UNO, debito
pubblico e finanza pubblica in genere
A partire
dall’avvio del progetto CCF, lo Stato italiano cessa di emettere titoli di debito
pubblico espressi in euro.
Emette al loro
posto titoli denominati in Lire Fiscali, sia a breve (dodici mesi o meno: BOT
fiscali) che a medio-lungo termine (BTP fiscali, con scadenze analoghe agli
attuali BTP in euro).
I titoli
denominati in Lire Fiscali danno diritto al sottoscrittore di ricevere interessi
(in funzione del tasso applicato) e rimborso di capitale a scadenza, come
qualsiasi titolo obbligazionario: ma, appunto, espressi in Lire Fiscali, non in
euro.
Le Lire Fiscali
saranno utilizzabili (esattamente come i CCF, quando questi ultimi giungono a
scadenza) per soddisfare qualsiasi obbligazione finanziaria nei confronti della
Pubblica Amministrazione italiana.
Lo Stato
italiano non sarà quindi condizionato dalla necessità di collocare sul mercato
titoli di debito espressi in moneta non sovrana (quale l’euro) e dai connessi
andamenti dei mercati finanziari internazionali.
La percentuale
di debito pubblico italiano espresso in moneta non sovrana calerà rapidamente.
Oggi quasi due terzi del debito in circolazione scadono entro meno di sei anni
(dati Ministero dell’Economia al 28.2.2014):
Debito pubblico
italiano in circolazione – ripartizione percentuale per scadenza
Anno 2014 20%
Anno 2015 12% cumulato 32%
Anno 2016 9% cumulato 41%
Anno 2017 10% cumulato 51%
Anno 2018 7% cumulato 58%
Anno 2019 6% cumulato 64%
Anni 2020-2028 25% cumulato 89%
Anni 2029-2063 11% cumulato 100%
Se non si
effettuano più nuove emissioni in euro, in meno di sei anni resterà quindi in
circolazione debito pubblico in moneta non sovrana pari a poco più di un terzo
delle consistenze attuali, e il valore continuerà a declinare negli anni
successivi (diventando progressivamente sempre più trascurabile).
Nel frattempo,
anno dopo anno lo Stato italiano sosterrà quote crescenti di spesa pubblica non
più in euro ma in Lire Fiscali, che verranno accettate (in analoga proporzione)
dallo Stato stesso in accettazione di pagamenti nei suoi confronti.
Per essere
integralmente fedeli al concetto di “Riforma Morbida”, occorre che nessun
contratto preesistente venga forzatamente ridenominato, ex lege, da euro a
Lire Fiscali.
Saranno quindi
sostenute in Lire Fiscali e non in euro le spese per nuove assunzioni, per
nuovi contratti di lavoro, per nuovi appalti, eccetera, mentre resteranno in
euro le altre (ma tuttavia incideranno, in proporzione, sempre di meno).
Per tutelare il
potere d’acquisto dei dipendenti in sede di rinegoziazione dei contratti
collettivi di lavoro, andranno inserite adeguate clausole di indicizzazione al
costo della vita.
Anche in questo
caso, si può stimare che nel giro di sei anni dall’avvio della Riforma Morbida
la quota di spese pubbliche ancora sostenute in moneta non sovrana sia pari a
circa un terzo del totale o anche meno. E’ plausibile che questa quota residua
di spesa pubblica sia in buona parte costituita da pensioni (per la parte
riconducibile a contributi versati prima della Riforma Morbida: vedi anche il
punto SETTE negli articoli successivi).
Il processo
potrà essere accelerato offrendo conversioni su base volontaria, anche qui con
clausole compensative (in particolare di indicizzazione e tutela del potere
d’acquisto).
L’utilizzo di
Lire Fiscali per sostenere quote crescenti di spesa pubblica alimenterà la
consuetudine generale al loro utilizzo corrente anche da parte del settore privato. Questo accelererà lo
sviluppo di un segmento specifico del mercato del credito (erogazioni di
finanziamenti in Lire Fiscali).
No ho capito, e chiedo scusa per la mia ignoranza, se la frase "Le Banche, quando erogano prestiti ai oro clienti, creano denaro" è un'affermazione di come stanno le cose oggi, o una previsione/auspicio di come potrebbe essere in fututo.
RispondiEliminaE' un dato di fatto: se la mia banca mi concede un mutuo per 100.000 euro, immediatamente i miei depositi presso la banca medesima aumentano dello stesso importo e c'è più moneta disponibile nell'ambito del sistema economico.
