giovedì 7 maggio 2015

Un ottimo articolo di Massimo Costa

Su Micromega, una sintesi molto efficace di Massimo Costa su come i CCF risolvono le disfunzionalità dell'Eurozona.

Massimo, docente all'Università di Palermo, è anche autore di un eccellente capitolo tecnico che illustra la compatibilità del progetto CCF con trattati e regolamenti UE. Per leggere quello dovete aspettare l'ebook: poche settimane...

10 commenti:

  1. l'articolo dimostra come è inutile laurearsi in italia dove i docenti sono rimasti ai libri degli ani 50. è come diventare pilota di formula uno prendendo lezioni da emerson fittipaldi invece che da sebastian vettel.

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    1. Non sono affatto sicuro che Vettel guidi meglio di come guidava Fittipaldi.
      Sono invece sicurissimo che le politiche economiche erano gestite meglio negli anni 50 rispetto a oggi. Negli USA il peggioramento forse non è nettissimo, nell'Eurozona è catastrofico...

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    2. battute a parte (senza offesa) è necessario entrare nei dettagli

      1) per quale motivo nell'articolo si dice che l'euro potrebbe anche funzionare ma a patto di fare alcune riforme fiscali che però è meglio non fare. perché?

      2) il prof accusa l'euro di sbilanci commerciali. ma oggi l'economia è unificata (piaccia o non piaccia agli stati-nazione) e l'euro internazionalizzato. lo sbilanciamento non è causa dell'euro bensì della mancata unione degli stati.

      3) la funzione compensativa tra stati in USA non è a carico dello Stato o degli Stati bensì della FED.

      4) le barriere linguistiche ci sono anche in america con una mescolanza di molte lingue e slang che si accavallano. addirittura esistono due sistemi di misura e in europa uno solo.

      4) il fatto che lo stato non debba prendere a prestito la moneta ccf pagandoci gli interessi ad una banca centrale non vuol dire che i ccf non siano debito.

      5) se lo stato si fa pagare in ccf le tasse e l'economia non riparte lo stato andrà in default di euro. sarà difficile convincere gli statali a farsi pagare lo stipendio in ccf senza scioperare

      5) la tesi delle due economie di cui una in ccf e l'altra in euro è ovvio che fagociterà i ccf contro cui la speculazione si abbatterà. lo stato non riuscirà a mantenere la parità. neanche la svizzera ci è riuscita. e sono svizzeri.

      6) i tentativi precedenti a cui il prof si riferisce ma non cita forse per "vergogna" appartengono a due eventi di guerra ovvero i greenbacks americani stampati per fare una guerra al sud (la cui economia era di stampo monarchico schiavista europeista), e i mefo bill usati dalla germania per armarsi e distruggere l'europa. ci fu un tentativo italiano dei "miniassegni" che furono falsificati prima ancora di essere emessi in quanto se non ci freghiamo a vicenda che italiani saremmo?

      7) pagare le tasse con ccf senza che ci siano riforme sulla spesa pubblica è una bolla inflattiva autoalimentante sulla tassazione stessa mandando a zero il valore dei ccf. la paura porterebbe al bank run sull'euro.

      8) essendo due monete in competizione è ovvio che la speculazione attaccherà la più debole rivalutando l'euro e annullando vantaggi e svantaggi ma creando panico non solo sui mercati ma pure sull'economia reale.

      9) il prof parla di riforme vere da fare ma non cita quali sono queste riforme "vere".

      10) ammettere che non ci sarà alcuna convertibilità diretta significa condannare i ccf prima ancora che siano emessi. di solito questa affermazione si nasconde a coloro ai quali si vuole rifilare un ccf. che razza di pubblicità negativa è mai questa?

      11) si dà per scontato una espansione interna ma senza avere il piano B ovvero se non ci sarà espansione cosa succederà? starete a guardare i nazifascisti andare al potere a cui voi avete spianato la strada?

      12) qualunque stato che abbia firmato impegni sull'euro, se decide di non mantenerli perderebbe la totale fiducia dei suoi cittadini e del mondo intero.

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    3. 1) Non ho capito a quale passaggio dell'articolo lei fa riferimento.

      2) L'economia è unificata nel senso che gli stati commerciano e collaborano. Ma questo non richiede affatto una moneta unica. USA e Canada hanno monete diverse, i paesi asiatici pure. Nessuno si sogna di unificare niente. L'Eurozona è l'unica area economica mondiale dove è stato fatto, e il risultato è un disastro.

      3) No, è carico del governo federale che gestisce le indennità di disoccupazione, il sistema pensionistico, la maggior parte degli investimenti pubblici. E oltre l'80% del debito pubblico è debito federale, non degli stati o delle città. Garantito dalla Fed, certo, senza imporre austerità a nessuno in cambio della garanzia. Questo in effetti potrebbe farlo anche la BCE, ma non lo fa.

      4 prima) Magari un texano non ama l'accento di un newyorkese, e/o viceversa, ma le garantisco che si capiscono. Un siciliano e un finlandese no...

      4 seconda) Non sono debito in quanto non devono essere rimborsati.

      5 prima) Non si capisce perché l'economia non dovrebbe ripartire, comunque le opzioni di flessibilità disponibili per gestire una congiuntura negativa sono molteplici. Vedi il post del 10.1.2015.

