domenica 8 dicembre 2024

L’ininfluente Giavazzi

 

Un paio di giorni fa il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo di Francesco Giavazzi che spiegava come il debito pubblico non sia poi una brutta cosa se serve a finanziare le spese “giuste”, che lui identifica nella difesa e nella transizione ecologica.

In realtà non è la prima volta. Il mantra dell’austerità, Giavazzi l’ha abbandonato da almeno un paio d’anni (senza per questo fare ammenda dei peana sciolti alle bellezze dell’”austerità espansiva” nei lustri precedenti, ma vabbè).

Invito però chi vede in questi articoli il segnale di un cambiamento di strategia a livello UE a smorzare gli entusiasmi.

Giavazzi, che sul piano scientifico non ha certo meriti che lo faranno passare alla storia, ha acquisito una certa visibilità, una certa notorietà, perché è un corifeo di alcuni importanti gruppi di interesse economico.

Scrive quindi quello che i sopra menzionati gruppi di interesse desiderano. Ma qual è il suo effettivo impatto sulle politiche UE ?

Praticamente nessuno, perché a livello UE non si fa nulla se non sono d’accordo i tedeschi. I quali a Giavazzi, ammesso che lo leggano, non si prendono neanche la briga di rispondere.

Peraltro cose simili le dice e le scrive, da un po’ di tempo (vedi il “debito buono” contrapposto al “cattivo”) anche Mario Draghi. Al quale invece i tedeschi rispondono: per dire che non se ne parla.

Che dite, la Germania è in difficoltà e quindi sta arrivando a capire che un po’ di deficit le serve ? certo, e agirà di conseguenza. Ma lo farà IN PROPRIO, e in funzione di spese che decide LEI.

Niente debito comune UE quindi, e niente decisioni di spesa delegate a Bruxelles.

E su questo, una volta tanto, non do torto ai tedeschi.

 

3 commenti:

  1. Alessandro Malapelle: Certi pseudo esperti, una sottospecie di opinionisti imbratta carta, sono utili alla propaganda interna, buona per ogni mezza stagione; quella di destra e quella di sinistra, con ben inteso che sulla bocca di molti italiani abbonda il detto che la mezza stagione non esiste più. D'altronde, che si vuole pretendere da un soggetto che afferma: il liberismo è prerogativa della sinistra? Poi troviamo anche le alte sfere, Crosetto, che racconta dell'effetto leva che connota l'investimento in armi, sottacendo - chiaramente - quello più importante che innesca il settore costruzioni che è stato amplificato con il "turbo" moneta fiscale. L'ipocrisia imperversa, la nuova vera sfida è smascherarla agli occhi dei più... però credo sia persa in partenza per via dell'autoreferenzialità di coloro che invece +- uniti potrebbero cercare di vincere.

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  2. Antonello Climan: essere ottimisti è impossibile visto che il Re ormai è nudo eppure si continua a mentire in modo ormai vergognoso. Tuttavia, ciò che porti avanti sta entrando nella testa di sempre più persone e questo è importante.
    Per me è palese che non avverrà mai alcun cambiamento dall'interno, piuttosto ci sarà la guerra civile, ma le condizioni saranno tali per cui cambieranno per forza, per questioni esterne probabilmente, a cui noi dovremmo per forza dar seguito. La stessa UE probabilmente imploderà da sola. È assurdo comunque constatare come i nostri governanti preferiscano tagliare i rami su cui sono seduti fino alla fine.

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