giovedì 28 marzo 2024

Il principio insensato della politica economica

 

Praticamente in tutto il mondo occidentale, la politica economica degli Stati, o più esattamente la politica fiscale, è incentrata, a parole anche se (per fortuna) non del tutto a fatti, su un principio basilare.

Basilare e completamente sbagliato.

Il principio è che il debito pubblico sia un fattore d’impoverimento del paese. Un onere che vincolerà lo sviluppo dell’economia e incomberà sulle generazioni future.

Bene: il debito pubblico non è niente di tutto questo.

Il debito pubblico è uno strumento messo a disposizione di aziende e cittadini per impiegare il loro risparmio.

E il deficit pubblico produce risparmio finanziario nel settore privato dell’economia. Se lo Stato spende più di quanto tassa, il settore privato riceve più di quanto paga.

Il deficit pubblico può essere eccessivo se genera livelli di inflazione troppo alti. Ma tipicamente deve esistere, perché un’economia in sviluppo ha bisogno di una crescita tendenziale e graduale dei mezzi di pagamento in circolazione.

E come crescono i mezzi di pagamento, devono crescere anche gli strumenti di impiego del risparmio: funzione, come detto, svolta del debito pubblico.

Invece politici e media paludati nel 99% dei casi parlano, e purtroppo troppo spesso agiscono, come se il deficit e il debito fossero un male da estirpare, o quantomeno da limitare, contingentare, ridurre. Da limitare perché non si riesce ad azzerarli: ma l’ideale sarebbe raderli al suolo.

L’Occidente è in preda a un’isteria collettiva che stiamo pagando a carissimo prezzo.

2 commenti:

  1. Giovanni Piva
    Marco, io la farei ancora più semplice: nei paesi area no euro, un tesoro fa subito un debito verso la sua bc per ottenere denaro da spendere. Poi dopo averlo speso, tassa , e se tassa meno di quello che spende, si forma un deficit, che va a famiglie e imprese. La parte di questo deficit che le famiglie e le imprese nn vogliono fare circolare, ma risparmiare, trova una strumento di impiego nell'emissione di debito da parte del tesoro, che inoltre gli riconosce anche un tasso di interesse.
    Il debito verso la bc ed il debito verso famiglie e imprese costituisce il debito pubblico lordo totale.
    Non è un debito vero, anzi è finto, perché il tesoro può sempre stampare la valuta nella quale si indebita, e perché la sua bc può sempre garantirglielo e rinnovarglielo. Nella sostanza il tesoro mai usa la sua moneta (tranne per le monetine), quindi il debito aumenta sempre (giustamente e fortuntamente) perché ci pensa sempre la bc a livello di nuova emissione monetaria.
    Il debito verso la bc ha la funziona di spesa.
    Il debito verso i cittadini e famiglie offre un servizio di impiego del loro risparmio.

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  2. Giuseppe Donadi: E' un demone artatamente inserito nella testa degli occidentali da chi vuole avere l'esclusiva della creazione di moneta e, in definitva , disciplinare i popoli mediante il debito e costruire, di conseguenza, imperi economici basati sull'usura. E qui mi fermo...

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