Atto Senato 7
aprile 2020 – approvato
Ordine del
Giorno 0/1766/46/05 presentato dal Senatore Andrea de Bertoldi (FdI).
Il Senato,
premesso che
il disegno di
legge in conversione, contiene una molteplicità di interventi, che intervengono
nella scadenza, in ogni segmento del sistema economico, sociale, del lavoro e
produttivo del Paese, oltre che prioritariamente sulla tutela e la salvaguardia
della comunità nazionale, diretti a fronteggiare una crisi epidemiologica senza
precedenti, causata dall’epidemia Covid-19;
in tale ambito,
le misure adottate dal Governo, finalizzate a sostenere l’impatto economico e
sociale, sui lavoratori, le famiglie e le imprese, nettamente insufficienti e
incapaci a fronteggiare i gravissimi effetti negativi e penalizzanti che a
partire dal breve periodo, si manifesteranno sull’intero sistema-Paese,
appaiono peraltro, rivolte più alla tutela di determinate fasce di lavoratori,
che nei riguardi degli autonomi, i liberi professionisti e le piccole e medie
imprese;
al riguardo, fra
le ulteriori misure fiscali ed economiche prioritarie che si rendono
indispensabili introdurre in tempi rapidi (il cui costo dell’esitazione
potrebbe risultare irreversibile per la tenuta sociale del Paese) si
evidenziano gli interventi per assicurare la necessaria liquidità alle famiglie
e alle imprese, unitamente a disposizioni di assoluta emergenza nei riguardi
dei contribuenti, volte a differire i termini di pagamento di ogni tipo di
imposta e tributo, nonché misure innovative in grado di sostenere il tessuto
economico e produttivo nazionale, nell’attuale fase emergenziale e in quella
futura;
all’interno di
tale scenario, appare pertanto urgente e necessario prevedere politiche d’espansione
in grado di prevedere nel sistema economico, una maggiore quantità di potere d’acquisto,
mettendola a disposizione degli operatori che si muovono nell’ambito dell’economia
reale ovvero: famiglie e le imprese, attraverso una netta diminuzione del
carico fiscale, aumentando nel contempo i trasferimenti e incrementando la
spesa pubblica statale diretta;
l’istituto della
moneta fiscale, inteso come qualunque titolo privato o pubblico che lo Stato
accetta dai possessori per l’adempimento dei propri obblighi fiscali nella
forma di sconti sugli importi dovuti o di pagamento dei medesimi, può
costituire al riguardo, un’importante sostegno all’economia reale, la cui
manovra monetaria, è in grado di apportare significativi risultati in termini
di ripresa della domanda interna e miglioramento della competitività delle
imprese, in particolare nell’attuale fase di estrema emergenza sanitaria e successivamente
economico e finanziaria, che sta coinvolgendo l’intero Paese;
tale strumento è
rappresentato attraverso titoli, che non costituiscono moneta legale né impegnano
lo Stato a garantire la conversione in moneta legale, ma tuttavia sono
negoziabili, trasferibili a terzi e scambiabili sul mercato, in grado di
garantire il diritto al titolare, di ridurre i pagamenti dovuti alla pubblica
amministrazione (per tasse, imposte, contributi) a partire da due anni dopo la
loro emissione e non devono essere collocati sul mercato, ma attribuiti direttamente
a una pluralità di soggetti, quali: le persone fisiche, il sistema delle
imprese e gli enti pubblici territoriali, per finanziare investimenti e spese
correnti (in primo luogo, nell’immediato, le azioni di contrasto all’emergenza
Coronavirus);
a tal fine, in
relazione alla crisi dei mercati finanziari e al perdurare dei contrasti tra i
Governi che si manifestano a livello europeo e internazionale (che evidenziano la
mancanza di adeguate risposte coordinate e globali) in sintonia con le
accelerazioni della diffusione del Coronavirus su scala mondiale, appare
pertanto urgente e necessario, introdurre nuovi strumenti di politica fiscale,
in grado di stimolare la ripresa economica per il nostro Paese, come lo
strumento della moneta fiscale, (inteso quale mezzo di pagamento) nella
consapevolezza che tale iniziativa potrà nei prossimi anni, anche in relazione
agli scenari economici che si intravedono oggettivamente, difficili e complessi,
garantire un effetto moltiplicatore finalizzato al rilancio dell’economia
interna, senza contravvenire alle regole europee e del Trattato di
funzionamento dell’Unione europea;
impegna il
governo
a valutare l’opportunità
di prevedere in tempi rapidi, in relazione ai prossimi scenari che si
determineranno per il sistema economico e finanziario nazionale a partire dal
breve periodo, nonché alle forti previsioni di ribasso del prodotto nazionale
lordo, ad ampliare le fattispecie ammesse alla compensazione tra crediti e
debiti della pubblica amministrazione, anche attraverso titoli riconducibili alla
più ampia categoria dei certificati di compensazione fiscale, definendoli,
quale “moneta fiscale”, complementare, priva di corso legale, basata su sconti
fiscali differiti, relativi a imposte non ancora maturate.
Molto bene, qualcosa si muove, ma serve fare presto (semicit��)
RispondiEliminaInfatti. Con una crisi di questo genere, però, non mi stupirebbe vedere accelerazioni improvvise.
EliminaMolto bene dott. Cattaneo. Questa è l'unica soluzione possibile che una crisi così acuta potrebbe finalmente giustificare.
RispondiEliminaA che punto è in termini di attuazione?
Purtroppo l'attuazione è a zero. C'è una maggioranza trasversale con Lega, FdI e buona parte del M5S a favore. Ma al governo c'è il PD.
EliminaQuesta soluzione era già sul tavolo da molto tempo , a mio avviso siamo in ritardo di almeno un mese ma non dal discuterne bensì dall'averla messa in pratica , probabilmente a partire dal mese prossimo ci saranno dei grossi disordini sociali , causati da gravissime mancanze da parte del governo
RispondiEliminaQuanto a questo siamo in ritardo di nove anni, non di un mese. Ma rimpiangere il passato non risolve.
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