venerdì 4 giugno 2021

Federico Caffè sul debito pubblico

 

Thomas Fazi segnala questa citazione:

È opportuno soffermarsi ancora sul debito pubblico, anche perché non è infrequente che nel nostro paese il debito pubblico sia considerato come espressione di scarsa oculatezza finanziaria e di onere pregiudizievole per la collettività. In realtà, in un paese finanziariamente progredito, il debito pubblico ha una funzione fisiologica, nel senso che, con lo sviluppo del reddito, allo stesso modo in cui si manifesta l’esigenza di un ampliamento della circolazione, così si accresce la necessità di disporre di titoli del debito pubblico.

Thomas commenta: “Federico Caffè, 1978. Ma potrebbe essere stato scritto oggi, il che è piuttosto deprimente”.

Da parte mia, mi sento orgoglioso di essere arrivato a concepire (prima di aver letto questo passaggio di Caffè) quanto ho scritto qui e qui.

E invito tutti a diffondere le confutazioni delle credenze superstiziose che da venticinque anni devastano l’economia di mezza Europa, e in particolare (disgraziatamente per noi) del nostro paese.

4 commenti:

  1. Mauro Tonello: in tema di spesa pubblica focalizzata però sugli enti locali gradirei porre alcune domande.
    Nei piccoli comuni si assiste sempre più sovente a mancanza di interventi su arredo urbano, dissesti idrogeologici, edifici pubblici non curati, assenza di risorse per politiche industriali e sociali ecc.
    Al netto della capacità di redigere proposte di bilancio, come possono i comuni ottenere risorse finanziarie non a debito al di là degli scarsi trasferimenti da stato e regioni?
    I certificati di credito fiscale si possono già utilizzare? Se si, in sintesi quali sono le procedure?

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    1. La prima applicazione dei CCF / Moneta Fiscale è il superbonus 110%, che si sta puntando a semplificare (riguardo alle procedure), estendere e potenziare. Le applicazioni del concetto poi sono potenzialmente infinite, incluse quelle a favore degli enti locali e degli interventi sul territorio.

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  2. Tratto da: "Lezioni di politica economica", Bollati Boringhieri, Torino (1978)

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