EliminaPoi (anzi immediatamente) io uso i 100.000 per pagare la persona che mi ha venduto un immobile, il che diminuisce i MIEI depositi e incrementa i SUOI. E la moneta continua a esistere nell'ambito del sistema.
Naturalmente il meccanismo funziona anche al contrario: oggi il credito erogato sta scendendo, la moneta in circolazione pure, il che non fa che alimentare la spirale deflattiva e la contrazione di domanda, PIL e occupazione.
per gregorio
Eliminasi riferisce alla riserva frazionaria. cioè le banche possono prestare più di quanto hanno in cassa in alcune fasi. questo non vuol dire che il sistema stia prestando di più perché dipende da quanta moneta al tempo stesso sta rientrando tramite tasse ai cittadini.
MI sfugge ancora l'attimo della "creazione", ma sicuramente sono io che mi devo sforzare di più. La banca mi concede il prestito di 100mila perchè li ha, o meglio: nel momento in cui sul mio conto appare +100.000 su qualche altro conto della banca deve apparire -100.000. Se cosi non fosse cosa frena le banche dal concedere prestiti allegramente? E perchè periodicamente si dice che le banche sono in crisi e quisi bisogna iniettare nuovi soldi, pubblici solitamente? Basterebbe crearli, prestarli...
RispondiEliminaInfatti la banca ha +100.000 (credito verso Gregorio) e nello stesso tempo -100.000 (deposito di Gregorio presso la banca, che per la banca è un debito).
EliminaQuello che trattiene la banca dal creare moneta all’infinito espandendo i prestiti è, appunto, il fatto che crescono contemporaneamente attivo e passivo. Se i debitori della banca non pagano, la banca diventa insolvente nei confronti dei suoi depositanti (o deve ricorrere a salvataggi pubblici). Il limite all’espansione dei prestiti sta nella possibilità di reperire soggetti che vogliano indebitarsi E CHE NELLO STESSO TEMPO PERO’ siano sufficientemente affidabili.
mi dispiace dissentire ma se lei prende in prestito 100mila nessuno ha creato nessun valore visto che lei ha dato garanzie che di solito sono superiori ai 100 presi in prestito. che siano mattoni, soldi, decurtazione di stipendi o orologi d'oro, sempre valore sono.
EliminaLe garanzie ci sono per alcuni tipi di finanziamento, per altri no.
EliminaMa il punto non è questo. Non si è detto che si è creato VALORE. Si è detto che si è creata MONETA. Il saldo netto è zero, ma aumenta il totale della moneta esistente (e dall'altro lato, il totale dei debiti in essere).
i finanziamenti senza garanzie esistono solo in america nei periodi di crescita, in europa e italia non si sono mai visti. anche il fondo perduto in realtà è coperto da enti parastatali che lo accollano allo stato e quindi ai cittadini con le tasse. ed è solo una piccola parte di un finanziamento. il finanziato non lo sa ma è così.
Eliminanon conta la quantità di "moneta" in circolo ma il suo valore intrinseco che viene controllato con il tasso di sconto.
riguardo le banche non sono più insolventi in nessun caso. in tal caso collasserebbe il sistema. possono al massimo non essere convenienti ma non insolventi.
Scusami Marco, le mie obiezioni sono 2:
RispondiElimina1) Siete certi che Bruxelles-Berlino accettino questo sistema? Se non consentono neppure uno sforamento del 3%, a mio parere difficilmente accetteranno un affiancamento di un'altra valuta nazionale oltre all'euro (peggio ancora se non emessa dalla BCE).
2) Se esportazioni ed importazioni continueranno ad essere fatte in euro, continueremo ad accumulare squilibri nella Bilancia commerciale e quindi ad incamerare debito estero, oltre che un export immutato e quindi una domanda estera invariata.
Perchè invece non ritornare ad una nuova lira immediatamente? Quale sarebbe il problema insormontabile per farvi pensare che il vostro approccio sia migliore del semplice abbandono dell'euro?
1) La Riforma Morbida non ha bisogno di NESSUNA autorizzazione per essere attuata. Bruxelles e Berlino non possono fare nulla per bloccarla (e se potessero a maggior ragione bloccherebbero il break-up).
Elimina2) Una parte sostanziale delle emissioni di CCF sono destinate a ridurre il carico fiscale che grava sul costo del lavoro sostenuto delle aziende. Si ottiene una riduzione del CLUP vicina al 20%, la stessa che viene stimata necessaria per mantenere il equilibrio i saldi commerciali dopo il riallineamento valutario conseguente a una svalutazione.
