Il deficit pubblico potrebbe essere finanziato emettendo direttamente moneta, oppure facendo acquistare dalla propria banca centrale titoli a bassissimo rendimento.
Quest’ultima alternativa è, sotto molto aspetti, identica alla prima. I giapponesi la chiamano yield curve control, e la praticano da decenni.
Ne è prova il rendimento offerto dai titoli di Stato decennali giapponesi. Oggi, mentre tutto il resto del mondo aumenta i tassi, si colloca a un mirabolante 0,24% (!). Ma è dal 1999 che non supera mai il 2%.
Il luogo comune ricorrente, tra i commentatori economici mainstream, è che certo, in teoria tu puoi finanziare il deficit pubblico a tasso zero, o addirittura emettere moneta e non debito. Ma in pratica, il risultato sarebbe l’innesco di una disastrosa flessione del cambio, nei confronti dei paesi che invece offrono un rendimento positivo, più o meno alto, sulle emissioni pubbliche.
Beh, andiamo a
vedere i dati. Qui c’è un quarto di secolo di cambio dollaro / yen.
Ultimamente lo yen si è indebolito, ma non è un tema specifico dello yen. Si tratta della forza del dollaro, che è rilevabile anche contro euro, contro sterlina eccetera.
Il grafico cosa ci dice, riguardo alle fluttuazioni storiche ?
Che sono state molto ampie, sicuramente. Tra 75 e 150 yen per dollari.
Ma che tendenza di lungo termine si rileva ?
Nessuna.
Oscillazioni selvagge, ma nessun trend rilevabile.
E qui, vent’anni
scarsi di cambio euro / yen.
Anche in questo caso, trend di lungo termine nessuno. Si è stati a 95, si è stati a 170. La media è intorno a 135-140, che è il livello di partenza e anche quello di arrivo (cioè quello odierno) del grafico.
I giapponesi sono i soliti rompiscatole. Continuano a fornire prove che mettere la finanza pubblica “sotto il controllo dei mercati” non è affatto una necessità imprescindibile.
Quei mercati “che
hanno sempre ragione” secondo certi commentatori economici. Quelli che nel 2008
hanno provocato il collasso di mezzo sistema bancario mondiale, faccio notare io.
Luigi Secchi: senza voler criticare la sostanza, forse ci si dovrebbe riferire ai tassi reali.. (?)
RispondiEliminaVero, ma le conclusioni non cambiano. Da parecchi anni e fino al post Covid l'inflazione è stata bassa dappertutto. Adesso è salita in USA e in Europa, molto meno... tanto per cambiare in Giappone, cioè proprio dove NON stanno alzando i tassi per "contrastarla". Vedi il post del 13.5.2022.
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