mercoledì 7 dicembre 2022

Il pensiero unico BCE porta fuori strada

 

Spesso si afferma che un problema della governance BCE è l’assenza di un mandato duale stile Federal Reserve. L’obbiettivo di stabilità monetaria, al contrario che negli USA, non è per la BCE sullo stesso piano rispetto alla massimizzazione dell’occupazione: è, al contrario, nettamente predominante.

Però adottare un mandato stile Fed (parlo in linea teorica perché comunque non c’è assolutamente il consenso politico necessario per un passaggio del genere) sarebbe comunque insufficiente.

Il problema della BCE sta nella sua visione della macroeconomia e delle condizioni necessarie per il raggiungimento della stabilità monetaria.

In buona sostanza – ne parlavo qualche post fa – la BCE è convinta che la leva di tassi, moneta e credito sia tutto quanto serve sia per abbassare l’inflazione che per alzarla.

Altre leve a disposizione, in effetti, non ne ha. Ma il risultato è essersi imbarcati in anni di quantitative easing, tra il 2014 e il 2019, stampando moneta senza che i vincoli fiscali venissero ammorbiditi. Con il risultato che l’inflazione è rimasta troppo bassa e l’economia dell’eurozona ha perso terreno rispetto agli altri grandi blocchi economici mondiali – USA e Cina in primo luogo.

Oggi, la BCE sta alzando i tassi e stringendo il credito per contrastare un’inflazione che non nasce da un eccesso di domanda ma da problemi dal lato di energia e approvvigionamenti. Con il rischio molto fondato di produrre una recessione devastante e/o di non risolvere il problema inflazione.

Il tema è concettuale. Una corretta politica macroeconomica può nascere solo dal coordinamento tra politiche fiscali e politiche monetarie. Ma le politiche fiscali sono condizionate da vincoli privi di senso, e le politiche monetarie da sole sono insufficienti ad affrontare molte situazioni in cui i target di inflazione risultano sforati, in alto o in basso.

La visione UE / BCE delle leve d’intervento macroeconomiche e della loro efficacia è tutta sbagliata. Non è un problema (solo) di mandati e di trattati. Sono sbagliate le idee di fondo dei decisori politici (dove i decisori politici includono anche, e forse soprattutto, i banchieri centrali europei).

Ma non si vedono cambiamenti all’orizzonte.

2 commenti:

  1. Tiziano Tanari: Sintesi semplice e perfetta. Aggiungerei che la BCE le teorie macroeconomiche probabilmente le conosce bene ma le usa nell’interesse della finanza internazionale e come formidabile arma di ricatto verso i governi e i Paesi dell’Eurozona.

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    1. Forse ai vertici. Gli staff probabilmente sono almeno in parte in buona fede. D'altra parte se ammettessero che le cose stanno diversamente non sarebbero lì...

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