martedì 27 settembre 2022

Tassi e cambi: luoghi comuni e il solito Giappone


Il deficit pubblico potrebbe essere finanziato emettendo direttamente moneta, oppure facendo acquistare dalla propria banca centrale titoli a bassissimo rendimento. 

Quest’ultima alternativa è, sotto molto aspetti, identica alla prima. I giapponesi la chiamano yield curve control, e la praticano da decenni.

Ne è prova il rendimento offerto dai titoli di Stato decennali giapponesi. Oggi, mentre tutto il resto del mondo aumenta i tassi, si colloca a un mirabolante 0,24% (!). Ma è dal 1999 che non supera mai il 2%.

Il luogo comune ricorrente, tra i commentatori economici mainstream, è che certo, in teoria tu puoi finanziare il deficit pubblico a tasso zero, o addirittura emettere moneta e non debito. Ma in pratica, il risultato sarebbe l’innesco di una disastrosa flessione del cambio, nei confronti dei paesi che invece offrono un rendimento positivo, più o meno alto, sulle emissioni pubbliche.

Beh, andiamo a vedere i dati. Qui c’è un quarto di secolo di cambio dollaro / yen.


Ultimamente lo yen si è indebolito, ma non è un tema specifico dello yen. Si tratta della forza del dollaro, che è rilevabile anche contro euro, contro sterlina eccetera.

Il grafico cosa ci dice, riguardo alle fluttuazioni storiche ?

Che sono state molto ampie, sicuramente. Tra 75 e 150 yen per dollari.

Ma che tendenza di lungo termine si rileva ?

Nessuna.

Oscillazioni selvagge, ma nessun trend rilevabile.

E qui, vent’anni scarsi di cambio euro / yen.


Anche in questo caso, trend di lungo termine nessuno. Si è stati a 95, si è stati a 170. La media è intorno a 135-140, che è il livello di partenza e anche quello di arrivo (cioè quello odierno) del grafico.

I giapponesi sono i soliti rompiscatole. Continuano a fornire prove che mettere la finanza pubblica “sotto il controllo dei mercati” non è affatto una necessità imprescindibile.

Quei mercati “che hanno sempre ragione” secondo certi commentatori economici. Quelli che nel 2008 hanno provocato il collasso di mezzo sistema bancario mondiale, faccio notare io.

 

2 commenti:

  1. Luigi Secchi: senza voler criticare la sostanza, forse ci si dovrebbe riferire ai tassi reali.. (?)

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    1. Vero, ma le conclusioni non cambiano. Da parecchi anni e fino al post Covid l'inflazione è stata bassa dappertutto. Adesso è salita in USA e in Europa, molto meno... tanto per cambiare in Giappone, cioè proprio dove NON stanno alzando i tassi per "contrastarla". Vedi il post del 13.5.2022.

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