      5 seconda) "La speculazione che si abbatte contro i CCF" è un evento di nessuna rilevanza, perché non esiste un impegno di rimborso che lo stato emittente può trovarsi a non essere in grado di onorare. Non c'è possibilità di default, in altri termini.

      6) Nessuna vergogna: sul piano economico i mefo bills hanno funzionato benissimo tanto è vero che sono stati un ispiratore del progetto CCF. Vedi il post del 28.1.2013. I miniassegni non c'entrano proprio, sono serviti solo a gestire una temporanea scarsità di moneta metallica.

      7) Il rischio di inflazione non è esiste finché non si recupera l'attuale output gap - detto altrimenti, la disoccupazione che si è formata dal 2008 a oggi.

      8) Già risposto - vedi 5 seconda).

      9) La riforma più importante di tutte è quella del sistema monetario e della connessa governance economica.

      10) Appunto, non c'è bisogno di nascondere nulla... i CCF traggono il loro valore dall'accettazione, da parte dello stato emittente, in pagamento di qualsiasi obbligazione finanziaria ad esso dovuta.

      11) I nazifascisti rischiano di arrivare (com'è accaduto in Germania nel 1933) se si insiste con politiche deflattive e depressive. Quanto alle clausole di salvaguardia, vedi post 10.1.2015.

      12) La fiducia del mondo la sta perdendo la UE, che ha costruito un sistema assurdo e rifiuta di ammetterlo. I CCF non implicano alcun disconoscimento degli impegni preso: sono in realtà la via per rispettarli. Vedi post del 24.7.2014.

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    4. se anche si disgrega l'eurozona sarà necessario riunificarla. come quando l'europa fece cadere il gold standard ma ottenne solo i disastrosi anni 70 e la successiva necessità di riunificazione sotto lo stesso sistema.

      la compensazione tra stati dentro la fed non ha nulla a che vedere con la "compensazione" assistenziale a cui fate riferimento voi.

      usa e cina sono potenze con monete di stato. l'europa deve costruire uno stato proprio per contare. se non lo farà scordatevi l'assistenza. perché quei mondi che si spartiranno l'europa il contratto di lavoro manco sanno cosa sia e a comandare sono i militari e non i sindacalisti.

      le differenze linguistiche non sono accenti diversi bensì reali differenze. gli ispanici non vogliono parlare inglese e la metà dei programmi televisivi è in spagnolo lungo il "border" del sud. il governo spende miliardi per diffondere l'inglese (americano) ancora oggi. anche in cina le varie zone hanno lingue totalmente diverse. quindi la tesi linguistica non ha alcun valore. avere più lingue è un valore culturale aggiuntivo.

      i ccf sono debito proprio perché il debito non dipende dalla natura dell'emettitore (stato o privato o entrambi) bensì dalla natura della moneta stessa chiunque sia a stamparla. l'acqua è acqua indipendentemente se è pubblica o privata. il fatto di non doverci pagare interessi non significa che non sia debito. significa solo che il debito è stato spostato sui possessori dei ccf. lo stato può stampare ciò che vuole ma non è lui a deciderne il valore bensì i possessori della cosa stampata cioè i cittadini cioè il mercato.

      il punto 1) serve a chiedere al prof perché pur ammettendo la necessità dell'unità fiscale per far funzionare l'eurozona, il prof non si batte per spiegare ai suoi studenti o lettori la necessità di ottenerla bensì la esclude. è come se uno avesse la medicina giusta ma non la prende senza spiegare il perché.



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    5. Non si batte per spiegare la necessità dell'unione fiscale perché sa che non basterebbe, e perché sa che comunque non la si vuole fare...

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    6. e questo significa che il professore (esempio generico) non conta nulla. ovvero coloro che non hanno studiato impongono la volontà a chi ha studiato e ha esperienza. ma gli studenti non votano per il professore incapace di indicargli la strada giusta bensì per l'uomo "forte" che darà alla massa ciò che essa vuole, la sicurezza e l'assenza di dubbi. cioè uno scopo da raggiungere e non uno scopo da cui indietreggiare.

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    7. Ne' lui ne' io puntiamo a fare i presidenti del consiglio... Comunque le condizioni per trasformare la UE in un'unione politica che funzioni anche sul piano economico le hanno descritte altri. Noi ci dedichiamo, invece, a mostrare come si possono eliminare le disfunzioni del sistema attuale. Personalmente non mi dedico a collaborare per far nascere gli Stati Uniti d'Europa perché non credo che sia un obiettivo politicamente realizzabile, non credo che sia desiderabile, e non credo che i miei sforzi sarebbero, al riguardo, di alcuna utilità...

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    8. anche se non volete fare i presidenti del consiglio il fatto di essere professori che insegnano e scrittori che divulgano non vi esime dalla responsabilità sociale che tali posizioni richiedono a prescindere. state parlando della bomba atomica e non di pere e mele come siete convinti.

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    9. Tranquillo, la responsabilità ce la prendiamo tutta. Ma la bomba atomica sono le scellerate politiche dell'eurosistema. Noi stiamo spiegando come ripararne i danni.

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