sabato 24 giugno 2017

Il rinegoziato da non rinegoziare

L’altro ieri un deputato della Lega Nord, Giancarlo Giorgetti, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“…la nostra proposta politica è quella di rinegoziare i trattati, di ritrattare i trattati, compresi anche quello evidentemente di Maastricht, alla luce delle situazioni attuali. Ci rendiamo perfettamente conto anche noi che la proposta di uscire dall’euro è una proposta – diciamo così – shock. Semplicemente ritengo che sia lo strumento per fare capire quella che noi invece riteniamo sia una proposta realistica…”.

Ora, l’uscita dell’Italia dall’euro mediante break-up la ritengo anch’io di difficile realizzazione, non perché sia tecnicamente impossibile, ma perché non vedo formarsi un consenso maggioritario (a livello parlamentare) per percorrerla.

Però la via giusta non è nemmeno quella di rinegoziare i trattati, per due semplici motivi: occorrerebbe il consenso di tutti gli stati membri dell’Eurozona, e i tempi di attuazione (anche nell’ipotesi, al momento remota, che si riuscisse – il consenso - a ottenerlo) sono pari a svariati anni.

Il punto non è rivedere i trattati, ma agire introducendo nel sistema economico italiano uno strumento che consente di ottenere quanto occorre – in particolare, rilancio di domanda interna e recupero di competitività – senza alcuna necessità di rivederli.

Lo strumento esiste, ed è il progetto Certificati di Credito Fiscale / Moneta Fiscale. E il modo di attuarlo, risolvendo di conseguenza la crisi, non è di intraprendere rinegoziazioni. E’ di farlo, e basta.

Non si viola il monopolio BCE riguardo all’emissione di moneta legale. Non si incrementa l’ammontare di passività da rimborsare in euro. Non si chiede alla BCE di garantire livelli addizionali di debito pubblico. Non si chiedono trasferimenti, in nessuna forma.

In altri termini, non si chiede niente a nessuno. E di conseguenza non servono autorizzazioni, non servono permessi, non servono negoziati.

Il progetto risolve la crisi perché il recupero di domanda interna rimette in modo produzione, occupazione e PIL, e il recupero di competitività (ottenuto destinando una parte delle assegnazioni di MF / CCF alla riduzione del cuneo fiscale) evita di peggiorare i saldi commerciali esteri.

Un governo con le idee chiare e un buon livello di coesione interna è perfettamente in grado di percorrere questa strada, e con grande rapidità.


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