Bullfin74 mi ha posto via twitter una serie di domande molto utili al fine di mettere a
fuoco parecchi aspetti del progetto Moneta Fiscale / CCF.
Eccole qui di
seguito, con le mie risposte.
D1. Chi controlla
la quantità di Moneta Fiscale / CCF da emettere ? Come ci si può assicurare che
questo soggetto si comporti in modo affidabile nello svolgere il suo compito
senza eccedere nell’emissione ?
R1. Il soggetto
a cui spetterà l’emissione di MF / CCF sarà lo Stato (non la Banca Centrale)
con ogni probabilità tramite il Ministero dell’Economia. Il disincentivo ad eccedere con le emissioni sta nel fatto che avremo a quel punto un sistema in
cui convivono euro e MF / CCF: lo Stato è impegnato dal Fiscal Compact a non
aumentare il debito (inteso come quello da rimborsare in euro) e utilizza la MF
/ CCF per attuare le necessarie politiche anticicliche. Se si eccede, il
rischio è quello di emettere MF / CCF in misura superiore a quanto
utilizzabile, in tempi ragionevoli, per beneficiare di sconti fiscali, il che
svilisce il valore della MF / CCF (la sovrainflaziona, in altri termini) ma non
quello dell’euro. Anche ipotizzando un governo irresponsabile e con attitudine iperinflazionista
(per inciso è una leggenda che l’Italia sia un paese con queste caratteristiche, vedi qui) un sistema euro integrato (ma non sostituito) da MF / CCF frena già
di per sé la tendenza all’eccesso di emissione.
D2. Si dice che
si può stampare senza effetti nefasti. Ho visto fare l’esempio del Cile dove il
patrimonio netto della Banca Centrale è andato in negativo. Nessun effetto ? Eh
no, il cambio a un certo punto è letteralmente collassato. In un sistema chiuso
un eccesso di moneta si scarica sui prezzi, in un sistema aperto ovviamente
anche sul cambio. In altri termini, l’assunto che il bilancio della Banca Centrale
possa andare a puttane (scusi l’espressione !) senza tante controindicazioni
non mi pare reggere.
R2. Non conosco
nello specifico il caso cileno, ma si stanno dicendo cose un po’ diverse. Una
Banca Centrale che emette moneta sicuramente non è a rischio di dissesto
finanziario, nel senso di default. Ovviamente la possibilità che l’eccesso di
emissione crei inflazione e svalutazione esiste, ma questo è un altro tema e
significa semplicemente che l’emissione monetaria deve incrementare domanda per
beni e servizi reali (tramite spesa pubblica e/o riduzione d’imposte) fino al
livello necessario per riassorbire la disoccupazione prodotta da una crisi
economica, e non oltre. Vedi qui.
D3. Credo che
gli “anti-stampa” siano contrari a queste proposte perché anche ammettendo che
uno stimolo monetario dia una spinta all’economia (e questo lo penso anch'io perché
se dai soldi a un disoccupato trasformi domanda potenziale in domanda
effettiva) questo modo di procedere lascia tutto il resto inalterato (come dare
l’aspirina per calmare i dolori, ma sotto c’è un tumore).
In questo senso
il tumore è dato dalla scarsa attrattività degli investimenti esteri verso l’Italia,
dall’allocazione inefficiente del credito, da normative folli, giustizia
pachidermica, saturazione dei consumi-investimenti nel settore edile, bassa
natalità ecc. Non ne conviene ? non pensa che una proposta quale la MF / CCF
sia un semplice salvagente di breve termine con scarsa efficacia nel lungo ?
R3. No, sono in disaccordo
per vari motivi tra loro collegati. Le inefficienze del sistema Italia erano
tutte presenti prima della crisi, a mio parere spesso sono anche enfatizzate all’eccesso
dando luogo a veri e propri luoghi comuni, e comunque non spiegano quanto è
avvenuto in conseguenza dell’ingresso nell’euro – che invece è totalmente giustificato
dalle politiche di contrazione della domanda adottate per entrarci (nell’euro) prima,
e per rimanerci poi.
A me pare
evidente che l’economia italiana non soffre di un tumore: soffre di
sottoalimentazione. E’ un auto che può viaggiare a una velocità di crociera di
130 kmh e viene costretta a camminare a 80. La velocità di crociera può essere
portata a 150 con gli opportuni interventi ? può essere, ma se continuiamo a
sottoalimentare viaggeremo comunque a 80…
D’altra parte,
che la crisi debba essere risolta con interventi “strutturali” la UE e i suoi
corifei al governo ce lo raccontano da sei anni. Lei è disposto a credere a
qualcuno che per sei anni propone e attua cose che non funzionano ? io no. Funzionerebbero
se applicate diversamente ? non lo credo e comunque se il PD rimane al governo
continueremo ad avere le stesse persone che seguiranno le stesse ricette…
D4. Non pensa
che più che aumentare la quantità di moneta M sia necessario incrementare la
velocità di circolazione V ?
R4. Penso che
sia un falso problema. Il punto è incrementare il potere d’acquisto disponibile
e quindi la domanda di beni e servizi reali. A mio modesto avviso, i
ragionamenti su M e V confondono le idee facendo perdere di vista il punto
essenziale (che è incrementare la domanda). Alcune considerazioni in merito le trova qui.
D5. Quando
parlate di titoli che si consolidano, eliminano, nel bilancio della Banca
Centrale, siete consci che sono istituti di emissione pubblici quindi soggetti
appartenenti a una medesima entità a cui si applicano banali principi (appunto)
di consolidamento ? E’ vero che ultimamente questi istituti hanno assunto
carattere privatistico dal punto di vista giuridico, però definire esattamente
l’area della Banca Centrale rispetto allo Stato non è elementare. Lei su questa
tematica come si pone ?
R5. Quanto a questo io vado oltre ! e dico che non c’è un motivo tecnico-economico per cui
la Banca Centrale debba esistere…
D6. Si dice che
il QE ha prodotto una ripresa nell’economia dell’Eurozona. Ma non si è trattato
piuttosto di altri fattori, quali il cambio euro / dollaro (già sceso a 1,07
prima che il QE di Draghi iniziasse) e la caduta del prezzo del petrolio ?
R6. Ho sempre
chiaramente affermato che il QE di Draghi risolvesse poco o nulla perché non
era rivolto a incrementare la domanda di beni e servizi reali, e l’ho scritto a
più riprese – vedi qui, qui e qui. Qualche contributo l’hanno invece dato,
sicuramente, il calo del petrolio (che con il QE non c’entra) e il
rafforzamento del dollaro (che invece è l’unico fattore rilevante attribuibile
al QE: è vero che è avvenuto prima che il QE partisse, ma si è trattato in quel
caso di un evidente effetto di anticipazione da parte dei mercati).
Molto interessante l'articolo linkato nella R6, mi riferisco al primo, ''Stampare soldi- per fare cosa?''.
RispondiEliminaHa per caso scritto articoli in cui ha affiancato dei dati alla spiegazione?
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EliminaNo, ma se ne trovano tonnellate, qui uno degli innumerevoli esempi. Il punto è che la teoria quantitativa della moneta, ovvero MV = PQ, è vera perché è un'identità contabile (una tautologia in effetti !) ma quando PQ, cioè la domanda in termini nominali, è depressa, l'incremento di M si compensa con la diminuzione di V. La moneta che stampo non circola nell'economia, in altri termini, se non alimento domanda di beni e servizi reali: rimane parcheggiata nel circuito finanziario.
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