domenica 16 giugno 2024

La bussola persa dell’Occidente


Leggere i giornaloni paludati, quelli che meglio rappresentano il pensiero dell’establishment – o per meglio dire, che ne convertono le veline in articoli – dà un’impressione alquanto sconfortante in merito alla capacità dell’establishment stesso di evolversi.

Putin è imperialista e colonialista e tutti devono capire che va combattuto. Putin è tutto questo, certo. Ma che lo dicano i leader di un Occidente che tutto il resto del mondo percepisce come imperialista e colonialista molto più di Putin non è una posizione molto convincente, mi pare.

Le destre avanzano nei paesi più importanti della UE. In Francia e in Germania mettono in dubbio la stabilità dei governi. In Italia al governo ci sono già. E la risposta dell’establishment com’è ? Solo e soltanto repressiva. Bisogna impedire che vadano al governo o se ci vanno cooptarli o se no isolarli, comunque metterli in condizione di non nuocere, di non modificare l’assetto politico dell’Occidente. Prima ancora che in Europa, negli USA: hai visto mai che ritorna Trump ?

Il problema è che i partiti al di fuori dell’establishment magari non hanno le risposte giuste, o magari non riusciranno a metterle in pratica. Ma avanzano perché l’Occidente, e soprattutto l’Unione Europea, insistono su un modello di azione politica, e in particolare di governance economica, che ha prodotto stagnazione, crescita delle diseguaglianze, insicurezza. La reazione dell’establishment non è capire e correggere: è mettere a tacere chi si fa interprete dell’inquietudine degli elettorati.

L’Occidente dice di voler difendere la democrazia liberale ma l’ha trasformata in un’oligocrazia imperniata su una globalizzazione antisociale e sullo strapotere della finanza speculativa. L’Occidente ha perso la bussola da un quarto di secolo, e non dà segnali di volerla ritrovare. E’ questo che preoccupa.

1 commento:

  1. Giovanni Piva: La grande finanza e le multinazionali dell'export amano e vogliono un mondo ultraliberista, che ovviamente va a discapito degli stati e quindi dei loro popoli. A seguito della crisi del 29, in Germania venne nominato cancelliere bruning nel 1930, il quale adotto' politiche di austerità, stile la bella unione europea, che peggiorarono ulteriormente l'economia tedesca. In Germania vi erano nel 1932 6,5 milioni di disoccupati....la storia insegna che quando la gente nn ha un reddito, e quindi si generano povertà, insicurezza, e tensioni sociali, i popoli scelgono regimi estremisti. Vedi 1917 e 1933...

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