Sta diventando sempre più evidente che l’Eurozona è in perdita di peso economico nei confronti del resto del mondo. Il che in parte è giustificato dalla crescita di paesi, grandi (Cina e India) e meno grandi, che fino a una ventina d’anni erano in via di sviluppo per non dire, in termini più crudi, arretrati, ma da allora si sono fortemente avvicinati ai livelli di reddito procapite del “primo mondo”.
Ma quanto sopra giustifica solo in parte la diminuzione di incidenza dell’Eurozona. Perché è normale che chi è partito dopo si riallinei: ma l’Eurozona ha perso terreno anche nei confronti degli USA. L’avevamo visto qui: i principali stati eurozonici hanno registrato, dal 1998 ha oggi, una crescita media annua del reddito procapite, a potere d’acquisto costante, intorno all’1% (con l’eccezione ahinoi dell’Italia che si è fermata allo 0,4%). Gli USA, dell’1,5%.
Se mezzo punto all’anno vi pare poco, tenete conto che in un quarto di secolo equivale a una crescita del 45% contro 28%.
Quindi c’è dell’altro. E la spiegazione che si legge più di frequente è che gli USA sono innovativi, dinamici, aperti al cambiamento. Il vecchio continente invece sa solo regolamentare, burocratizzare, vincolare.
Vero, tutto questo. E gli osservatori più attenti se n’erano accorti molto tempo fa. Ricordo una conversazione con Paolo Bassi, successivamente per alcuni anni presidente della BPM: “tutti parlano dell’efficienza, della disciplina tedesca. Ma l’innovazione arriva solo da una parte: dagli USA”.
Che anno era ? il 1993.
Però anche questa non è tutta la storia.
Perché la stessa analisi effettuata per gli anni pre-1998 in poi mostra che nel trentennio precedente l’Eurozona (o più precisamente i paesi che poi ci sono entrati) NON PERDEVA TERRENO nei confronti degli USA. Cresceva qualche decimale in meno all’anno (di media) in termini di PIL totale, ma qualche decimale in più in termini procapite. La differenza essendo data dalla minore crescita demografica.
Gli USA sono da lunghissimo tempi più innovativi e dinamici, ma da questo lato dell’Atlantico sapevamo come adottare l’innovazione e applicarla con efficacia.
Fino a una certa data.
Perché il 1998 non è un anno che ho scelto a caso. E’ l’ultimo anno prima dell’introduzione dell’euro.
E dei connessi, deliranti, insensati vincoli di bilancio. E della folle governance dell’economia che ne è stata la conseguenza.
QUESTO è il motivo per cui perdiamo terreno nei confronti degli USA. Prima dell’euro il modello sociale europeo generava crescita, in abbinamento con un welfare state, e con tutele e diritti, che il resto del mondo poteva solo invidiare.
PRIMA dell’euro.
Massimo Sirotti: Marco Cattaneo, sono d'accordo al 100% con la tua analisi, immagina di avere una Ferrari e la tieni chiusa in garage perché non ha la benzina!
RispondiEliminaMa peggio ancora... la benzina costa, la moneta ha costo di emissione zero...
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