domenica 4 settembre 2022

I maniaci delle coperture

 

Gli euroausterici amano parlare di finanza pubblica in termini di “coperture”. Ogni volta che qualcuno propone un provvedimento di spesa o di riduzione di imposte, i vari Luigi Marattin piuttosto che Veronica De Romanis pubblicano accorati editoriali, o anche semplici interventi sui social networks, chiedendosi “dove sono le coperture”.

Per loro il bilancio dello Stato è un gioco strettamente a somma zero. Nessuna somma si può spendere se non è stata, da qualche altra parte, incassata.

Il che, se si ragiona sul bilancio pubblico come se fosse il bilancio di un’entità privata, suonerebbe anche ragionevole.

Eppure dovrebbe essere facile rendersi conto che l’equivalenza non regge.

Se ogni spesa del settore pubblico deve avere la sua copertura, come mai:

tutti gli Stati registrano deficit pubblici per quasi tutto il tempo della loro esistenza, salvo rare e brevi eccezioni ?

tutti gli Stati di un qualche rilievo economico emettono titoli di debito pubblico, che sono l’accumulo di deficit passati (e nemmeno di tutti i deficit, perché i deficit possono anche essere attuati emettendo moneta, e non titoli di debito) ?

Dovrebbe essere evidente che qualcosa non torna. Che non ha senso ragionare in termini di “copertura da prevedersi per ogni spesa”.

Che occorre invece interrogarsi su quale sia l’appropriato mix di spese e di tasse, da cui deriva un CORRETTO LIVELLO DI DEFICIT.

Per motivi ampiamente illustrati in questo blog, in particolare qui e qui, il deficit del settore pubblico è la CONDIZIONE ASSOLUTAMENTE NORMALE dei sistemi economici.

Pretendere che “ogni spesa debba avere una corrispondente copertura” è la ricetta per contingentare senza necessità la circolazione di potere d’acquisto, per tarpare il potenziale di crescita dell’economia, per abbattere gli investimenti, per distruggere competitività.

E per costringere l’economia a crescere espandendo oltremisura non i saldi di finanza pubblica ma il credito PRIVATO. Che è il presupposto per generare speculazione, bolle e instabilità.

 

4 commenti:

  1. @eligio68: Ma avere le coperture non significa perseguire zero deficit, significa perseguire il livello adeguato di deficit, che non è zero ma non può nemmeno essere infinito.

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    1. No, come lo intendono Marattin e De Romanis significa proprio deficit zero (mentre nessuno propone il deficit infinito, ovviamente).

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    2. @eligio68: Il FC riguarda il rapporto debito/pil, di cui il livello di deficit è solo una delle variabili; il pareggio di bilancio è una sciocchezza a cui non pensa nessuno e che nessuno si preoccuperà più di tanto di applicare.

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    3. No, il FC richiede anche il pareggio di bilancio. Certo che poi IN PRATICA è irrealizzabile, ma condiziona pesantemente le scelte di politica economica perché formalizza il concetto che il deficit IN SE' è una negatività. Quando invece è una NECESSITA'.

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