Una precisazione
in merito al mio post di alcune settimane fa. Io NON credo alla tesi
dell’efficienza dei mercati finanziari, se viene intesa come il concetto che i
mercati hanno ragione per definizione, e quindi attribuiscono ad azioni,
titoli, valute un valore sempre e comunque “esatto”.
I mercati spesso e
volentieri sono vittime di grossi abbagli, dovuti a mode, eccessi, euforie
speculative, incertezze o fraintendimenti sulle politiche dei governi e delle
banche centrali, eccetera.
Per citare uno degli investitori di maggior successo della storia,
Warren Buffett, “I would be a bum in the street with a tin cup if the markets
were always efficient”.
Il punto è che le
inefficienze esistono, ma il tempo le corregge. Buffett, invece di diventare
uno straccione che chiede la carità con una tazza di latta, ha accumulato un
patrimonio di svariate decine di miliardi, proprio grazie alla sua capacità di
identificare le inefficienze dei mercati – comprando quando i prezzi erano
insensatamente bassi ed evitando di farlo quando erano euforicamente alti.
Questa strategia,
però, ha funzionato perché le
sottovalutazioni sono state corrette dai mercati, entro un periodo di tempo
di alcuni (per lo più pochi) anni. Se i flussi speculativi potessero
autoalimentarsi all’infinito, la strategia di Buffett non funzionerebbe. Ma le
cose stanno diversamente.
E nel caso delle
valute ? se l’euro si rompesse, le stime effettuate da vari operatori di
mercato e istituzioni sovranazionali convergono nell’affermare che il Nuovo
Marco si rivaluterebbe del 25-30% circa rispetto alla Nuova Lira.
E’ possibile che
la speculazione e la psicologia degli operatori spinga il Nuovo Marco a livelli
più alti, per esempio a 1,50 contro la Nuova Lira ? certamente.
E’ possibile che
parta a questo punto una spirale di “aspettative autorealizzanti” che
porteranno il cambio a 2, e poi a 3, e poi a 5 ? No. L’1,50 non sarà seguito da
una “spirale incontrollabile”, ma da un rientro intorno a 1,30.
Convergenze a
livelli molto più alti potranno essere prodotte, casomai, non dalla “psicologia
dei mercati” ma da forti differenze nei tassi d’inflazione. Che però la svalutazione da sola non genera, e che sono state realmente elevate solo nel periodo degli shock petroliferi.
E le situazioni
che hanno enfatizzato gli effetti di quegli shock non sono presenti nel mondo
di oggi.
Le nuove
tecnologie di estrazione e di produzione di energia tendono a far scendere il
costo di sostituzione delle riserve petrolifere.
L’incidenza
dell’energia sul PIL è molto minore oggi che negli anni Settanta, sia per i
miglioramenti di efficienza nello sfruttamento, che a causa della maggiore
incidenza del terziario rispetto alla produzione industriale.
E, soprattutto in
Italia, siamo lontanissimi dai livelli di saturazione delle risorse produttive
che potrebbero innescare fenomeni inflazionistici degni di nota.
OT
RispondiEliminaqualche anno fa chiesi a Borghi un parere sui CCF ad un meeting della lega tenuto nella mia citta ...e mi rispose in senso negativo: mo ne esce con i mini bot , anzi per la precisione mi rispose: "..I CCF non risolvono il problema..."...(scrissi pure nel blog di Bagnai e non mi fu postato il post )...
Shardan
Vedi il post del 4.2.2017: Borghi non ha obiezioni tecniche ai CCF, il suo punto è per ragioni POLITICHE si debba arrivare allo scioglimento dell'Eurozona. Può darsi che abbia ragione, ritengo impossibile avere certezze in merito. Sono invece convinto che introdurre uno strumento finanziario parallelo a base fiscale sia IN OGNI CASO il primo passo. CCF e Minibot sono due possibilità per effettuare questo primo passo.
EliminaPossibilità non necessariamente alternative, vedi post del 1 settembre 2017.
EliminaDott Cattaneo novità rassicuranti su convergenza CCF e Mini bot ce ne sono? Che a leggere i media pare che B e Salvini un minuto siano daccordo e l'altro no (tipo su Tajani e altre menate). Ovviamente io ritengo che la convergenza ci sarà.
RispondiEliminaSaluti
Quanto a questo mi sento tranquillo al 100%. Se il centrodestra vince le elezioni la convergenza è nelle cose. E ripeto, stiamo parlando di varianti di un medesimo concetto.
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