Forse il climate change è un grave problema e forse no. Forse è risolvibile e forse no. Forse richiede interventi massicci e costosi e forse no. Su questo tema ritornerò prossimamente.
Quello che però mi sembra indiscutibile – sicuramente sì, non forse sì e forse no – è che si sta mettendo in atto una massiccia campagna di “orientamento dell’opinione pubblica” fortemente sostenuta e finanziata da potenti gruppi di interesse politico ed economico.
Magari un giorno li ringrazieremo per averci messo sull’avviso e per aver spinto l’umanità ad evitare qualcosa di grave (o magari no, come dicevo).
Però una cosa su cui riflettere è che questi gruppi di interesse non sono esattamente istituti di beneficenza. Se si muovono massicciamente in una direzione, di solito hanno un fine. E non sarebbero forti gruppi di interesse se non si muovessero, solitamente con MOLTA efficacia, in funzione di due obiettivi (strettamente interconnessi): il potere e il denaro.
Poniamo, tanto per fare un esempio un po’ strampalato, che nel prossimo futuro si diffonda l’ipotesi che l’umanità rischia gravi conseguenze a meno che il maggior numero possibile di persone si metta a indossare, e a camminare per la strada, indossando una scarpa rossa (la sinistra) e una scarpa verde (la destra).
E immaginiamo che sia possibile assicurarsi i diritti di produzione e commercializzazione esclusivi delle scarpe rosse e delle scarpe verdi.
State certi che in questo scenario, forti gruppi di interesse si muoveranno per tempo per acquisire questi diritti, e nello stesso tempo per dare sostegno a una campagna mediatica battente finalizzata a convincere l’opinione pubblica che le scarpe rossoverdi sono la salvezza.
Con ricadute finanziarie molto interessanti per i gruppi d’interesse, ma con risultati forse ancora più rilevanti in termini di acquisizione di potere. Perché per certe persone il denaro è una via che conduce al potere, e il potere da certi livelli in su diventa più importante del denaro. E potere significa, in buona sostanza, imporre agli altri cosa dire, cosa fare, e cosa pensare.
Naturalmente l’esempio delle scarpe rossoverdi è, come dicevo, strampalato.
Però forse neanche tanto.
In fondo è stato possibile convincere milioni di persone che un debito pubblico denominato nella moneta emessa dallo Stato era un gravissimo, potenzialmente terribile problema per quello Stato.
E che la soluzione al problema consisteva nel trasformare la valuta di rimborso di quel debito in una moneta che quello Stato NON emette.
E a un quarto di secolo di distanza una parte dell’opinione pubblica ha capito l’assurdità di quanto è accaduto, ma una parte purtroppo ancora no.
Andiamoci piano prima di convincerci che certe cose
sono troppo assurde per accadere.
Luca Pieroni: Anni fa (2007) mi capitò in mano un report Lehman "making money with climate change" che esponeva tutti gli step fino ad oggi... devo ritrovarlo...
RispondiEliminaSarebbe molto interessante...
Elimina"J. Llewellyn, The Business of Climate Change, Lehman Brothers, February 2007", eccolo qui:
Eliminahttps://citeseerx.ist.psu.edu/document?repid=rep1&type=pdf&doi=a24e1c02f6cae6f7c26f3fa5a070454b59bb23ac
Vedasi anche:
https://www.chathamhouse.org/sites/default/files/public/Research/Energy,%20Environment%20and%20Development/bp0607climatebd.pdf
Questa la vulgata propagandistica già da allora , ecco qui invece i fatti attuali:
Studio: il 96% delle stazioni statunitensi di misurazione delle temperature registra dati falsati
. https://www.imolaoggi.it/2023/07/27/studio-il-96-delle-stazioni-di-misurazione-delle-temperature-registra-dati-falsati/
Breve commento.
Dall'impero della menzogna è tutto, per oggi!
Cordiali saluti e buona serata.
TheTruthSeeker