3) Non ci sono problemi insormontabili a un ritorno alla lira mediante break-up, ma parecchie complicazioni tecniche e molta difficoltà a ottenere un consenso sufficientemente omogeneo da parte della pubblica opinione. Perché scegliere una strada difficile, inefficiente e controversa quando ne esiste un'altra decisamente più agevole ?
1) Si, Marco d'accordo che non abbiamo bisogno dell'autorizzazione per farlo ma l'affiancamento di un'altra valuta all'euro sancirebbe ritorsioni economiche di Bruxelles-Berlino contro l'Italia, generando tensioni sui titoli di stato e quindi con seri danni alle banche commerciali italiane (oltre che allo stato stesso) piene zeppe di titoli pubblici italiani.
Elimina2) Perfetto, quindi il vostro obiettivo è quello di recuperare competitività interna ed estera non attraverso la svalutazione della moneta ma tramite la riduzione del CLUP.
3) Però le complicazioni tecniche le vedo anche con la vostra proposta (vdi punto 1). Che sia più agevole e più efficiente non lo saprei valutare.
grazie per le risposte
Ma dal momento in cui abbiamo una nostra valuta, cessiamo di emettere titoli di debito pubblico in euro e li emettiamo solo nella valuta sovrana. A quel punto non ci sono più ritorsioni possibili ! se istituzioni straniere si mettono a vendere titoli già esistenti (in euro) il massimo che possono fare è far scendere di valore le emissioni già collocate, non le nuove. E' esattamente la stessa situazione che si ha se, dopo il breakup, lo Stato italiano emette solo titoli in Nuove Lire e non più in moneta straniera.
EliminaTutto corretto, ora mi è chiara la vostra strategia.
EliminaPerò Marco vorrei fare un'altra considerazione:
se l'italia adotta questa Riforma Morbida(la doppia moneta) e produce ottimi risultati (cosa assai probabile), altri paesi dell'eurozona tenteranno di percorrere la stessa strada ed alla fine la BCE diventa inutile, come pure diverrebbe forse inutile l'euro per la Germania.
Insomma la Riforma Morbida potrebbe non evitare la fine dell'euro, cioè il fatto che alla fine si torna alle singole valute nazionali.
Certamente. La Riforma Morbida non è il modo per evitare la fine dell’euro. E’ il modo per “disinnescarlo” evitando effetti collaterali dannosi.
EliminaAnch’io sono convinto, anzi auspico, che appena un paese la adotterà, gli altri seguiranno in tempi brevissimi.
Successivamente si può continuare con la combinazione euro + CCF paese per paese, oppure tornare, totalmente ed esclusivamente, alle monete nazionali. Non è indispensabile deciderlo immediatamente.
hai ragione oreste ma la contrarietà ad affiancare una moneta non è tanto quella che dici tu ma il fatto che due monete entrerebbero in competizione e tutti sanno che la moneta peggiore vince sempre. proprio perché essendo peggiore, più svalutata, si usa di più mentre quella di valore viene tesaurizzata cioè "nascosta o accumulata" come si fa con l'oro. nessuno è così pazzo da mettere due monete in competizione. al massimo si tenterà di svalutare l'euro. questa lentezza è tipica europea, ovvero a svalutarsi devono essere le persone non le ricchezze.
EliminaGrazie Marco per il confronto costruttivo.
RispondiEliminaPerò essendo una persona molto pragmatica, non credo che la Riforma Morbida verrà attuata. Richiederebbe competenza in macroeconomia per capirla che non c'è. A mio parere o si sfascia tutta l'unione monetaria o si divide in 2 parti.
E' sicuramente possibile. Il mio contributo è quello di un tecnico: ho identificato una strada che (a mio parere s'intende, immodestamente mi pare comunque che gli argomenti siano solidi) risolve il problema in modo decisamente più efficiente.
EliminaPoi ci sono le dinamiche politiche che sono effettivamente tutta un'altra questione, e potrebbero certamente condurre a evoluzioni più traumatiche, come ipotizzi (temi ?) tu.
Vedremo. A me sembra importante sviluppare percorsi alternativi, e diffondere intanto la consapevolezza che esistono.
non vi scervellate troppo a trovare soluzioni. gli euroscettici sono solo politici che si metteranno al posto dei politici attuali. è un trucco per salire al potere non per cambiare il potere.
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