sabato 8 giugno 2019

Tasse e bolivar, ovvero: il SNC colpisce ancora


Il Social Network Commentator è un personaggio ormai ben noto ai lettori abituali di questo blog. La sua capacità di documentarsi leggendo molto, di non capire buona parte di quanto legge, e di saltare poi a conclusioni sbagliate incaponendosi a sostenerle a dispetto di ogni evidenza contraria, sono caratteristiche rimarchevoli, riscontrabili (ai suoi livelli) in pochissime altre persone.

Di volta in volta ci fa sapere che le PMI sono la rovina dell’Italia, che con la lira le società italiane non riuscivano a finanziarsi, che in fondo Prodi non ha colpe se l’euro è stato costruito male, che siccome la Moneta Fiscale non ha funzionato in California (un ente locale) non può funzionare in Italia (uno Stato che gestisce in toto la sua fiscalità), che ai tempi della lira l’Italia doveva mendicare prestiti in valuta per pagare le importazioni.

A questa litania di assurdità ne ha aggiunta, pochi giorni fa, un’altra. Il principio base del cartalismo e della MMT – taxes drive money, ovvero la moneta fiat ha valore perché ci si pagano le tasse - è sbagliato. E che cosa lo prova ? in Venezuela le tasse si pagano in bolivar, eppure il bolivar non vale niente.

Naturalmente, qualsiasi moneta perde di valore se viene emessa in quantità eccessiva rispetto alle dimensioni dell’economia e, in particolare, al gettito fiscale dello Stato emittente.

Immaginate che nel granducato di Pincopallo si emettano dei buoni accettati per pagare le multe per divieto di sosta – che in quel felice paese sono l’unica forma di imposizione fiscale.

Ogni anno, le multe comminate dai vigili urbani pincopallesi ammontano a dieci milioni di euro (il granducato fa parte dell’Eurozona).

I “buoni-multa” emessi annualmente hanno un controvalore facciale pari (in totale) a un milione. Quanto vale un buono-multa da un euro ? all’incirca, appunto un euro.

Ma se il granduca impazzisce e dà ordine di emettere cento milioni di buoni-multa, che cosa succede ? che il loro valore crolla, perché ci sono in circolazione così tanti buoni che solo una piccola parte potrà essere utilizzata in tempi  ragionevoli.

Tutto qui. L’utilizzabilità fiscale della moneta non elimina la possibilità che la moneta stessa perda di valore in quanto viene inflazionata.

Ma in assenza di eccessi di emissione, la moneta utilizzabile per pagare tasse ha valore, eccome. Mentre un pezzo di carta emesso da me, con scritto “Viva Juve”, la foto di Cristiano Ronaldo e la mia firma sotto, non utilizzabile per pagare tasse, non vale rigorosamente nulla. Anche se magari è un esemplare unico.


17 commenti:

  1. Mi sembra che la storia della troppa quantità in rapporto alle tasse da pagare valga solo per monete fiscali parallele o similari, no? Non dovrebbe valere per le monete legali o comunque in generale per le monete che vengono largamente accettate per i pagamenti tra privati.

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    1. Se vengono accettate (anche) per fini diversi dalle tasse, il rapporto tra quantità emesse e gettito fiscale evidentemente non è più così critico; ciò non toglie che sopra certi livelli di emissione anche la moneta legale può creare problemi di inflazione. Oggi comunque l'inflazione è un problema esattamente per la ragione opposta: perché è troppo bassa...

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  2. http://www.ilgiornale.it/news/politica/punire-litalia-educare-ue-iniziato-lassedio-bruxelles-1708324.html

    TEMO CHE SI SCATENERANNO TUTTI INSIEME E COSTRINGERANNO L'ITALIA A CAPITOLARE .

    Salvo non intervenga un sostenitore forte (esempio gli Stati Uniti di Trump )….la vedo brutta la faccenda molto brutta.

    In questo momento gli unici che possono difenderci sono gli Stati Uniti o meglio quella parte di establishment che si rifà a Trump..(non certo i Democratici e una certa parte dei Repubblicani ..che son tutto un orecchio..) , purtroppo la fiducia si incrinata con l'apertura alla Cina , la posizione del governo nei confronti del Venezuela, il declinare parte degli acquisti degli F 35....adesso ci stanno chiedendo di inviare istruttori militari in Siria e (giustamente ) l'Italia tentenna…

    se ci attaccono di brutto (e certo establishment italiano , + l'UE+ certi organismi internazionali FMI , le solite agenzie di rating , la Germania e la Francia..certi mass media nazionali e internazionali.. i "mercati " etc etc ) e in contemporanea ...non ce la possiamo fare senza un aiuto forte e particolare..aiuto che ci possono dare solo gli Stati Uniti..

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    1. Emettendo i CCF, rilanciamo l'economia senza aumentare il debito a rischio default. I mercati questo lo capiranno. La UE farà casino, ma la UE non mette comunque un centesimo sul tavolo, quindi...

