Leonardo Becchetti, ricercatore economico di provata fede europeista (oltre che cattolica), in questa intervista su “Famiglia Cristiana” esprime ottimismo sulle prospettive dell’azione di governo di Mario Draghi.
Tra le altre cose, afferma che “il primo grande successo “preventivo” del governo Draghi è quello di aver vinto o di aver ridotto ai minimi termini l’antieuropeismo. Anche qui non pensiamo però che sia un risultato magico e irreversibile. Sono stati i progressi della UE, di cui Draghi è stato grande protagonista, a cambiare l’opinione degli italiani e a bagnare le polveri dell’antieuropeismo. La sfida è continuare a produrre risultati in questa direzione”.
Becchetti, però, dà per acquisito qualcosa che non lo è affatto. L’antieuropeismo è vivo, vegeto e tutt'altro che ridotto ai minimi termini. Per la semplice ragione che le disfunzioni della UE e in particolare dell’eurosistema non sono state minimamente risolte.
Che cosa ha al suo attivo Draghi, per che cosa è diventato famoso ? per il whatever it takes del 2012. Per aver evitato la deflagrazione della moneta unica – senza però averne minimamente risolto le disastrose implicazioni in termini di compressione della domanda, di impatto deflattivo, di crescita delle diseguaglianze.
Forse, nella sua posizione di presidente BCE, non poteva fare di più. Oggi, nella sua posizione di presidente del consiglio italiano, può, come ho spiegato qui.
Se esponenti politici in passato dichiaratamente eurocritici oggi lo sostengono, è per la speranza che le eurodisfunzioni possano essere superate da qualcuno che ha le competenze necessarie per riuscirci.
Ma se avverrà, sarà la prova che gli eurocritici avevano ragione nella loro analisi. Mentre si sbagliavano nel ritenere che il sistema UE / euro non avrebbe saputo correggersi.
Questa autocorrezione, però, al momento è una speranza, non un fatto.
Sperare è
lecito. Ma “i risultati nella giusta direzione” di cui parla Becchetti al
momento non ci sono. E di
conseguenza, comprensibilmente e correttamente, l’antieuropeismo è più vivo che
mai.
ottimo senza la correzione dello statuto della BCE e la riscrittura di Maastricht L'Euro non ha un futuro di lungo periodo. Non esiste una struttura pensata solo per i periodi positivi e uguale per tutti gli stati.
RispondiEliminaSotto certi aspetti fa ridere Draghi quando dice "chi sostiene il mio governo deve condividere l'irreversibilità della scelta dell'euro". Quasi un'invocazione agli spiriti degli antenati per tenere lontano il castigo divino...
EliminaLa chiesa cattolica è il tumore dell Italia lo diceva anche Macchiavelli!!!
RispondiEliminaSALVATORE