca il PATRIOTA

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  2. Ho letto poco fa un titolo del corriere in line ove Giorgetti dice :"i mini bot non sono verosimili , credete ancora a BOrghi ?"

    Sono perplesso e sorpreso ...

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    1. Borghi dice che Giorgetti scherzava. Certo, evitare questo teatrino sarebbe stato meglio...

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  3. https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/13476344/paolo-savona-ue-governo-deve-aprire-dialogo-ci-serve-aiuto-europa-per-risolvere-problemi.html

    European Safe asset ? La Germania è d accordo?

    E che roba è?

    Ma non è che son quella boiata degli eurobond che a sto Savona piacciono tanto ?

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    1. Non vedo cos'altro possano essere. E se Savona pensa che i tedeschi siano d'accordo, è veramente un illuso.

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    2. Giorgetti parla già come un possibile membro della commissione europea .Non è stata una svista , è una frase voluta..
      Ed ha fatto un danno di immagine e credibilità notevole .
      È stata riportata in prima pagina in tutti i quotidiani , anche in quelli regionali .
      Un politico navigato certe cose non le spara per errore , svistA secondo me . E GIorgetti è un navigato , oltretutto è uno dei pochi che può dialogare con tutti dalla sinistra a Draghi .

      Un danno gravissimo.

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  4. Sbaglio o gli eurobond ,renderebbero tutta l Italia sussidiata dalla fascia nord europea esattamente come oggi viene sussidiata il nostro sud dal nord ,di fatto meridionalizzando l'Italia intera rispetto al nord Europa ,cioè meridionalizzando quella parte di ITalia che presa singolarmente per certi versi non ha nulla a che invidiare alla Germania?

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    1. Questo sta già avvenendo. Gli eurobond non risolverebbero certo la situazione, ma quantomeno eliminerebbero lo spread. Ma comunque non c'è la benché minima intenzione da parte tedesca di prenderli in considerazione.

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