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    2. mi auguro che sia cosi ...e l'augurio non lo dico per dubbio sui CCF (credo che funzioneranno ..e da tantissimo tempo non vedo altre alternative ). Il problema è che temo che riescano a non farli fare..visto la contrapposizione /blocco che stanno facendo ai mini bot che son robetta rispetto ai CCF.

      Quel Tria…..

      era proprio vero cio che si diceva: e stato messo li come "sentinella " per conto di "lor signori": e si vede…..
      vedono i mini bot come un serio pericolo figuriamoci i CCF che son di tutt'altra portata. Il problema per me non è che non funzionino : secondo me funzionano ..il problema e come vincere il muro che stanno creando.

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    3. e l'altro ? il Moavero..

      http://www.ilgiornale.it/news/politica/anche-moavero-campo-bocciare-i-minibot-1708431.html

      non so...sono in troppi ad opporsi.

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    4. Ormai si sa: una parte del governo risponde a Mattarella. Ma le leggi si fanno in parlamento...

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  3. Visto che i 5s con Cabras e la Lega con Borghi sono convergenti su questo tema dovrebbero fare in modo che se ne continui a parlare in più possibile, anche costringendo qualcuno ogni giorno ad attaccarli o a precisare che sarebbero in qualche modo illegali, per "fare capire" a questa Europa che continua a minacciare procedure e mandare letterine che il nostro Paese starebbe già pensando a soluzioni alternative a loro, e contemporaneamente si contribuisce a diffondere tra la gente il concetto di moneta parallela. L'importante è che una volta innescato non si perda mai il focus su questo tema.

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    1. Il punto non è parlare, è fare. Forse parlare è controproducente. L'azione è quella che conta.

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    2. Parlare nel senso di fare battage mediatico, intendo.

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    3. In che senso sarebbe controproducente? Trovo che la diffusione mediatica, anche per argomentare, e contrastare i prevedibili veti, sia una precondizione per passare all'azione.

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    4. I "veti", come si è visto in questi giorni, vengono diffusi in modo del tutto pretestuoso. Non c'è un dibattito equilibrato e oggettivo. Per questo il battage è / sarebbe, temo, controproducente. Questa almeno è la mia sensazione, non sono un esperto di comunicazione e magari mi sbaglio.

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  4. Inflazione arriva quando la moneta circolante supera i beni che ci si possono acquistare (lo dice anche Wikipedia).

    Le tasse non danno valore alla moneta, ne obbligano il circolo forzoso. La gente deve procurarsela per pagare le tasse.

    Quando la gente baratta il suo tempo/lavoro per moneta, questa ha solo due strade possibili: 1) in tasse, 2) nei risparmi.
    I risparmi sono serbatoio di tempo/lavoro che ci si può comprare sotto forma di servizi e manufatti creati dall'ingegno umano.

    Barattiamo i nostri manufatti o servigi con quelli di un altro. La moneta è sia unità di misura di questo lavoro, sia serbatoio, riserva.

    A questo punto abbiamo la base.

    Le Teorie Monetare che adotteremo decideranno il resto.

    Ad oggi la Teoria Monetaria Moderna è la più adatta ma va associata obbligatoriamente a programmi di lavoro garantito così come teorizzati dall'economista Matthew Forstater.

    Prima tutti lavorano, sono abili, sanno fare qualcosa, producono qualcosa.
    Il denaro va creato solo in misura da creare piena occupazione.

    Quando tutti spendono ed alimentano domanda aggregata, poi ci preoccuperemo dell'inflazione da regolare con le tasse che serviranno solo per distruggere denaro.

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  5. Visto l'incredibile fuoco di fila mediatico (e non solo) contro i minibot non sarebbe meglio adottare un approccio più graduale?
    Per esempio per il momento ci si potrebbe limitare a rendere trasferibili a terzi i crediti d'imposta, poi basterebbe concedere, in tutto o in parte, dei crediti fiscali alle imprese creditrici della PA, e avremmo giá una sorta di minibot o CCF che comincerebbe a circolare anche se in forma non cartacea.

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    1. E' un po' l'approccio che suggerivo io: farlo con il minimo di clamore mediatico possibile.

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  6. Ma invece di tutto questo giro di carte...non sarebbe più semplice consentire la compensazione di debiti con i crediti così le imprese sono contente ed anche i privati. Non ci sarebbero altri impedimenti burocratici ed inoltre si potrebbe riservare l'emissione elettronica di CCF all'abbattimento del cuneo fiscale che a quel punto sarebbe ben accetto da tutti

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    1. Infatti io ho proposto i CCF per ridurre il cuneo fiscale e per un ventaglio di altre azioni espansive della domanda, tra le quali il pagamento dei debiti di fornitura della pubblica amministrazione non c'è.

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