Chi crede in buona fede al progetto di integrazione politica europea dovrebbe essere in prima fila nel sostenere l’introduzione delle Monete Fiscali nazionali. Sono il modo per dare agli Stati la possibilità di attuare politiche fiscali espansive senza incrementare il debito pubblico da rimborsare in euro, quello che non si accetta di condividere né di garantire incondizionatamente da parte della BCE.
Invece la Moneta Fiscale italiana, introdotta con in Superbonus 110%, è stata violentemente osteggiata dall’establishment eurista / europeista, e alla fine eliminata. Nonostante funzionasse. PROPRIO perché funzionava.
Difficile a questo punto ipotizzare qualcosa di diverso dalla malafede riguardo agli euristi che parlano di risolvere le disfunzioni dell’eurosistema. Risolvere le disfunzioni non interessa. O quantomeno, è un obiettivo del tutto secondario.
L’obiettivo di gran lunga primario è togliere potere
agli Stati e centralizzarlo sull’asse Bruxelles – Francoforte. Se poi il
risultato è creare problemi e non risolverli mai, questo è considerato un
effetto collaterale spiacevole ma accettabile.
Lidia Riboli: allora io che non credo affatto al progetto di integrazione politica europea farei bene a non sostenere la moneta fiscale?
RispondiEliminaNo, il contrario non vale. Neanch'io credo all'integrazione politica ma sostengo la moneta fiscale come soluzione operativa di gran lunga più facile da percorrere, per risolvere le disfunzioni dell'euro.
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